Graf

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Membro dello Staff
Privato Cittadino
Il fenomeno economico del franchising, non solo immobiliare, mi pare si trovi in una fase di "profonda riflessione" ...
Alcuni pensano che il franchising, nella sua attuale articolazione organizzativa, stia perdendo la sua forza propulsiva...
Sento parlare con insistenza, inoltre, di alcune catene di franchising immobiliare in seria difficoltà....
Non credete che tutta la "filosofia" aziendale e comportamentale del "concetto franchising" sia da ripensare o, perlomeno, da adattare all' "idem sentire" del popolo italiano il quale è molto individualista anche nell'intrapresa?

Facciamo una semplice ipotesi.
Mettiamo che il mercato immobiliare di una città di un milione di abitanti riduca, da un anno all'altro il 40% delle compravendite e cioè invece di 10.000 immobili se ne vendano solo 6.000, intermediate al 50% dalle agenzie presenti su piazza.
A questo punto vorrei chiedervi: reagirà meglio, all'improvvisa e imprevista crisi, l’immobiliare in franchising o l’agente immobiliare indipendente?Chi saprà essere più scattante e reattivo?
Quale modello di business saprà trovare la strada migliore di una possibile soluzione: quello sofisticato del network o quello alla buona “del cane sciolto”? E soprattutto chi riuscirà a trovarla più in fretta?
I software gestionali, le MLS, i sistema CRM, le campagne pubblicitarie in convezione (profumatamente pagate dai franchisee), le rigide e militarizzate zonizzazioni e le esclusive per quartiere delle agenzie in franchising, riusciranno a rispondere immediatamente e in modo efficace ad una crisi di vendita?
Tutti questi congegni organizzativi si confermeranno strumenti validi o si riveleranno molto farraginosi divenendo delle palle al piede quando i tempi delle vacche grasse andranno ad esaurirsi del tutto?
Ma la stessa formula del franchising, nata e sviluppatasi da noi negli anni ’80 e rapidamente affermatasi, non dimostra impietosamente tutta la sua età?
Non diffonde intorno rumori cigolanti di ferraglie vecchie?
Non è diventata obsoleta in un mercato dove la parola successo e il concetto di affermazione imprenditoriale costi quel che costi sembrano aboliti quasi del tutto?
Perché quello scarso guadagno che il mediatore in franchising riesce a raggranellare in questi tempi grami se lo deve pappare il franchisor sotto forme di royalties? A volte, senza aver fatto un bel nulla per meritarselo?
Voi, esperti del settore, cosa ne pensate?
 

topcasa

Membro Storico
Il fenomeno economico del franchising, non solo immobiliare, mi pare si trovi in una fase di "profonda riflessione" ...
Alcuni pensano che il franchising, nella sua attuale articolazione organizzativa, stia perdendo la sua forza propulsiva...
Sento parlare con insistenza, inoltre, di alcune catene di franchising immobiliare in seria difficoltà....
Non credete che tutta la "filosofia" aziendale e comportamentale del "concetto franchising" sia da ripensare o, perlomeno, da adattare all' "idem sentire" del popolo italiano il quale è molto individualista anche nell'intrapresa?

