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«E adesso liberalizzare l'edilizia» Il nuovo piano di Berlusconi
<span>Le tappe: prima il sì delle Regioni pdl poi nuove norme generali</span>
<span>Le licenze sostituite da perizie giurate di un tecnico</span>

<span><span style="font-weight: normal;">ROMA</span></span><span style="font-weight: normal;"> -</span><span><span style="font-weight: normal;"> La vecchia licenza edilizia in soffitta. Sostituita da una perizia giurata di un tecnico</span></span><span style="font-weight: normal;">. </span><span><span style="font-weight: normal;">Una norma che da sola «sarebbe uno choc per l'economia, un colpo al cuore della burocrazia inutile e un volano enorme per l'edilizia e le attività collegate»</span></span><span style="font-weight: normal;">. Berlusconi sta limando la sua riforma del settore. </span><span><span style="font-weight: normal;">La sua personale ricetta contro la crisi</span></span><span style="font-weight: normal;">. Un piano in due fasi. Primo: una bozza di progetto di legge da smistare e far approvare a tutte le Regioni del centrodestra, in testa Veneto, Lombardia e Sicilia, per consentire di aumentare la cubatura delle abitazioni esistenti. Secondo: un provvedimento di cornice giuridica, da varare in Consiglio dei ministri, che lo accompagni e riformuli buona parte della normativa nazionale in materia, snellendo le procedure e modificando il rapporto fra imprese, cittadini e pubblica amministrazione in tema di costruzioni. Ieri il capo del governo ne ha accennato sia in Consiglio dei ministri sia in conferenza stampa.</span>

<span><span style="font-weight: normal;">L'idea è sua, l'ha definita «importantissima». La sta gestendo con i suoi più stretti collaboratori. Nelle ultime settimane ha coinvolto nel progetto i ministri Tremonti, Sacconi, Matteoli, Fitto e Alfano. L'intenzione è dare «una scossa all'economia che ricordi quella del Dopoguerra e consenta il rinnovamento edilizio del Paese». Anche a rischio, dice in privato, di «subire l'accusa di essere un cementificatore». A Palazzo Chigi il Cavaliere non ha dato dettagli ma ha detto che «quando l'edilizia va, tutto il resto va di conseguenza».</span>

<span><span style="font-weight: normal;">Su questa convinzione sta costruendo il suo progetto, certo che un intervento radicale nel settore delle costruzioni, e delle sue procedure autorizzative</span></span><span style="font-weight: normal;">, sia in grado di dare un'enorme boccata di ossigeno alla congiuntura. Fra i collaboratori del premier si apprende che il piano si sviluppa in due fasi. A Palazzo Grazioli, residenza privata del Cavaliere, sia </span><span style="font-weight: normal;">sta elaborando una normativa che in questi giorni viene smistata alle Regioni del centrodestra. Il Veneto potrebbe discuterne già la prossima settimana.
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<span style="font-weight: normal;">Punti salienti: </span><span>possibilità di aumentare del 20%, sia nel caso di edilizia residenziale che commerciale, la cubatura degli immobili esistenti; del 30% nel caso di abbattimento e ricostruzione di edifici obsoleti; del 35% nel caso il nuovo edificio sia ricostruito con le regole della bioedilizia e del risparmio energetico</span><span style="font-weight: normal;">. Allo studio ci sono anche nuovi sgravi fiscali. Berlusconi ieri mattina ha fatto due esempi, in Consiglio dei ministri: «Il padre che vuole costruire una stanza in più di una villetta, per i figli; due proprietari di villette attigue che vogliono unirle». Aggiungono a scanso di equivoci i suoi collaboratori: «Ovviamente parliamo solo di immobili in regola con le norme edilizie, con i vincoli paesaggistici ed ambientali ». Perché la bozza del progetto di legge è da smistare alle Regioni? Perché la competenza normativa in materia è regionale. Dicono a Palazzo Grazioli: «Cominceranno le Regioni del centrodestra, siamo sicuri che anche quelle amministrate dal Pd ci verranno dietro».</span>

