Charlotte8

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Privato Cittadino
Ma non sarà gratuito, corretto?
Per forza sarà gratuito, non voglio fare cose illegali. Ho cercato altre tipologie di contratto per poter vivere in un immobile accatastato D2 ma ad oggi non ho trovato nulla. Il contratto di comodato d’uso sembrerebbe l’unica soluzione. Il mio amico ha detto che accetta, a patto poi di trovare in futuro una soluzione definitiva

Ma sarà davvero gratuito?
Michela lei ha qualcosa da suggerirmi? Tralasciando la questione del cambio di destinazione d’uso da D2 a A1.. sa se ci sono delle tipologie di contratto che fanno al caso mio? Vorrei abitare in questo immobile che anche se è accatastato come D2 è in tutto e per tutto un appartamento. Che contratto di locazione potrei fare?
 

Michela_

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Agente Immobiliare
Michela lei ha qualcosa da suggerirmi? Tralasciando la questione del cambio di destinazione d’uso da D2 a A1.. sa se ci sono delle tipologie di contratto che fanno al caso mio? Vorrei abitare in questo immobile che anche se è accatastato come D2 è in tutto e per tutto un appartamento. Che contratto di locazione potrei fare?
Ho letto tutte le tue discussioni e l’unico contratto che potresti fare è solo il comodato d’uso. Per la tipologia di immobile non è possibile fare nessun contratto di locazione. Considera che in quell’immobile non riuscirai a portare la residenza. Se l’immobile in cui risiedi ora verrà adibito a prima casa perderai del tutto la residenza sul territorio italiano (con relative conseguenze).

Il fatto che vi siano appartamenti in tutto e per tutto non significa nulla perché a livello urbanistico e catastale non è un appartamento.

Perché da D2 ad A1 e non altro? (Ma è solo una mia curiosità).
 

Charlotte8

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Considera che in quell’immobile non riuscirai a portare la residenza.
Per quale motivo?

Comunque l’appartamento fa parte di un complesso di appartamenti, struttura, come detto prima, accatastata D2. Eventualmente, è possibile fare il cambio di destinazione d’uso di una singola unità? O va fatto sull’intera struttura?

Inoltre la sua domanda finale non mi è chiara, cosa intende per “perché non altro?”
 

Charlotte8

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Considera che in quell’immobile non riuscirai a portare la residenza.
A riguardo ho trovato ciò:
L'art. 1 della L. 1228/1954 prevede che "L'iscrizione e la richiesta di variazione anagrafica possono dar luogo alla verifica, da parte dei competenti uffici comunali, delle condizioni igienico-sanitarie dell'immobile in cui il richiedente intende fissare la propria residenza, ai sensi delle vigenti norme sanitarie". Con circolare n. 1 del 2013 si riporta ciò che ha detto il Consiglio di Stato sul tema: "Il cambio di residenza infatti si denuncia solo dopo il verificarsi del mutamento della situazione di fatto da accertare (ai sensi degli artt. 4 e 5 della legge n. 1228 del 1954) ossia dopo il trasferimento di residenza sicché l'avvenuto cambio di residenza in immobile che sia (ma tale non risulti) inidoneo dal punta di vista igienico sanitaria non preclude astrattamente l'iscrizione all'anagrafe. In questa quadro va ricordato che va sempre valutata con estrema prudenza l'ipotesi del rigetto della domanda di iscrizione anagrafica, essendo produttiva di danni risarcibili (Cass. Sez. III 6 agosto 2004 n.15199). Naturalmente l'Amministrazione dovrà attivare i dovuti provvedimenti di risanamento e di sgombero degli immobili che risultino dai controlli come non rispondenti alla normativa seppure abitati".

Ancora più chiara la Circolare n. 8 del 1995: "Nel rammentare che il concetto di residenza, come affermato da costante giurisprudenza e da ultimo dal tribunale amministrativo regionale, del Piemonte con sentenza depositata il 24 giugno 1991, è fondato sulla dimora abituale del soggetto sul territorio comunale, cioè dall'elemento obiettivo della permanenza in tale luogo e soggettivo dell'intenzione di avervi stabile dimora, rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle relazioni sociali, occorre sottolineare che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell'alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes.”
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Comunque l’appartamento fa parte di un complesso di appartamenti, struttura, come detto prima, accatastata D2. Eventualmente, è possibile fare il cambio di destinazione d’uso di una singola unità? O va fatto sull’intera struttura?
Lo hai specificato diverse volte che è un D2, si è capito benissimo. Relativamente il cambio di destinazione d’uso non mi esprimo perché non sono un tecnico (hai già ricevuto risposte in merito, nelle altre discussioni da te iniziate).
Inoltre la sua domanda finale non mi è chiara, cosa intende per “perché non altro?”
Non so. Chi vi ha detto che il cambio di destinazione d’uso va fatto in A1?
 

Michela_

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Per poter stipulare un regolare contratto di locazione l’immobile deve essere accatastato nella categoria A
Grazie 😂 questo lo so, ma a parte il A/1 c’è il A/2, A/3, A/4, A/5 ecc! Per questo motivo ti ho chiesto perché specifichi sempre A/1, se qualcuno c’è lo ha nominato (un tecnico?) o se è una vostra considerazione, tutto qui.

Restando alla tua domanda l’unica soluzione è per forza il contratto di comodato d’uso. Ciao
 

cristian casabella

Membro Senior
Agente Immobiliare
Grazie 😂 questo lo so, ma a parte il A/1 c’è il A/2, A/3, A/4, A/5 ecc! Per questo motivo ti ho chiesto perché specifichi sempre A/1, se qualcuno c’è lo ha nominato (un tecnico?) o se è una vostra considerazione, tutto qui.

Restando alla tua domanda l’unica soluzione è per forza il contratto di comodato d’uso. Ciao
A1 A2 A3 A4 A5....colpito e affondata la petroliera
 

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