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(Replica di una discussione, con alcune modifiche, postata da me qualche tempo fa su Immobilio)

La gentilissima nobildonna, Paluzza Peluzzi Albertona Fal’ovo Marchesa dell’antico Casato di Roccanera di San Giocondo, fa, di professione, l’agente immobiliare.
Come, un' aristocratica blasonata di un antichissimo Casato che svolge l’attività di mediatrice di case, vi chiederete sorpresi?
Embè? Rispondo io. Non ci vedo nulla di eccentrico.
Dopotutto viviamo in democrazia e il lavoro da mediatore è uno di più democratici; è un calderone nel quale tanti ci si buttano dentro e dove ci puoi trovare qualsiasi ingrediente e qualsiasi sapore. La mediazione immobiliare è, democraticamente, un banchetto accessibile a tutti.
Mi pare, correggetemi se sbaglio, che anche i Nobili debbano legare il pranzo alla cena, una necessità che diviene impellente nel caso in cui il titolato, nel nostro specifico caso, una titolata, appartiene di nascita ad un Casato molto decaduto, ancorché blasonato, come quello dei Marchesi di Roccanera di san Giocondo.
Sono lontanissimi i tempi nei quali i nobili, gli aristocratici e i cavalieri erano parte di una struttura sociale nella quale svolgevano un ruolo primiziale importantissimo, dove erano i Signori indiscussi di qualche contea o di qualche ducato.
Dopo la fine dell' ancien regime, con l'abolizione degli antichi privilegi di casta, anche i nobili e coloro che vantano un albero genealogico antico, prestigioso e molto ramificato, devono darsi da fare e guadagnarsi da vivere, con un lavoro che dia sostanza economica al loro lustro dinastico, magari entrando negli alti livelli dell’ esercito o abbracciando la carriera diplomatica oppure svolgendo una brillante professione nell’ambito delle pubbliche relazioni.
Ma la gentilissima nobildonna Paluzza Peluzzi Albertona Fal’ovo, avita Marchesa dell’antico casato di Roccanera di San Giocondo, scelse, a suo tempo, di abbracciare la professione tutt'altro che “nobile” dell’agente immobiliare, perché riteneva che fosse più confacente alle sue innate qualità caratteriali di astuzia, di esuberanza, di vitalità e di dinamicità abbinate ad alcuni requisiti assimilati da un’educazione personale di elevato livello, come ceto postulava, come il tatto, il savoir-faire, la buona cultura umanistica, la conoscenza approfondita del galateo sociale e di un paio di lingue straniere.
La Marchesa possedeva, inoltre, un aristocratico piglio decisionale che non guastava affatto nella sua professione, quando, soprattutto, bisognava giungere ad una netta risoluzione dopo una lunga e faticosa negoziazione.
La Marchesa Paluzza Peluzzi Albertona Fal’ovo, d’altronde, non aveva molte scelte; una volta morto il padre, Marchese Rolando Paluzzo Peluzzi Fal’ovo, in dignitosa povertà, a causa di alcuni sciagurati finanziamenti nel campo agricolo che si erano rivelati un totale fallimento, non aveva grandi risorse e mezzi all’altezza del blasone e, allora, tanto valeva mettere frutto le uniche due cose che le rimanevano: il grande e lussuoso di proprietà l’ufficio nel centro storico di Roma, ereditato da sua madre morta da oltre dieci anni, e la fitta e articolata rete di conoscenze altolocate, autorevoli ed influenti, che il titolo di Marchesa le portava, per natura, in retaggio.
Con tutte quelle relazioni importanti con le famiglie d’ufficiali, di politici, di uomini di spettacolo, d'imprenditori e grandi professionisti, la Marchesa Fal’ovo poteva allestire, aprire e gestire un’agenzia immobiliare di estremo prestigio, finalizzata ad intermediare e amministrare valori economici immobiliari e fondiari di grandissimo interesse.
Un’agenzia che sarebbe stata destinata ad un sicuro e strepitoso successo commerciale.
Ed infatti….
Seguiamo da vicino, in una giornata qualsiasi, uno piccolo spicchio dell’ attività di mediatrice di successo della Marchesa Paluzza Peluzzi Albertona Fal’ovo …Ecco, nascondiamoci dietro la colonna di marmo di Carrara, in fondo al suo elegantissimo ufficio, e restiamo in silenzio, mentre la sorvegliamo, non visti, in una sua delicata trattativa immobiliare di elevatissimo valore…
C’è un penetrante odore di varichina nell’ufficio; la Marchesa è una maniaca della pulizia e vuole che il suo studio immobiliare sia lindo pulito e perfetto, quasi disinfettato.
Sembra quasi di stare in un reparto ospedaliero, anche se tutto è più signorile, distinto quasi allegro, con alcune piante verdi istallate in punti strategici dell’ufficio.
La Marchesa sta attendendo l’arrivo della moglie di un Ambasciatore di un importantissimo Stato sudamericano, per discutere intorno alla vendita di un appartamento, con vista su Piazza del Popolo, di proprietà privata dell’ Ambasciatore, che lui e la moglie vorrebbero assolutamente vendere, in quanto l’alto diplomatico è stato richiamato in Patria per congedo dalla carica e dall’ufficio, per raggiunti limiti d’età.
Difatti la moglie dell’ambasciatore arriva puntuale alle 17.
Entra nello studio privato della Marchesa mediatrice, dopo essersi fatta annunciare dalla segretaria fuori dalla porta.
Che differenza tre le due donne!
La moglie dell’ambasciatore è tanto bassa, tarchiata e grossolana quanto la Marchesa è giovane, svolazzante, bella, slanciata ed elegantemente chic.
Dopo brevi ed educate presentazioni la moglie dell’ Ambasciatore si siede, con studiata lentezza e con fare sicuro, su una comoda sedia di legno pregiato e trapuntato di velluto e si pone di fronte alla Marchesa che, nell’atto di sedersi a sua volta, sulla sua poltrona di mogano, accavalla indolentemente le affusolatissime gambe.
La Marchesa veste Valentino, calza scarpe Rossetti e credo abbia una borsa Vuitton anche se, da questa distanza, da dietro la colonna, il marchio non si legge con chiarezza.
Le due distinte signore cominciano a chiacchierare con disinvoltura e quasi delicatezza; dopo pochi minuti, però, c’è quasi un crescendo, le due donne iniziano una trattativa serrata a fior di labbra che si fa sempre più tesa e concitata, le frasi, che poco chiaramente si comprendono da questa distanza, si fanno sempre più corte e concise, quasi stringate e le voci, dai toni sempre più acuti, cominciano ad accavallarsi fino a sovrapporsi e ad mescolarsi in un suono dall’effetto acustico aguzzo e penetrante….Cosa si staranno dicendo, a fior di labbra, le due distinte signore, la moglie dell’Ambasciatore e la Marchesa?
Cosa staranno affermando, ribadendo e ripetendo con forza?
L’atmosfera si va sempre più surriscaldandosi….
Le due distinte signore cominciano a gesticolare sempre più furentemente…
Ahimè, dalla nostra distanza, nascosti, come siamo, dietro la colonna, per non farci scoprire e8 sbattere fuori come soggetti estranei e indesiderati, non riusciamo a capire un accidenti…
Allunghiamo le orecchie al massimo, cerchiamo la massima concentrazione ed attenzione, ma niente, non riusciamo a capire nemmeno un' acca di cosa le due distinte signore si stanno vomitando addosso…
Ma, in un certo momento, cala, all’improvviso, un silenzio gelido tra le due contendenti e, dopo interminabili secondi di sospensione del tempo che sembra quasi fermarsi, inaspettata e fulminea, si abbatte sulla Moglie dell’ Ambasciatore la frase assordante e scomposta, della Marchesa Paluzza Peluzzi Albertona Fal’ovo: “A quel prezzo assurdo, signora mia, la casa non gliela venderò un c@zzo!”