<span><span style="font-weight: normal;">Ma il piano del Cavaliere non si ferma qui. Alle norme regionali si affiancherà una nuova legge nazionale</span></span><span style="font-weight: normal;">, con un sistema di sanzioni rivisto, un rapporto diverso fra privati e pubblica amministrazione, di «concertazione preventiva», su ogni procedura di natura edilizia e infine quello che appare come l'atto più forte: una certificazione di conformità, da rendere con perizia giurata, da parte di un tecnico. Al posto del permesso a costruire. Per le nuove costruzioni, così come nel caso dell'aumento di cubatura. Nella sostanza sarebbe un architetto o un ingegnere, su incarico del privato, e assumendosi le responsabilità (anche penali) della dichiarazione, a sostituirsi agli attuali uffici comunali di edilizia. Una norma che taglierebbe drasticamente i tempi per costruire. E che potrebbe essere varata già la prossima settimana. Su questo Berlusconi sta lavorando. Le norme stanno facendo il giro degli uffici legislativi dei ministeri interessati. Per il premier è una manovra a costo zero, in grado di mettere un turbo nell'economia. Qualcosa di molto più ampio del piano casa di cui si è discusso finora (agevolazioni per giovani coppie, nuova edilizia popolare etc.): «Una vera rivoluzione edilizia ».</span>

 

<span style="font-weight: normal;">Link all'articolo su Immobilmente</span>

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grace

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Re: «E adesso liberalizzare l'edilizia» Il nuovo piano di Berlus

ben venga questa nuova rivoluzione edilizia -
Preciso da usarsi su immobili completamente in regola -
Si tolga il monopolio alle commissioni edilizie vivaio dei politici di turno -
nella mia città per ottenere una concessione a costruire avendo l'amico ci vuole un anno
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
Re: «E adesso liberalizzare l'edilizia» Il nuovo piano di Berlus

Da me è anche peggio, come tempi, ma non credo sia questa la soluzione a tutti i problemi.
L'Ufficio Tecnico rimarrebbe sicuramente come controllore della ammissibilità della costruzione e ogni piccola variante sarebbe vista come un tentativo di abuso edilizio.
Inoltre: il reato di abuso è penale e comporta per il tecnico la radiazione dall'Albo (magari lo avessimo anche noi); chi si prende la responsabilità di certificare una conformità senza il parere preventivo del responsabile dell'Uffico Tecnico del Comune?
 

grace

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Re: «E adesso liberalizzare l'edilizia» Il nuovo piano di Berlus

Vada come vada penso che il governo qualcosa la deve muovere -
ma secondo me non sa dove andare.

Premettendo che nella mia agenzia fino alla nausea mi richiedono immobili a "solo"
tipo villini anche piccoli con spazzio pertinenziali con costi inferiori ai 100.000,00 € Utopia pura
Appartamenti no no grazie.
Considerando oltre tutto che sociologicamente le famiglie intendono vivere completamente da sole e
che in italia la maggioranza vive nei condomini.
Penso Patriotticamente che l'aumento nei piani regolatori delle volumetrie da realizzare negli immobili del 20% 30%
possano essere un buon volano per far ripartire l'edilizia?

Ma noi agenti Immobiliari da che cosa ripartiamo - Mercato agonizzante, compratore estinto.
studi di settori incombenti, spese di gestione alle stelle, le varie associazioni ci propongono nuovi sistemi web dove personalizzare le
nostre proposte( invece di inserirsi in trincea e combattere per i nostri diritti) vedete che siamo tanti e a mio parere poco rappresentanti.

Chi mi sa rispondere e ben gradito
 

Patty

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Re: «E adesso liberalizzare l'edilizia» Il nuovo piano di Berlus

E' vero! tutti vogliono stare da soli, per primi i figli sposati lontani dai genitori, ma non troppo perchè i nonni fanno comodo quando arriva un pargolo.
E' vero anche che a volte succede che se il progetto lo fa tizio passa al primo colpo, se lo fa l'architetto appena arrivato in paese gli segano le gambe cinque volte, ma questo va combattuto in altri modi credo.

E poi secondo me in questi anni l'edilizia ha fatto girare già un facco di soldi e ad oggi non sono certo gli appartamenti che mancano, abbiamo decine di condomini invenduti qui da me, quindi costruirne ancora cosa significa? OK girerà ancora un po' di denaro, forse, perchè se poi nessuno compra ci troviamo con migliaia di cubi vuoti e delle imprese che si sono definitivamente rotte le ossa nella speranza di svoltare la crisi. E poi ci sono sempre le infrastrutture da potenziare.

Vi faccio sapere che, senza fare tanto clamore, a febbraio l'ater di pordenone ha emesso un bando e si è proposta di acquistare dalle imprese private interi condomini rimasti invenduti per destinarli ad alloggi popolari, questa sì che è un'operazione di salvataggio dei posti di lavoro!
 

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