alfietto1972

Membro Attivo
Privato Cittadino
Salve,

devo presentare la denuncia di successione di mio padre.
Nell'asse ricadono , oltre un immobile, un libretto di risparmio postale e dei buoni fruttiferi.
Il mio dubbio riguarda quest'ultimi. Indicarli o meno.
Se sì, è necessario prima un attestato delle poste che ne certifichi l'entità?

Grazie
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Consultati con la pt se di già tuo padre aveva indicato gli eredi, e cosa eventualmente fare per la situazione creatasi.
 

Silvia55

Membro Attivo
Privato Cittadino
Nell'asse ricadono , oltre un immobile, un libretto di risparmio postale e dei buoni fruttiferi.
Il mio dubbio riguarda quest'ultimi. Indicarli o meno.
Non so se ai già "risolto" ma le cose in merito a risparmi, buoni fruttiferi conti correnti ecc. ecc. stanno cosi:
- se sono intestati solo al defunto per riscuotere viene chiesto l'asse ereditario,
- se sono cointestati, " e si vive in una grande citta " il cointestato può riscuoterli senza far sapere niente a gli altri eredi ma...........:occhi_al_cielo: a rischio di denuncia da parte degli altri eredi se lo vengono a sapere, e questo non ha prescrizione.
Se invece il paese e piccolo e l'impiegato/a postale sa che il cointestatario e morto li blocca d'ufficio.
:maligno: Per evitare qualsiasi azione legale da parte degli altri eredi, e trovarsi nel ;) pieno rispetto della legge;) ma sicuramente fuori dall'onesta e dall'essere corretti al cointestato la legge gli riconosce come proprietà il 50%, il restante 50% va in divisione tra tutti gli eredi compreso anche il cointestato.
 

alfietto1972

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie,
ho contattato l'Ag. delle Entrate che mi ha detto di inserirli in successione allegando copie dei buoni.
Tutto questo, mi è stato precisato, anche se i buoni PFR dovrebbero essere pagati per legge anche senza l'inserimento in successione ma molti uffici postali non ne vogliono sapere.
Saluti
 

Silvia55

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ognuno dovrebbe limitarsi a fornire informazioni esclusivamente per il ruolo che riveste, l'impiegato delle AE ha fatto solo :confuso:.
Premesso che questi risparmi pagano alla fonte la ritenuta (la tassa sulla plusvalenza) e quindi non fanno cumulo che niente altro, perché inserirli in successione?
I Buoni fruttiferi Postale (come anche i fondi d'investimento ecc. ecc.) vanno inseriti in successione solo se sono/erano intestati solo ed esclusivamente al defunto, chi deve rimborsare questi "Soldi" in questo caso le Poste Italiane, devono dare ad ogni erede la propria quota spettante, e quindi devono per forza sapere chi sono gli eredi e quale è la quota procapite ereditaria spettante.
Se invece oltre al defunto questi risparmi erano intestati "cointestati" anche ad altra persona, quest'ultima ha la titolarità piena (come lo era anche il defunto) e quindi disporre come meglio crede il 100% di tutti questi risparmi fermo restando a quando ho scritto nel precedente post.
Quindi per evitare delle rogne, il pagatore (questo caso le Poste) si mette al riparo e paga solo in presenza di regolare successione.
P.S.
Un mio amico, in una identica situazione, ma con la cointestazione del conto e dei risparmi con sua madre,con una banca, dopo 9 anni, la banca gli ha bloccato il conto, ha dovuto riportare (come contabilità) tutto il patrimonio al giorno della morte della mamma ed ha poi suddiviso il patrimonio in base alle quote che ad ogni erede gli erano state attribuite.
 

alfietto1972

Membro Attivo
Privato Cittadino
Le Poste mi hanno fatto venire un altro dubbio.
Ritengono che, nonostante il libretto sia co-intestato, dopo la morte di uno di essi gli altri titolari non potrebbero prelevare. Addirittura ci sarebbero sanzioni da parte dell"Ag. delle Entrate.
Che cosa sai dirmi della questione?
 