L’abito fa la Marchesa, ma la parola la sveste...
 

Graf

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L'agente immobiliare Marchesa Paluzza Peluzzi Albertona Fal’ovo in piena negoziazione, mentre sta convincendo un cliente, particolarmente ostinato, a vendere il suo immobile a prezzo di mercato:

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massimoca

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sei forte Graf..... ma mi complimento sulla fiducia...... probabilmente sono diventato vecchio: non riesco a leggere i post quando sono così lunghi, .... mi perdo alla terza riga.... scusa, non è colpa tua, lo so... ma mi arrabbio con me stesso per non riuscire a leggerti tutto... :ok::pollice_verso::stretta_di_mano: Massimo:fiore:
 

Graf

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Non ti devi mica scusare...
Nessuno é obbligato a leggere i miei post...
Poi, questo, é un vecchio post già pubblicato su Immobilio tempo fa che ho leggermente modificato e aggiornato.
Siamo in estate: è tempo di repliche. Lo fanno alla Rai, lo faccio anch'io.
:ok:
 

massimoca

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Non ti devi mica scusare...
Nessuno é obbligato a leggere i miei post...
Poi, questo, é un vecchio post già pubblicato su Immobilio tempo fa che ho leggermente modificato e aggiornato.
Siamo in estate: è tempo di repliche. Lo fanno alla Rai, lo faccio anch'io.
:ok:
è che a volte vorrei dire la mia sui tuoi quesiti o le tue novelle.... mi astengo per non dire castronerie, visto che non arrivo mai fino in fondo... Massimo:fiore:
 

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