Andrea41

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno a tutti.
Se un condòmino nel 2011 non ha pagato alcune rate condominiali, e l'amministratore le ha richieste sempre e solo tramite mail e Pec, senza per altro pretenderle ufficialmente con una messa in mora e ingiunzione legale, oggi, nel 2019 può pretenderle ancora oppure esse sono cadute in prescrizione, essendo passati oltre 5 anni dalla data del debito?
E se il fatto è così, chi risponde di tale introiti verso il condominio?
Grazie
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
E se il fatto è così, chi risponde di tale introiti verso il condominio?

Se cadono in prescrizione, la risposta è ovvia: pagano tutti i condomini, ripartendo in base ai MILLESIMI DI PROPRIETA'.

Io ho una situazione simile con un simpaticone che è "indietro" di soli settemila euro.

E siamo otto condomini in totale.

Per quanto riguarda la risposta al quesito principale, bisogna vedere se l'amministratore ha emesso decreto ingiuntivo oppure no. Non è obbligato a mettere i manifesti. Io per esempio so che nel caso che mi riguarda è stato emesso decreto ingiuntivo nel 2014, ma poi non se n'è fatto più nulla perché il condomino, furbescamente, paga 2000 euro l'anno di condominio (meno di quello che dovrebbe!), rimanendo sempre più "indietro", ma la legge stabilisce che se uno manifesta l'intenzione di voler pagare i debiti, non gli puoi mettere all'asta la casa. Perlomeno, l'amministratore si basa su questo principio.
Per una vendita all'asta serve un totale arresto dei pagamenti, cosa che nel mio caso non avviene, pur esistendo un debito consistente.

Teoricamente il condomino mi sa che potrebbe pure disconoscere i debiti più vecchi di 2 anni, ma è anche vero che l'amministratore ogni volta che riceve i 2000 euro annuali dovrebbe riferirli per legge alle "rate più antiche", e non a quelle più recenti.
In modo da diminuire le quote che cadono in prescrizione e diventano onere di tutti ripartito su base millesimale.

Correggetemi se sbaglio.

Ogni condominio, tra l'altro, è un caso a sé, perché ci sono tanti modi di essere furbetti non pagando il condominio.
 

Andrea41

Membro Attivo
Privato Cittadino
Carissimo,
io non ho nessuna intenzione di giustficare i "furbetti" ma di risolvere una situazione di un presunto fantasioso debito di 400 euro c.ca che l'amministratore ( io lo chiamerei diversamente) pretende senza però dimostrarne la leggittimità con adeguata documentazione.
Visto che non riesco a farlo ragionare, almeno risolvevo questo noioso fatto con una avvenuta prescrizione, anche se, ribadisco, questo debito sembra"inventato" nella mente del richiedente.
Però vorrei sapere chiaramente:
Dopo 9 anni dall'accaduto, se non esiste alcuna procedura legale di recupero, i debiti si prescrivono?
 

Andrea Occhiodoro

Membro Attivo
Amm.re Condominio
Corte di Cassazione - ordinanza n. 16465/2017
“in tema di interruzione della prescrizione, un atto, per avere efficacia interruttiva, deve contenere oltre alla chiara indicazione del soggetto obbligato (elemento soggettivo), l’esplicitazione di una pretesa e l’intimazione o la richiesta scritta di adempimento, idonea a manifestare l’inequivocabile volontà del titolare del credito di far valere il proprio diritto, nei confronti del soggetto indicato, con l’effetto sostanziale di costituirlo in mora (elemento oggettivo), requisito quest’ultimo che non è soggetto a rigore di forme, all’infuori della scrittura, e, quindi, non richiede l’uso di formule solenni né l’osservanza di particolari adempimenti, essendo sufficiente che il creditore manifesti chiaramente, con un qualsiasi scritto diretto al debitore e portato comunque a sua conoscenza, la volontà di ottenere dal medesimo il soddisfacimento del proprio diritto (Cfr. Corte cass. Sez. 3, Sentenza n. 3371 del 12/02/2010; id. Sez. 2, Sentenza n. 24656 del 3/12/2010), essendo sufficiente a tal fine la mera comunicazione del fatto costitutivo della pretesa (cfr. Corte Cass. Sez. L, Sentenza n. 24054 del 25/11/2015)”.
Se l'amministratore te le ha richieste via PEC e la richiesta soddisfa sia l'elemento soggettivo che quello oggettivo, non puoi considerarle prescritte in quanto l'atto interruttivo è stato perfezionato correttamente. Recati invece, previo appuntamento, allo studio dell'amministratore e pretendi che ti mostri la documentazione che attesta l'esistenza del tuo debito nei confronti del condominio.
 

Andrea41

Membro Attivo
Privato Cittadino
Scusa, in parole "umane" cosa significa?
Mi spieghi meglio?

Da profano riterrei che: 1) al momento dell' "invenzione" del suo credito (avvenuta nel 2012, ma riferito alla precedente gestione del 2011 di altro amministratore) in base a quali diritti egli lo pretendeva.
Ho provato più volte a chiedergli di dimostrarmelo, ma non ho mai visto nulla.

2) Secondo il suo dovere di amministratore egli, accorgendosi di tale suo credito, avrebbe dovuto mettermi in mora e tentare subito un recupero benevolo e poi con ingiunzione legale.( Ma questo nel 2012.......)
Poichè non lo ha mai fatto, precisando che la sua Pec di richiesta mi è stata inviata solo 3 anni fa, nel 2016, ma mai nessuna ingiunzione, posso dire che il presunto debito è caduto in prescrizione?
Grazie
 

Andrea Occhiodoro

Membro Attivo
Amm.re Condominio
@Andrea41 se leggi con attenzione l'ordinanza della Suprema Corte che ti ho postato, puoi concludere che non è necessario chiedere al Giudice un Decreto Ingiuntivo per interrompere la prescrizione del credito. Basta che l'amministratore comunichi, per iscritto, al debitore l'inequivocabile volontà di far valere il suo diritto di credito entro 5 anni (per spese di gestione ordinaria) oppure entro 10 anni (per spese di gestione straordinaria), che l'atto interruttivo è perfezionato.
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
ma la legge stabilisce che se uno manifesta l'intenzione di voler pagare i debiti, non gli puoi mettere all'asta la casa.

Se fosse vero, basterebbe pagare solo 10 euro al mese invece della normale rata del mutuo per non far procedere la banca con il pignoramento...

La verità è un'altra: avviare la procedura di esecuzione immobiliare ha costi piuttosto alti per il condominio e vanno ovviamente anticipati oggi con la speranza di recuperarli tra qualche anno.

Inoltre, se sull'immobile c'è un mutuo, nel 90% dei casi, il condominio (sempre tra qualche anno) resta a bocca asciutta dopo la vendita in asta, relativamente al credito vantato.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Ciao miciogatto, la mia realtà particolare che stai commentando è ancora più complessa poiché il genio si è messo d'accordo con la ex moglie la quale gli ha pignorato prima e seconda casa, cosicché avviando una procedura di esecuzione immobiliare, becca tutto la ex moglie e al condominio restano le briciole, e lo smacco di aver speso "costi piuttosto alti", come tu stesso confermi, a livello condominiale.

(p.s.: Incarico incarico incarico incarico incarico)
 
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