Silvia55

Membro Attivo
Privato Cittadino
:^^: Premessa, questa lunga risposta e per fare chiarezza e fornirti quanto più e possibile informazioni utili in modo da non farti trovare impreparato difronte ad un eventuale altro.................

:risata: L'impiegato delle poste è un altro che oltre al proprio lavoro crede di sapere anche il lavoro degli altri. Questi personaggi sono i classici "Ignoranti" che credono di sapere tutto ma spesso non sanno neppure quello che è di loro competenza. Per fortuna che la stragrande maggioranza degli impiegati sa fare bene il proprio lavoro e non sentenziano decisioni che spettano ad altri, ma manco a farlo apposta quei pochissimi "Presuntuosi" c'è li troviamo sempre davanti.
Per essere chiaro su questa cosa metto da parte la morale, l'essere onesti e corretti verso gli altri, le conseguenze che ci sono se vengono a saperlo altri eredi (ma queste sono conseguenze solo tra eredi perché c'è la legge che li tutela) e non c'entra ne l'agenzia delle entrate e ne le poste o la banca ecc. ecc.
Le poste e la Banca o chi cavolo ha questi soldi non vuole avere grattacapi in caso di denuncia da parte di altri eredi dato che sarebbero costretti a fotografare la situazione patrimoniale nello stesso giorno che la persona è venuta a mancare, e pensa se intanto son passati anni.
Parliamo di cointestazione (da non confondere con la delega) tutti i soggetti che sono cointestatari sono tutti allo stesso modo ed allo stesso momento alla pari, ogni cointestatario dispone come vuole e come meglio crede senza nessun vincolo o limitazione allo stesso modo degli altri, in pratica può ritirare "INTASCARE" cioè farsi rimborsare l'intero capitale cointestato e nessuno lo può impedire questo, ne l'impegato delle poste, ne quello della banca e ne tantomeno L'agenzia delle Entrate, se questo prelievo viene fatto in modo fraudolente sono gli altri cointestatari a farsi le proprie ragioni denunciando e procedendo con una causa ma nessuno può impedire ad un cointestatario di prelevare tutti i risparmi.
Allo stesso modo e per le stesse ragioni il rimborso va fatto anche se uno o più cointestatari sono morti.
Nel tuo caso solo tu e tuo padre eravate i legittimi proprietari di quei risparmi, ora che tuo padre non c'è più sei rimasto solo tu il legittimo proprietario e quindi nessuno impiegato può impedirti di riprenderti i soldi, figuriamoci poi l'agenzia delle entrate che non c'entra assolutamente niente in questa faccenda dato che quello che lo stato deve avere se lo prende al momento del rimborso (se non sbaglio oggi è il 25% sulla plusvalenza e cioè 30.000 investiti, al momento del rimborso ne sono 55.000 lo stato trattiene il 25% su 25.000, i buoni fruttiferi sono tassati in modo diverso ed il libretto postale mi sembra che non ha nessuna tassazione tranne il bollo se il deposito supera 5.000 euro.
Parliamo ora di eredità, se oltre te ci sono altri eredi, ad esempio che tu abbia altri due fratelli, e questi tuoi fratelli vengono a sapere dopo 7 anni di questi risparmi che tu come legittimo intestatario ti sei fatto rimborsare sporgono denuncia cosa succede.......
le poste (o chi deteneva questi risparmi) devono fotografare l'intero patrimonio nello stesso giorno del decesso e presentarlo alle autorità le quali riconosceranno il 50% al cointestatario ed il restante 50% a tutti gli eredi, cioè a te ed ai tuoi 2 fratelli in 3 parti uguali.
Qui finisce il tutto, se non fosse........
Perchè l'agenzia delle entrate potrebbe essere interessata, mettiamo il caso che il defunto avesse dei debiti verso altri, e peggio ancora verso lo stato perché non ha pagato delle tasse, la legge stabilisce che chi accetta l'eredità accetta anche di pagare i debiti del defunto, quindi in situazioni non chiare l'eredita si accetta sempre con riserva (se non sbaglio la riserva possa durare massimo 10 anni) in modo tale che si possa verificare tra il dare e l'avere se è conveniente o meno accettare l'eredità. Nessun creditore ne tantomeno lo stato può avanzare pretese verso chi non ha accettato l'eredità questo è previsto espressamente dalla legge.
Forse l'impiegato del Agenzia delle Entrate voleva in qualche modo salvare capre e cavoli e non è stato li a spiegarti il perchè, mettiamo che se tuo padre avesse avuto dei debiti anche superiori al quel fatidico 50% sarebbero stati pagati tramite il restante 50%, mi spiego meglio, tutti i risparmi ammontano a 10.000 euro la legge stabilisce 5.000 tuoi e 5.000 in eredità, metti che tuo padre avesse verso lo stato 9.500 euro di debiti, ne restano 500 euro, a te spettano 250 euro e 250 euro divisi tra gli eredi.
:^^: Tu immagina una situazione simile dopo alcuni anni che ti sono stati rimborsati quei soldi, rifare tutti i conti, eredi che iniziano una causa per farsi giustizia e che poi rifiutano l'eredita perché ci sono più debiti da pagare che soldi da prendere, che bel casino:risata: ecco perché sono restii a pagare e trovano mille scuse senza la presenza di un'asse ereditario, perché chi riceve i soldi ha tacitamento accettata l'eredità e di conseguenza sarà costretto a pagare anche i debiti del defunto.
 

