Ciao Antonello,
Domanda,"perchè dovresti essere orgoglioso di quanti uomini politici SARDI hai votato sinora?" e perchè"non dovresti essere orgoglioso di un Presidente della Repubblica SARDO?"
Manlio
Rispondo ben volentieri alle tue due domande da Sassarese e da Sardo.
Alla prima: sino al 1992 non ho mai votato il partito del defunto e da allora non ho più esercitato tale diritto.
La nausea nei confronti dei politici, sardi o continentali, della Prima e dei riciclati nella Seconda Repubblica, provoca in me, a tutt’oggi, sconvolgimenti viscerali.
Alla seconda: non so tu, ma io utilizzo l’aggettivo “
orgoglioso” nei confronti di una persona solo ed esclusivamente se di questa ho un’alta opinione.
Oltre che
orgoglioso…uso, quando occorre,…..anche…..
fiero…….
onorato….
compiaciuto….
lieto…..
Ad essere sincero sono orgoglioso di essere il figlio di mio padre e di mia madre, messi così in sequenza per via della dipartita. Prima mio padre e poi mia madre.
Fiero perché da semplice dipendente pubblico mio padre non ci ha mai fatto mancare niente e nulla e mettendoci nella condizione di frequentare l’Università, anche se l’esito non è stato il migliore, ma non per causa sua.
E i periodi non erano dei migliori (anni 1945/1968).
Deceduto per riconosciuta causa di servizio fu insignito, alla memoria, di un’onorificenza con allegata una medaglia d’oro, così diceva la lettera di accompagno, salvo poi scoprire che era di un vile metallo colorato d’oro.
Mia madre è deceduta 27 anni dopo alla veneranda età di 94 anni.
Hanno sempre mantenuto fede al sacramento del matrimonio in quanto tutti e due cattolici cristiani credenti e praticanti.
Dirai che c’entra con il Presidente Emerito?
C’entra perché se tu fai annullare il matrimonio non puoi definirti un cattolico cristiano credente, è contro questa religione.
Il Presidente ha richiesto ed ottenuto dalla Sacra Rota la dichiarazione di nullità del suo matrimonio con Giuseppa Sigurani che è stata, tristemente, la sua sposa per 33 anni,
Per chi crede nel Dio di Cristo non puoi dopo tale annullamento riavvicinarti ai sacramenti che hai denigrato.
“Lui” invece si sentiva superiore a tutto e a tutti e soprattutto un devoto cristiano!!!!
Ecco un motivo per cui sono orgoglioso dei miei genitori e non del Presidente.
Il Presidente ha incominciato al sua carriera politica nel 1958 e divenne ministro degli interni, a 48 anni, nel 1976, presidente del Senato nell’83 Presidente della Repubblica nell’85.
Stiamo parlando di un personaggio che ha vissuto, politicamente parlando, per ben 27 anni ai massimi livelli istituzionali.
Come si dice oggi, non poteva non sapere….non poteva non sapere che i miei nipoti ed anche i miei pronipoti pagheranno il debito pubblico accumulato in anni di ruberie da tutti i partiti politici, compreso il suo.
La giustificazione data alle “
tangenti” che gli imprenditori pagavano (soldi di tutti noi) a questi “splendidi della politica” fu che “moralmente non era giusto, in pratica era ed è un reato, ma se rubi per il partito bisogna fare un distinguo. Era lecito.”!!!!!!
Detto da un personaggio che ha vissuto per ben 27 anni ai massimi livelli istituzionali è tutto un dire.
Il cittadino comune che è stato pizzicato elargendo o prendendo tangenti ha passato guai. Il politico no.
Ecco un altro motivo per cui sono orgoglioso dei miei genitori e non del Presidente.
Quando fu nominato sottosegretario alla Difesa, nel 66, gli piaceva bearsi con le divise militari e si assegnò il grado di capitano di corvetta prima e di fregata dopo.
In età di leva fu scartato dal servizio per raccomandazione, anche politica.
Io al contrario sono stato obbligato per ben due anni ha servire la patria nella marina militare.
Due anni della vita persi.
Quando ti vedi un simile uomo giocare alla guerra in tempo di pace e sbeffeggiare chi ha invece contro la propria volontà dovuto subire una condanna a due anni con indosso una divisa, il sangue ribolle.
Raccontava fantasticherie su Gladio del tipo: “avevo nascosto da giovane - come molti altri dirigenti democristiani degli anni Cinquanta - "mitragliatrici e bombe a mano" per il caso in cui il PCI avesse tentato la presa del potere. Alla vigilia delle elezioni del 1948 ero armato fino ai denti. Mi armò Antonio Segni. Non ero solo, eravamo un gruppo di democristiani riforniti di bombe a mano dai carabinieri. La notte del 18 aprile la passai nella sede del comitato provinciale della DC di Sassari. Prefettura, poste, telefoni, acquedotto, gas non dovevano cadere, in caso di golpe rosso, nelle mani dei comunisti". (
incredibile!)
