bluparker71

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
dopo la morte di mio suocero (3 anni fa) mia moglie ha ereditato il 25% della casa paterna (l'altro 25% è andato a suo fratello e il 50% alla madre). Dalla casa, che in origine era una villetta unica su due piani con scala interna, circa 15 anni fa sono stati ricavati due appartamenti (creando una scala intrerna) per permettere al fratello di mia moglie che ne aveva necessità di abitare quello di sopra (i lavori circa 50.000 euro rateizzati sono stati pagati per lo più dai miei suoceri). Quello sotto è invece occupato da mia suocera, mentre io e mia moglie abitiamo altrove, in un'altra regione.
Poichè i rapporti tra mia moglie e suo fartello non sono dei migliori vorrei procedere ad una divisione.

Non riuscendo però a raggiungere un accordo tra coeredi cosa posso fare visto che attualmente devo pagare l? IMU come 2^ casa senza poterne usufruire?

Inoltre vorrei sapere se mio cognato può eserciatre il diritto di usucapione sull'appartamento di sopra visto che lo abita in via esclusiva da quando è stato realizzato (circa 15 anni forse più).

Il fatto che lui occupi da tempo quell'appartamento non può costituire di fatto uan sorta di divisione consensulae per efeftto della quale a me spetta l'appartamento sottostante?
grazie
Fabio
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Da esperienza... devi richiedere lo scioglimento della comunione ereditaria (art 1111 cod.civ.)... praticamente vai dal giudice civile (tempistiche 4 anni circa) = €€€
Oppure procedi con la conciliazione dove in 4 mesi vi sedete ad un tavolo con un mediatore e cercate di arrivare ad una soluzione = €
Le persone intelligenti i siedono al tavolo di casa, non spendono soldi e si dividono le proprietà.
Per l'usucapione (20 anni; sent Cassazione 12/04/2002 - 5226 ) deve dimostrare che c'era un accordo tra le parti.
C'è però a riguardo anche una sentenza della Cassazione 12260 del 2002 dove se c'era un accordo bonario bastano 10 anni.

Attendi cmq risposte degli altri :), interessa anche a me.
 
A

Abakab

Ospite
Non riuscendo però a raggiungere un accordo tra coeredi cosa posso fare visto che attualmente devo pagare l? IMU come 2^ casa senza poterne usufruire?
Non mi risulta che tu debba pagare l'IMU .. in caso di eredità la tassa è a carico di chi in effetti utilizza l'immobile come dimora principale.
per il resto concordo con Ludovica 83
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Non mi risulta che tu debba pagare l'IMU .. in caso di eredità la tassa è a carico di chi in effetti utilizza l'immobile come dimora principale.
per il resto concordo con Ludovica 83

Se non sbaglio, ma correggetemi, se l'immobile è stato accatastato come unico immobile... (al catasto risulta sempre uno solo e non due appartamenti) gli tocca pagare l'IMU. ... e lo paga come seconda casa... no?
 
A

Abakab

Ospite
Se non sbaglio, ma correggetemi, se l'immobile è stato accatastato come unico immobile... (al catasto risulta sempre uno solo e non due appartamenti) gli tocca pagare l'IMU. ... e lo paga come seconda casa... no?

No anche se fosse rimasta un unica unità immobiliare l' IMU cadrebbe su chi in effetti utilizza l'immobile a dimora principale .. la madre ha di fatto un diritto reale di abitazione ..e l'IMU cade su di essa, agevolazioni incluse.

prima che qualcuno mi chieda riferimenti in merito ..provvedo. :sorrisone:

