ChiarettaLaValle

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Io e i miei fratelli abbiamo ereditato, per mezzo di successione legittima, una abitazione, in seguito, abbiamo ritenuto necessario venderla, in modo tale da poter dividerne il valore.

Avanzata la premessa, si previene dunque ad una serie di quesiti che ineriscono alla compravendita immobiliare.

Ho deciso di rivolgermi a voi, data la laoconicità disarmante del notaio.
Ebbene, dal momento che, finora, non è stato richiesto l'estratto dell'atto di matrimonio, documento che figura quale uno dei documenti essenziali da produrre al momento del rogito, il mio quesito oscilla tra le seguenti alternative (da me ipotizzate):
- non occorre consegnarlo, dal momento che l'immobile è pervenuto in eredità e non rientra nel regime della comunione legale (art. 179 c.c.);
- occorre consegnarlo, in modo tale da evitare spiacevoli (bensì previste) sorprese al momento del rogito.

Concludo, asserendo una serie di quesiti di natura, stabiliamo così, “accessoria”:
- Quali sono i documenti che non devono mancare per una corretta conclusione della stipulazione?
- Quanto tempo è in genere necessario per ottenere (nel caso in cui dovessero essere richiesti) i suindicati documenti che concernono l'atto matrimoniale?

Ringrazio voi tutti per il tempo concessomi.
 

Luna_

Membro Senior
Professionista
Il notaio non l ha chiesto semplicemente perché non serve! se il titolo di provenienza è una successione ereditaria in base all art 179 lett f sono esclusi dalla comunione legale.
Per una corretta stipula Visura ipo catastale, planimetria attestato di prestazione energetica e titoli di provenienza fino a coprire il ventennio.
 

ChiarettaLaValle

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ti ringrazio per la risposta celere, come immaginavo allora.
Si spera soltanto che non lo chiederà al momento del rogito.
Colgo l'occasione per sollevare un'altra domanda: con il pagamento del prezzo, il corrispettivo è assegnato al notaio che provvederà a dividere le quote tra le parti venditrici, giusto? Quanto tempo occorre in genere prima che ciò avvenga?
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Colgo l'occasione per sollevare un'altra domanda: con il pagamento del prezzo, il corrispettivo è assegnato al notaio che provvederà a dividere le quote tra le parti venditrici, giusto?

No, l'acquirente porterà un assegno circolare per ogni proprietario, secondo quota di possesso e frazione del prezzo totale concordato.
Ognuno ritira il suo assegno di competenza e se lo va a versare per conto proprio.
 

vostok1

Membro Ordinario
Professionista
Le modalità di pagamento ai venditori possono essere varie e potete decidere anche voi come farvi pagare accordandovi con l'acquirente.
Il Notaio è obbligato a mettere in atto con che modalità avviene il pagamento del prezzo fino a coprire l'intera cifra (bonifico di euro *** a favore di tizio; assegno circolare non trasferibile di euro *** a favore di caio, ecc.).
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Io come venditore eviterei bonifici di privati (a meno che non eseguiti in anticipo, ma qui non conviene a chi compra) a meno che siano irrevocabili, ma ne vale la pena?

Poi se uno è pazzo puo' anche accettare semplici assegni bancari, certo.
 

vostok1

Membro Ordinario
Professionista
Io come venditore eviterei bonifici di privati (a meno che non eseguiti in anticipo, ma qui non conviene a chi compra) a meno che siano irrevocabili, ma ne vale la pena?

Poi se uno è pazzo puo' anche accettare semplici assegni bancari, certo.
Intendo dire che non è il Notaio a stabilire o dividere il prezzo pagato dall'acquirente ai due venditori, ma deve solamente scrivere in atto con quali modalità si sono accordati per il pagamento.

Sulle modalità di pagamento più o meno sicure ti assicuro che si vede di tutto...
 

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