A Roma quasi 10 mila immobili della categoria C1, vale a dire botteghe e negozi, sono attualmente sfitti per colpa di canoni ben superiori alle attuali condizioni di mercato, che creano lo strano paradosso di una domanda praticamente ferma a fronte di prezzi che non scendono.
Tutto ciò si emerge dall’indagine che la Confesercenti di Roma ha recentemente realizzato rilevando i canoni commerciali mensili rapportati ad una superficie standard (80 metri quadrati circa): si parte con i 5.000 euro per la periferia, si prosegue con i 5-7 mila di Aurelio, Trionfale e Tiburtina e con i 6-7 mila per le strade commerciali (Marconi, Appia e Tuscolana) per arrivare ai 35.000 euro per un negozio specializzato in area centrale. L'indagine mostra inoltre che, mentre le compravendite commerciali a Roma sono crollate del 25% nel primo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, le locazioni hanno registrato solo una leggera flessione del 5% nelle aeree periferiche, mentre al centro i canoni sono rimasti invariati ed anzi, per i negozi ubicati in aeree considerate commercialmente redditizie, hanno subito aumenti tra il 3 e il 4 per cento al metro quadro.
Il ragionamento «meglio sfitto che dato in locazione a prezzi più bassi», adottato dai proprietari degli immobili non fa che peggiorare la situazione già difficile dei commercianti, alle prese nell'ultimo anno e mezzo con una contrazione delle vendite senza precedenti. Come se non bastasse è ancora in uso l’odiosa abitudine di chiedere al subentrante la “buona entrata” che può arrivare, in base alla localizzazione o alla tipologia del negozio, fino ai 500 mila euro per le aeree di particolare pregio e per attività specializzate e che rappresenta una vera e propria alterazione del mercato delle locazioni al punto di meritare – sempre secondo la Confesercenti – “un serio approfondimento per ripristinare le regole”.
(estratto da ilTempo.it del 13 giugno 2009)

Tutto ciò si emerge dall’indagine che la Confesercenti di Roma ha recentemente realizzato rilevando i canoni commerciali mensili rapportati ad una superficie standard (80 metri quadrati circa): si parte con i 5.000 euro per la periferia, si prosegue con i 5-7 mila di Aurelio, Trionfale e Tiburtina e con i 6-7 mila per le strade commerciali (Marconi, Appia e Tuscolana) per arrivare ai 35.000 euro per un negozio specializzato in area centrale. L'indagine mostra inoltre che, mentre le compravendite commerciali a Roma sono crollate del 25% nel primo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008, le locazioni hanno registrato solo una leggera flessione del 5% nelle aeree periferiche, mentre al centro i canoni sono rimasti invariati ed anzi, per i negozi ubicati in aeree considerate commercialmente redditizie, hanno subito aumenti tra il 3 e il 4 per cento al metro quadro.
Il ragionamento «meglio sfitto che dato in locazione a prezzi più bassi», adottato dai proprietari degli immobili non fa che peggiorare la situazione già difficile dei commercianti, alle prese nell'ultimo anno e mezzo con una contrazione delle vendite senza precedenti. Come se non bastasse è ancora in uso l’odiosa abitudine di chiedere al subentrante la “buona entrata” che può arrivare, in base alla localizzazione o alla tipologia del negozio, fino ai 500 mila euro per le aeree di particolare pregio e per attività specializzate e che rappresenta una vera e propria alterazione del mercato delle locazioni al punto di meritare – sempre secondo la Confesercenti – “un serio approfondimento per ripristinare le regole”.
(estratto da ilTempo.it del 13 giugno 2009)