La mia sensazione è che sul commerciale la % richiesta sia nettamente più alta che sul residenziale.
Per forza. Fai 2 conti. Molti proprietari di immobili commerciali non hanno solo quel locale, ma anche un reddito da lavoro, magari un'impresa, forse altri immobili. Già di scaglione IRPEF dove si arriva? Poi metti IMU, rischio locativo, manutenzioni, spese straordinarie... Il lordo viene eroso a scendere quasi sempre sotto il 50% del percepito.
 
E quindi?
Uno può avere le più belle pretese, e desiderare un rendimento percentuale elevato rispetto all'investimento.
Certamente è un criterio per scegliere tra alternative di investimento se tali rendimenti sono dimostrabili storicamente.
Ma dubito siano sul mercato immobili con un buono e sicuro rendimento: e se lo sono , anche il prezzo richiesto si adegua al potenziale del locale, e chi comprerà difficilmente spunterà quel 10% su una locazione. Correggimi se sbaglio: non penso ai grossi centri commerciali, ma alla miriade di locali C1-C3 in giro per l'Italia.

Il ragionamento è diverso se uno già possiede un locale di tipo commerciale.

Ed il canone tipo lo fa la richiesta del mercato, non il locatore: non si può pensare di spuntare un "prezzo" solo partendo da propri "costi" e dall'utile desiderato: salvo trovarsi in casa inquilini che poi non sono in grado di pagarti e ti costano altri soldi per sfrattarli.
 
Io sto parlando di un Investitore che compra un negozio locato. Fra la marea di immobili in vendita, quanto credi che sia disposto a pagare un locale, facciamo un esempio, di 100 mq locato a 1000€ al mese?
200.000 perché l'omi di quella zona da che il valore è 2000€/mq?
O piuttosto non scenderà a 120-130.000?

Ovviamente non sa a quanto ri-affittera', ma un'analisi di mercato la fa. Se quel negozio è ben posizionato, recente, con corte o altre caratteristiche positive, potrà mettere sul piatto qualcosa in più. Ma se già 1000 euro al mese per il mercato specifico sono tanti e si rischia di ri-affittare a 800, allora lo pagherà non più di 100.000. E se il venditore non accetta amen, ne guarda un altro, fra le miriadi di negozi in vendita che ci sono.
 
Sembrerà strano, ma intendevano la medesima cosa: tu la guardavi con l’occhio dell’investitore acquirente, io da quella dell’attuale locatore , con canoni decrescenti e problematici.

Adesso ci siamo capiti: il tuo 10% era in relazione a quanto eri disposta ad offrire per investire: io invece constatavo fosse oggi difficile avere una remunerazione dal 10% su un locale commerciale già a patrimonio
 
Il suo mi sembra il punto di vista di chi vede che (a meno di posizioni eclatanti) locali commerciali con rendite che non siano intorno al 10% rimangono invenduti, mentre le operazioni concluse si attestano in quel range.


Più che un problema contabile secondo me c'è un problema di certezza della redditività.
I locali commerciali stanno progressivamente perdendo appeal, mentre alla fine le abitazioni la loro funzione la fanno sempre.
 

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