Trastevere48

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Buona sera a tutti, consapevole del fatto che nessuno può prevedere il futuro, vorrei comunque sia avere dei pareri o se avete avuto delle esperienze in tal senso. Io e la mia compagna siamo conviventi, entrambi assunti con con contratto a tempo indeterminato nella stessa società , io dal 2017 e lei dal 2018. Redditi di entrambi sui 3k netti, nessuna rata/prestito/finanziamento da ripagare, entrambi under 35. Vorremo acquistare un immobile(documenti della casa tutti in regola già visionati da un professionista) del valore di 160k con mutuo 100% consap, abbiamo a disposizione solamente il necessario per coprire le spese. Fra i vari istituti di credito dove siamo stati BPM è l'unico che ci concederebbe il mutuo con un tasso dell 1.70% ovviamente ad alcune condizioni. Abbiamo fatto una simulazione con il consulente della banca che ci ha detto che rientriamo nel parametro reddito/rata e che non dovrebbero esserci problemi nel caso portassimo avanti la pratica ma a patto che non abbiamo usufruito della cassa integrazione. Ci ha fatto intendere che in tal caso la banca rigetterebbe la richiesta e che quindi nel caso ne avessimo usufruito, sarebbe stato meglio non menzionarlo. Per alcuni mesi durante l'ultimo anno la mia compagna e anch' io(io tutt'ora) abbiamo usufruito di ammortizzatori sociali sotto forma di integrazioni salariali (non propriamente una cassa int.)a causa della mole di lavoro ridotta all'osso nella società in cui lavoriamo causa COVID. Mi chiedo: ma davvero chi esaminerà un'eventuale pratica non si accorgerebbe delle voci di integrazione salariale in busta paga? Mentire o omettere tali informazioni, non sarebbe un comportamento oltre che scorretto anche penalmente rilevante o comunque sia causa di rigetto della domanda? Io preferirei che le cose migliorino dal punto di vista lavorativo prima di proseguire mentre la mia compagna vorrebbe comunque fare avviare la pratica. Considerando anche il fatto che non rientriamo fra le categorie prioritarie del consap dato che non siamo coniugati, secondo voi ci sono più possibilità (nel caso portassimo avanti la pratica) che venga rigettata vuoi dal CONSAP o dalla banca, o abbiamo qualche possibilità? Conoscete qualcuno nella stessa situazione? Vi ringrazio anticipatamente.
 

francesca63

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ma davvero chi esaminerà un'eventuale pratica non si accorgerebbe delle voci di integrazione salariale in busta paga?
Si accorgerebbe eccome.
Io preferirei che le cose migliorino dal punto di vista lavorativo prima di proseguire mentre la mia compagna vorrebbe comunque fare avviare la pratica
Mi sembra decisamente ragionevole attendere tempi migliori, ed evitare di mentire o omettere informazioni.
 

specialist

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Io preferirei che le cose migliorino dal punto di vista lavorativo prima di proseguire mentre la mia compagna vorrebbe comunque fare avviare la pratica.
A parte che non si è capito se tremila euro è il reddito totale o individuale, eviterei in ogni caso tassativamente di proseguire con quest'idea malsana a costo di sostituire la "compagna" pessima consigliera.
 

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Buona sera a tutti, consapevole del fatto che nessuno può prevedere il futuro, vorrei comunque sia avere dei pareri o se avete avuto delle esperienze in tal senso. Io e la mia compagna siamo conviventi, entrambi assunti con con contratto a tempo indeterminato nella stessa società , io dal 2017 e lei dal 2018. Redditi di entrambi sui 3k netti, nessuna rata/prestito/finanziamento da ripagare, entrambi under 35. Vorremo acquistare un immobile(documenti della casa tutti in regola già visionati da un professionista) del valore di 160k con mutuo 100% consap, abbiamo a disposizione solamente il necessario per coprire le spese. Fra i vari istituti di credito dove siamo stati BPM è l'unico che ci concederebbe il mutuo con un tasso dell 1.70% ovviamente ad alcune condizioni. Abbiamo fatto una simulazione con il consulente della banca che ci ha detto che rientriamo nel parametro reddito/rata e che non dovrebbero esserci problemi nel caso portassimo avanti la pratica ma a patto che non abbiamo usufruito della cassa integrazione. Ci ha fatto intendere che in tal caso la banca rigetterebbe la richiesta e che quindi nel caso ne avessimo usufruito, sarebbe stato meglio non menzionarlo. Per alcuni mesi durante l'ultimo anno la mia compagna e anch' io(io tutt'ora) abbiamo usufruito di ammortizzatori sociali sotto forma di integrazioni salariali (non propriamente una cassa int.)a causa della mole di lavoro ridotta all'osso nella società in cui lavoriamo causa COVID. Mi chiedo: ma davvero chi esaminerà un'eventuale pratica non si accorgerebbe delle voci di integrazione salariale in busta paga? Mentire o omettere tali informazioni, non sarebbe un comportamento oltre che scorretto anche penalmente rilevante o comunque sia causa di rigetto della domanda? Io preferirei che le cose migliorino dal punto di vista lavorativo prima di proseguire mentre la mia compagna vorrebbe comunque fare avviare la pratica. Considerando anche il fatto che non rientriamo fra le categorie prioritarie del consap dato che non siamo coniugati, secondo voi ci sono più possibilità (nel caso portassimo avanti la pratica) che venga rigettata vuoi dal CONSAP o dalla banca, o abbiamo qualche possibilità? Conoscete qualcuno nella stessa situazione? Vi ringrazio anticipatamente.
Ogni situazione è diversa dall'altra, ogni banca, ogni immobile, ogni cliente, ogni mutuo, ogni città.
 

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