Facciamo una semplice ipotesi.
Mettiamo che il mercato immobiliare di una città di un milione di abitanti riduca, da un anno all'altro il 40% delle compravendite e cioè invece di 10.000 immobili se ne vendano solo 6.000, intermediate al 50% dalle agenzie presenti su piazza.
A questo punto vorrei chiedervi: reagirà meglio, all'improvvisa e imprevista crisi, l’immobiliare in franchising o l’agente immobiliare indipendente?Chi saprà essere più scattante e reattivo?
Quale modello di business saprà trovare la strada migliore di una possibile soluzione: quello sofisticato del network o quello alla buona “del cane sciolto”? E soprattutto chi riuscirà a trovarla più in fretta?
I software gestionali, le MLS, i sistema CRM, le campagne pubblicitarie in convezione (profumatamente pagate dai franchisee), le rigide e militarizzate zonizzazioni e le esclusive per quartiere delle agenzie in franchising, riusciranno a rispondere immediatamente e in modo efficace ad una crisi di vendita?
Tutti questi congegni organizzativi si confermeranno strumenti validi o si riveleranno molto farraginosi divenendo delle palle al piede quando i tempi delle vacche grasse andranno ad esaurirsi del tutto?
Ma la stessa formula del franchising, nata e sviluppatasi da noi negli anni ’80 e rapidamente affermatasi, non dimostra impietosamente tutta la sua età?
Non diffonde intorno rumori cigolanti di ferraglie vecchie?
Non è diventata obsoleta in un mercato dove la parola successo e il concetto di affermazione imprenditoriale costi quel che costi sembrano aboliti quasi del tutto?
Perché quello scarso guadagno che il mediatore in franchising riesce a raggranellare in questi tempi grami se lo deve pappare il franchisor sotto forme di royalties? A volte, senza aver fatto un bel nulla per meritarselo?
Voi, esperti del settore, cosa ne pensate?
Infatti tanti AI sono ex mediatori in franchising stufi di pagare royalties[DOUBLEPOST=1372856229,1372856158][/DOUBLEPOST]
Infatti tanti AI sono ex mediatori in franchising stufi di pagare royalties
per non parlare della più veloce adattabilità di un AI alle variazioni del mercato, senza richiedere autorizzazioni od altro.
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Secondo me in questo periodo niente pesa tanto quanto le royalties! In pratica un doppio affitto da pagare che può dissanguare impietosamente senza più la mole di lavoro che garantiva il pagamento delle stesse.
Per la reattività sul campo credo che dipenda molto dal soggetto, franchising o no, i nostri caratteri ci daranno aiuto o ci penalizzeranno: vince chi sa adeguarsi. Possiamo avere tutti gli strumenti tecnologici, ma non saper affrontare questo nuovo modo di lavorare.
 

topcasa

Membro Storico
Infatti oggi il franchising potrebbe e sistere solo conroyalties sul venduto e non anche quando non si fa niente e si deve sostenere tutte le spese senza aver enduto
 

Sim

Membro Senior
Agente Immobiliare
Infatti oggi il franchising potrebbe e sistere solo conroyalties sul venduto e non anche quando non si fa niente e si deve sostenere tutte le spese senza aver enduto


Esatto, questa sarebbe la soluzione per tenerli in piedi, altrimenti sai quanti diventeranno indipendenti?
 
U

Utente Cancellato 52183

Ospite
Anche a me non è mai piaciuto il franchising, però in un momento come questo il supporto è importante.
Da solo ti affliggi ogni giorno, è una morsa che alla fine prevale e spegne ogni entusiasmo e intraprendenza...Chiudi, sconfitto da ogni punto di vista. In questi giorni ho letto diverse offerte di franchising immobiliare, non sono male, anzi, sono adeguate al momento difficile del settore(lo è anche per le Società che lo propongono, quindi occorre adeguarsi).
Manlio
 

Merc81giu

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Io sono entrato in un franchising da maggio e devo dire che da maggio a oggi ho ricevuto 6 proposte d'acquisto e 2 affitti e 2 stagionali.
prima ero con una mia agenzia privata e questi risultati non li avevo. considerando che prima avevo 45 immobili come media e ora ne ho 136 .
 
U

Utente Cancellato 52183

Ospite
Io sono entrato in un franchising da maggio e devo dire che da maggio a oggi ho ricevuto 6 proposte d'acquisto e 2 affitti e 2 stagionali.
prima ero con una mia agenzia privata e questi risultati non li avevo. considerando che prima avevo 45 immobili come media e ora ne ho 136 .
:stretta_di_mano:
 

topcasa

Membro Storico
Si ma tieni conto che devi lavoare per pagare loro
Io sono entrato in un franchising da maggio e devo dire che da maggio a oggi ho ricevuto 6 proposte d'acquisto e 2 affitti e 2 stagionali.
prima ero con una mia agenzia privata e questi risultati non li avevo. considerando che prima avevo 45 immobili come media e ora ne ho 136 .
 

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