Atomino

Nuovo Iscritto
Sono nuovo del Forum. Spero di non aver sbagliato sezione.
" Decido di cedere le quote della mia società. Dopo un paio di trattative non conclusesi, causa ritiro degli aquirenti (no finanziamento), entro in contatto con un'agenzia immobiliare della mia città che sembra avere parecchi contatti anche con l'associazione di categoria alla quale sono iscritto e che mi tiene la contabilità.
Scoperta la mia necessità di "cedere", l'agenzia mi propone un'offerta di acquisto del tipo "tutti subito e con la possibilità di fare del nero" e sopratutto; cliente sicuro e in buoni rapporti con l'agenzia.
Premesso che a me il nero non interessava, cercai di ottenere una proposta migliorativa rispetto a quanto offertomi dall'agenzia stessa. Insisto ma nulla. Accetto allettato dall'idea del "tutti subito".
Prima della firma del preliminare, controllando l'anagrafica dell'aquirente e, a fronte di alcune informazioni da lui fornitemi, riscontro delle analogie che mettono in relazione tale persona e un socio dell'agenzia immobiliare. Chiedo allora se tra gli stessi vi fosse un rapporto di parentela. L'agente sorridendo mi zittisce dicendo che si tratta solo di una casualità, il fatto di avere lo stesso cognome e di risiedere nella stessa città. Firmo rasserenato.
Nel tempo però alcune informazioni mi portano a dubitare della sincerità dell'agente. Chiedo ancora informazioni. Ma questa volga negano stizziti ed infastiditi.
Mi attivo tramite conoscenze e scopro che questa agenzia immobiliare é avezza a fare speculazioni coivolgendo i propri parenti in nuove società, ove essi (agenti) figurano solo come soci di capitale.
In pratica mi hanno mentito ed io ora ho l'impegno a cedere la mia società al padre di uno dei soci dell'agenzia.
Sono molto amareggiato per il comportamento di queste persone e la perdita del rapporto fiduciario nei loro confronti, ai quali tra l'altro avevo ( in questo caso l'onere) di pagare anche la mediazione.
Come comportarmi? Posso rivalermi e/o denunciare gli agenti? Posso forse ritirarmi dal contratto?
Grazie delle eventuali risposte e scusate se sono stato prolisso.
 

Seroli

Membro Senior
Agente Immobiliare
mmhhh...vado a memoria, ma direi che è un comportamento disdicevole ma non truffaldino, nel senso di "truffa illegale".

Addirittura, anche le provvigioni sono dovute, mi ricordo di una sentenza che ne parlava tra Agenti Immobiliari e sorella........ma è da verificare.

Comunque mi concentrerei sul fatto che comunque l'offerta ti andava bene e quindi sempre soldi sono..........poi capisco l'amarezza.
 

Atomino

Nuovo Iscritto
La ringrazio della risposta.
La cosa che amareggia di più é aver dato un mandato a delle persone, ed aver anche fornito loro dati confidenziali (non lesivi nei confronti dell'aquirente) all'interno di un rapporto fiduciario, per scoprire che gli stessi poi hanno fatto i LORO interessi in "casa" tua... e con i tuoi soldi. Se l'offerta mi andava bene? Se avessi saputo del loro grado parentale, avrei diffidato; per logica e buonsenso. E' questo un caso da seganlazione all'ordine alla Camera di Commercio?
Grazie.
 

Seroli

Membro Senior
Agente Immobiliare
La nuova normativa europea EN17533 prevedera' se entrera' in vigore, l'obbligo di indicare se l'acquirente è lo stesso Agenti Immobiliari (ma non i parenti), ad oggi non c'è nessun obbligo ne' pena.

Ma verifichi queste notizie perchè vado proprio a memoria...........
 

proge2001

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Perchè, un parente di un Agenti Immobiliari non può comprare società o immobili? Al limite io discuterei sulla mediazione, ma sul fatto della vendita..... beh hai venduto, poi che sia Tizio o Caio è lo stesso.
 
S

smoker

Ospite
Perchè, un parente di un Agenti Immobiliari non può comprare società o immobili? Al limite io discuterei sulla mediazione, ma sul fatto della vendita..... beh hai venduto, poi che sia Tizio o Caio è lo stesso.

Perchè il mediatore deve essere imparziale ed il fatto, come nel caso prospettato, abbia taciuto dei suoi rapporti familiari con la parte acquirente, ingenera dubbi riguardo l' imparzialità del mediatore stesso. Atomino ha fatto intendere che il mediatore aveva capito o comunque conosceva la particolarità che il venditore fosse "costretto" a vendere. Le conclusioni sono ovvie.
Ciò detto è da verificare se l' acquirente, tramite il mediatore, si sia "approfittato" della situazione di necessità di Atomino, ma questa è altra cosa.
In ogni caso la situazione è perlomeno ambigua.

Smoker
 

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