Disse anche che “in una sua visita in Romania, ospite di Nicolae Ceaucescu, si sottopose volontariamente all'elettroshock in una clinica di quel Paese. Episodio narrato nel corso della puntata del 14 dicembre 2007 della trasmissione “Otto e Mezzo” intervistato da Giuliano Ferrara e nella medesima trasmissione ha riferito che in altre epoche, compresa quella finale alla Presidenza della Repubblica, ha sofferto di crisi depressive”. (
allucinante!).
Ulteriori motivi per cui sono orgoglioso dei miei genitori e non del Presidente.
Quando era ministro dell’Interno avvisò il suo caro compagno di partito Carlo Donat Cattin che il figlio Marco era prossimo all’arresto per terrorismo e gli suggerì l’espatrio che avvenne.
Così mentre leali ed eroici tutori dell’ordine morivano a decine sotto i colpi dei terroristi, il Marco se la godeva grazie all’amico di papà. (
inaccettabile!).
Ha ammesso l’addebito che gli fecero su questo reato ma venti anni dopo che lo stesso era caduto in prescrizione (
inverosimile!).
Sempre titolare del dicastero, mandò truppe blindate contro gli studenti universitari di Bologna e in quella occasione morì
Giorgiana Masi.
Da allora venne giustamente, per me, chiamato con la “
K” e le doppie esse “
SS” naziste, “
KSS”.
A tal proposito, in un’intervista dichiarò: “le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli che poi intanto i Magistrati li manderebbero tutti in libertà, ma picchiarli e picchiare tutti quei docenti che li fomentano. Il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto dei carabinieri e della polizia”. (
delirante!).
Ecco altri motivi per cui sono orgoglioso dei miei genitori e non del Presidente.
Inoltre:
- la “minaccia del ricorso alle forze dell'ordine per far cessare un'eventuale riunione del Consiglio della Magistratura nonché del suo scioglimento in caso di inosservanza del divieto di discutere di certi argomenti” (
arroganza!);
- la “minaccia di far uso dei dossier (scheletri negli armadi) e la convocazione al Quirinale dei vertici dei servizi segreti” (
doppia arroganza!);
- la pressione sul governo affinché non rispondesse alle interpellanze, presentate alla Camera nel maggio 1991 da esponenti del PDS (
paura!);
- “utilizzando il potere delle alte cariche, faceva uso e ricorso continuo alla denigrazione, onde condizionare il comportamento delle persone offese e prevenire possibili critiche politiche”; (
bassezza!)
- le espressioni di pesanti giudizi sull'operato della commissione di inchiesta sul terrorismo e le stragi (
prepotenza!);
-nessuna lettera aperta agli italiani per spiegare ciò che sapeva su Gladio, degli anni di piombo, dei servizi segreti deviati, della strage di Ustica, di quella della stazione di Bologna e soprattutto dell’omicidio MORO (
mascalzonata!);
- le intervista che rilasciava a valanga (
picconate) consistevano nel mettergli davanti un microfono o un taccuino e ospitare senza fiatare le sue allusioni, le sue bugie, le sue calunnie…del tipo “ha preferito rispondere lo scagnozzo, tale Roberto Sgalla, di quel losco figuro del capo della Polizia che si chiama Gianni De Gennaro” oppure quella contro il magistrato "
Rosario Livatino, definito sprezzantemente
giudice ragazzino.
Rosario Livatino fu assassinato dalla mafia nel 1990”. (vergogna!) .
Non secondari motivi per cui sono orgoglioso dei miei genitori e non del Presidente.
Si può dire non sapeva?
No perché sapeva tutto anche della Sardegna, terra che gli ha permesso la carriera politica e che nulla ha da lui avuto, salvo la presentazione in Senato nel 2006 del “DDL Costituzionale n. 352 per la riforma delle istituzioni Sarde ed il riconoscimento della Nazione Sarda”.
Il Sindaco di Sassari in una intervista del 20 agosto “incredibile che un ex presidente della Repubblica avesse questa sua curiosità sulla vita quotidiana di Sassari. Quando chiamava restavo sbalordito perché sapeva tutto, anche dettagli insignificanti”.
E non sapeva invece che migliaia di pastori sardi sono alla fame per colpa di leggi che li hanno strozzati a tal punto da non aver nulla da dar da mangiare ai propri figli o che centinaia di operai si sono autocarcerati nell’Isola dell’Asinara per ottenere la riapertura dello fabbrica, unico sostentamento per migliaia di famiglie, prima dell’emigrazione.
E che la attuale disoccupazione in Sardegna è a doppia cifra e a livelli mai visti.
A Stintino domenica scorsa è stato ricordato perché “nel 1986 donò il primo Trofeo Challenge Presidente della Repubblica da consegnare al vincitore della Regata della Vela Latina-Trofeo Presidente delle Repubblica”.
Ecco spiegato, in minima parte, il perché non sono orgoglioso di lui.
N.B.
Le frase su riportate tra virgolette sono il riporto, in parte, di quanto reperito su giornali italiani a tiratura nazionale, gelosamente custoditi.
antonello