alfietto1972

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie.
Mi sai dire x caso se nella voltura nel quadro A laddove si parla di quote bisogna indicare le quote complessive o quelle derivanti da successione.
Il caso è questo: mia madre ha già i 3/7.CadOno in eredità i rimanenti 4/7 da dividere con 2 figli. Nel campo quote va indicata la sua quota complessiva ( cioè 3/7 più i 1/3 dei 4/7) oppure solo 1/3 dei 4/7 ?
 

Silvia55

Membro Attivo
Privato Cittadino
mia madre ha già i 3/7.CadOno in eredità i rimanenti 4/7 da dividere con 2 figli.
:domanda: .......... ma mi sono perso un pezzo.
Alfietto1972 se anche questo fa parte della successione/eredità del tuo post, le cose cambiano totalmente visto che tua madre è in vita.
Per l'immobile, devi segnare quello che risulta dopo che il notaio ha fatto la successione, che corrisponde giusto quanto segnalato da Salves
3/7 più 1/3 di 4/7
ma dopo la successione e non prima e va fatta entro 6 mesi (se non mi sbaglio) contando i mesi di possesso dalla data di morte di tuo padre, i mesi prima della morte vanno segnati nella dichiarazione d tuo padre e presentata da un erede.
Inoltre bisogna vedere a che titolo tua madre ha quei 3/7, se di proprietà propria, se ricevuti in eredità ecc. ecc.
Quello che tu dici ricadendo in successione, cioè i 4/7 se vi era la comunione dei beni 2/7 sono di tua madre + 1/3 dei restanti 2/7 quello che lascia va diviso tra i figli.
In conclusione il totale delle quote dell'immobile spettanti a tua madre potrebbero essere 3/7 di piena proprietà + 2/7 perché in comunione dei beni + 1/3 dei restanti 2/7 la residua quota va divisa tra i figli.
Per i risparmi BFP, Libretto ecc.ecc.poiché tua madre è in vita tutto quello che ho scritto potrebbe avere un diverso risvolto, anzi sicuramente la faccenda è diversa, non è possibile trattare l'argomento qui, visto la delicatezza della cosa, tutto da rivedere ma solo per una suddivisione per come stabilisce la legge. A maggior vedere ti confermo che né l'impiegato postale ne tantomeno l'agenzia delle entrate possono entrare in merito a questo. Se vuoi, puoi contattarmi in privato così da darti tutte le informazioni in mio possesso, oppure rivolgerti ad un avvocato ma con ampia esperienza su queste problematiche.
 
Ultima modifica:

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto