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Affitti, cala il canone colpa della crisi - Cronaca - Corriere delle Alpi


14 giugno 2016
BELLUNO. Le famiglie hanno sempre meno soldi da spendere e il mercato si adegua. Crollano i prezzi degli affitti, anche in città. Nell’indagine pubblicata ieri dal Sole 24 ore sui dati elaborati da Nomisma per il quotidiano emerge la fotografia di come sia cambiato il mercato immobiliare nei capoluoghi di provincia negli ultimi cinque anni. In alcune città, come a Venezia, i canoni di locazione si sono ridotti anche di un terzo. A Belluno la diminuzione è stata del 7,2 per cento.

Oggi il canone medio per affittare un appartamento in città è di 72 euro al metro quadrato all’anno. Facendo due conti si arriva a 600 euro al mese (dato che rappresenta una media fra le varie zone della città). «Il calo si è verificato in tutta Italia, Belluno compresa», conferma l’ex presidente della Fiaip, la federazione italiana agenti immobiliari professionali, Vittorio Pianon. «Gli affitti si sono molto ridimensionati, a partire dal 2008, più per quanto riguarda gli immobili commerciali che quelli residenziali. Il fatto è che molte case del capoluogo hanno un’età piuttosto avanzata, e quindi spese condominiali alte. La capacità di spesa delle famiglie si è abbassata e dunque i proprietari degli immobili, piuttosto che tenere sfitto un appartamento, hanno abbassato il canone».

Non hanno ceduto solo quelle persone che possono permettersi di tenere una casa vuota, chi non ha bisogno di integrare il proprio reddito locando gli immobili di sua proprietà. «Molti altri ritengono che sia preferibile anche un affitto più basso di un tempo, piuttosto che non prendere neanche un euro», prosegue Pianon. «Ma penso anche che i prezzi non si abbasseranno ulteriormente. Oltre non converrebbe nemmeno affittare». Fra le tasse e le spese, ci sono casi in cui conviene tenere l’appartamento vuoto, insomma.

«Il fatto che gli affitti diminuiscano è un’opportunità per molte persone, che oggi non riescono a sopportare questi costi», commenta il sindaco Jacopo Massaro. «Ma il dato ha anche un aspetto negativo: se il mercato è fermo, e si adegua abbassando i canoni di locazione, è perché le famiglie hanno sempre meno soldi da spendere. È importante ridurre le spese per affittare una casa, altrimenti le persone saranno costrette a cercare in periferia una sistemazione e le città rischiano di depotenziarsi».


Alessia Forzin

tratto da Affitti, cala il canone colpa della crisi - Cronaca - Corriere delle Alpi



Un fatto che accade in tutte le città, soprattutto nelle più grandi dove il gap tra salari e costo dell'affitto è maggiore. In tempi di prospettive lavorative incerte e attrattività scarsa è un gap ancor più ingiustificato e la mannaia del calo di domanda complessiva lo dimostra.( Il contrario di quanto accade all'estero cioè). Una conferma ulteriore di quanto concretamente si sia legati all'economia reale e di quanto fantasiose siano le quotazioni attuali degli immobili per un rientro sensato da un qualunque investimento..
 

FRANCY80

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Un fatto che accade in tutte le città, soprattutto nelle più grandi dove il gap tra salari e costo dell'affitto è maggiore. In tempi di prospettive lavorative incerte e attrattività scarsa è un gap ancor più ingiustificato e la mannaia del calo di domanda complessiva lo dimostra.( Il contrario di quanto accade all'estero cioè). [/SIZE]

Un ragionamento che non fa una grinza espresso in maniera totalmente sbagliata
 

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