Sulla casa che costituiva la dimora familiare, il coniuge superstite vanta il diritto reale di abitazione previsto dall'articolo 540, secondo comma, del Codice civile. Ai fini dell' IMU, sarà la vedova il "soggetto passivo" tenuto al pagamento dell'imposta, considerando la casa come abitazione principale: cioè, si potranno applicare l'aliquota base del 4 per mille e la detrazione di 200 euro. In proposito, si segnala che la sezione tributaria della Corte di Cassazione ha stabilito che, con l'apertura della successione, il coniuge superstite diviene titolare del diritto reale di abitazione della casa adibita a residenza familiare; quindi, lo stesso diritto reale viene acquisito non a titolo successorio-derivativo, bensì a titolo costitutivo, poiché fondato sulla qualità di coniuge che prescinde dai diritti successori (sentenza n. 1920 del 29 gennaio 2008). Questa situazione di diritto rimane immutata e, pertanto, produce effetti anche in relazione all'IMU.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
No anche se fosse rimasta un unica unità immobiliare l' IMU cadrebbe su chi in effetti utilizza l'immobile a dimora principale .. la madre ha di fatto un diritto reale di abitazione ..e l'IMU cade su di essa, agevolazioni incluse.

prima che qualcuno mi chieda riferimenti in merito ..provvedo. :sorrisone:

Sulla casa che costituiva la dimora familiare, il coniuge superstite vanta il diritto reale di abitazione previsto dall'articolo 540, secondo comma, del Codice civile. Ai fini dell' IMU, sarà la vedova il "soggetto passivo" tenuto al pagamento dell'imposta, considerando la casa come abitazione principale: cioè, si potranno applicare l'aliquota base del 4 per mille e la detrazione di 200 euro. In proposito, si segnala che la sezione tributaria della Corte di Cassazione ha stabilito che, con l'apertura della successione, il coniuge superstite diviene titolare del diritto reale di abitazione della casa adibita a residenza familiare; quindi, lo stesso diritto reale viene acquisito non a titolo successorio-derivativo, bensì a titolo costitutivo, poiché fondato sulla qualità di coniuge che prescinde dai diritti successori (sentenza n. 1920 del 29 gennaio 2008). Questa situazione di diritto rimane immutata e, pertanto, produce effetti anche in relazione all'IMU.


Ah OK vero per il diritto di abitazione al 100%! (infatti non l'ho pagata ... almeno per quella :pollice_verso: )
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
salve le novità del cd. decreto del Fare ancora da approvare, allo stato attuale dell'arte la mediazione non è più obbligatoria in questa materia per cui in mancanza di accordo tra i coeredi sempre preferibile e che può essere raggiunto mediante l'ausilio di un avvocato esperto di successioni e diritto immobiliare incaricato da tutte le parti che in parti uguali ne sosterranno i costi concordati consacrato poi da un atto notarile, ognuno degli eredi potrà chiedere lo scioglimento della comunione e la divisione ereditaria al Tribunale competente che entro un paio d'anni arriverà alla decisione del procedimento regolato dagli artt. 713 e 1111 e ss. del codice civile e 784 c.p.c.:ok:
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
salve le novità del cd. decreto del Fare ancora da approvare, allo stato attuale dell'arte la mediazione non è più obbligatoria in questa materia per cui in mancanza di accordo tra i coeredi sempre preferibile e che può essere raggiunto mediante l'ausilio di un avvocato esperto di successioni e diritto immobiliare incaricato da tutte le parti che in parti uguali ne sosterranno i costi concordati consacrato poi da un atto notarile, ognuno degli eredi potrà chiedere lo scioglimento della comunione e la divisione ereditaria al Tribunale competente che entro un paio d'anni arriverà alla decisione del procedimento regolato dagli artt. 713 e 1111 e ss. del codice civile e 784 c.p.c.:ok:


Si purtroppo lo so che non è obbligatoria... cmq si cerca sempre di arrivare ad una soluzione prima del giudice... Però se vieni convocato cosa fai? Ci vai tenti di mediare (ache se sai chi hai davanti...)

Finiti quindi i 4 mesi e non c'è accordo su niente... si va dal giudice e in due anni si porta a termine il tutto?

Nel caso in cui gli immobili non siano divisibili ma abitata già da una delle parti il giudice procede all'assegnazione ad assi previa naturalmente la liquidazione della parte (dopo un CTO) competente? Oppure si va all'asta?

Nel caso in cui la persona ha diritto di abitazione al 100% è possibile richiedere il rilascio del bene in quanto detenuto senza titolo da un figlio? Esiste una tempistica per questo procedimento?

Grazie
 

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