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Il "Piano Casa" del Governo in pillole
<h3 class="post-title entry-title">Piano casa, ecco le novità</h3>
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</span></span><span>Dal condominio alla fabbrica: cosa sarà consentito o vietato con il nuovo decreto</span>

<div>Roberto Giovannini</div>
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<div class="articologirata">Quali sono le novità nella nuova bozza del piano casa?
<span>Le principali novità sono quattro.
La prima riguarda i volumi degli interventi, che non possono superare il limite dei 300 metri cubi per un immobile residenziale.
C’è poi la riduzione al 50% del contributo di costruzione dovuto al Comune.
Ancora, se si demolisce un immobile lo si può ricostruire con un aumento fino al 35% della cubatura.
Infine, il decreto riguarda tutti gli immobili, non solo quelli costruiti negli ultimi venti anni</span>.

Chi abita in condominio, potrà ampliare la sua casa?
Sarà molto difficile, se non impossibile. In primo luogo perché bisognerebbe mettere d’accordo tutti i condomini e poi per ovvie ragioni tecnico-costruttive. Anche la chiusura di una veranda modifica l’aspetto esterno del condominio: di conseguenza, basta un solo «no» in asssemblea per impedire i lavori. E poi i condomini confinanti possono opporsi.

E se c’è un condomino che possiede il lastrico solare?

Sulla carta potrebbe sopraelevare o trasformare le «fontane». Ma la modifica può incidere sulla statica dell’edificio o sull’aspetto esterno, che sono considerati beni comuni.

Che può fare chi vive in una villetta, indipendente?

Può ampliare fino a un massimo del 20% il volume della sua casa.

Per avviare i lavori serve un permesso di costruzione?
Non più: sarà sufficiente una semplice «denuncia di inizio attività», firmata sotto la sua responsabilità dal progettista che ha studiato le modifiche, corredata dai progetti e dall’autocertificazione di conformità del progetto alla norma.

Cosa cambia se si abbatte e si ricostruisce la casa?

Stesso discorso. Si può ricostruire con un aumento del 35% della cubatura, usando tecniche di bioedilizia oppure (lo prevede già la legge) di risparmio energetico e idrico.

Si possono cumulare ampliamenti e ricostruzione?
No, bisogna scegliere lo strumento da applicare: o l’uno o l’altro. Le agevolazioni non sono cumulabili.

Si può trasformare la cantina in una sala hobby?
Sarà possibile farlo purché la cantina sia considerata abitabile, i cambiamenti di destinazione d’uso sono infatti consentiti.

Se in giardino c’è un casotto, si può farne una vera casetta?
Assolutamente sì: si considera il 20% di aumento di cubatura permesso, e lo si «concentra» nel casotto, che diventerà una dépendance.

E’ consentito l’ampliamento aggiungendo un piano?
Sì, purché non si superino i quattro metri di altezza e l’operazione sia possibile. Ovviamente non superando il 20% di aumento della cubatura ed entro il tetto di 300 metri cubi.

E’ previsto uno sconto per gli oneri di concessione?
Sì: se si tratta di una prima casa, o se sono state usate tecniche costruttive bio o di risparmio idrico-energetico il contributo di costruzione, solo con riferimento agli incrementi realizzati, dovuto al Comune è ridotto del 50%.

Si può ampliare un immobile non ancora completato?
No. Le nuove norme si applicheranno solamente agli edifici già completati al 31 dicembre 2008.

Sono consenti interventi nelle aree pregiate o tutelate?
No, niente interventi nelle aree vincolate da inedificabilità assoluta, nelle aree demaniali, nei parchi nazionali. Si possono fare nelle altre aree protette se c’è un nulla osta delle autorità preposte ai vincoli (in alcuni casi con un silenzio/assenso che scatta dopo 30 giorni).

E’ possibile ampliare una attività commerciale?
No, se l’ampliamento ipotizzato incide sulle norme con cui le Regioni regolano il commercio.

E per gli edifici che ospitano attività industriali?
Sì: secondo gli esperti saranno proprio i capannoni e le aziende a beneficiare di più del decreto. Si stabilisce infatti che se si vuole ampliare un immobile non residenziale è consentito un aumento del venti per cento non della cubatura, ma della superficie coperta.

C’è rischio di un contrasto tra il governo e le regioni?
Sulla materia c’è un diritto di legislazione concorrente da parte dello Stato e delle Regioni.
<span>Ma se il cittadino amplia la villetta in base al decreto legge approvato dal governo centrale , e poi la sua Regione fa una legge che nega il diritto all’ampliamento, diventerà un abusivo?</span>
E’ improbabile.</div>
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