Paolo Morini

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Comunque, per tutti quelli che si approcciano a costruire casa nuova o a fare profonde ristrutturazioni, vorrei sottolineare che i buoni tecnici sono fondamentali e indispensabili. Io volevo sottolineare forse l'ovvio, cioè che come in tutti i mestieri ci sono purtroppo professionisti non adeguati. Io ho avuto la bravura (perché me li sono proprio andato a cercare) di trovare progettisti e impiantisti ben preparati e ci siamo confrontati. Però, esempio appunto personale, mi è anche capitato di fronte a determinate mie richieste e suggerimenti, qualche tecnico che sosteneva "ma questo impianto va fatto così e cosà, non come dici tu", ed io "ok, ma di impianti come sostieni tu, quanti ne hai realizzati?"...a volte la risposta è stata "nessuno". Quindi con me finivano lì.
 

Ale.

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Comunque, per tutti quelli che si approcciano a costruire casa nuova o a fare profonde ristrutturazioni, vorrei sottolineare che i buoni tecnici sono fondamentali e indispensabili. Io volevo sottolineare forse l'ovvio, cioè che come in tutti i mestieri ci sono purtroppo professionisti non adeguati

sono d accordo ancora, come in tutte lecose c e il buono ed il cattivo , poi a discolpa di molti tecnici il lungo periodo di crisi non ha ne stimolato ne favorito una formazione sul campo dove sul campo mancavano putroppo per tutti i lavori da fare.....
 

Ale.

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per quanto riguarda invece l impianto elettrico a pavimento, sono molti i calcoli da fare, costo produzione calore in zona climatica ristorno e convenienza dal fotovoltaico e poi il dover ricorrere ad un rinfrescamento diverso rispetto impianto idraulico.
se qualcuno ha un computo effettivo su di una abitazione in uso sarebbe interessante
 

Paolo Morini

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sul pavimento elettrico i conti da fare sono semplici, quel sistema avrà per forza di cose un cop pari a 1. Quindi da lasciar perdere.
 

CheCasa!

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Devo dire, lavorando con molti tecnici che, ognuno avrebbe la sua personale visione riguardo all'assetto ideale degli impianti.

Ho un architetto che insegna anche all'università sfavorevole nella mia zona (romagna) alla pompa di calore perchè l'eccesso di umidità e le basse temperature invernali, nonostante la qualità dei nuovi apparecchi, potrebbero comportare stress e malfunzionamenti.

Nell'ultimo cantiere ultimato (con struttura portante in legno) da un altro professionista, di cui ho seguito le vendite, si è usata una pompa di calore aria-acqua della Daikin con riscaldamento/raffrescamento a pavimento e VMC canalizzata con batteria per il raffrescamento.

Il raffrescamento a pavimento ha dato qualche problema di condensa (il pavimento tende a bagnarsi se si impostano male le temperature e gli acquirenti di una certa età con tutti i telecomandi che ci sono in casa fanno veramente fatica).
Mentre quello legato alla VMC, meno potente, si è rivelato però più funzionale.

Il problema che riscontro, nella mia realtà, è principalmente legato ad un'assenza quasi completa di nuove costruzione nel periodo 2011-2016. Questo ha creato un vuoto che però si accompagna ad un grande sviluppo tecnologico nel settore... purtroppo studiato più nei corsi ed in modo teorico che nella pratica.

La realizzazione sporadica di nuove costruzioni destinate alla vendita non permette di testare pienamente le alternative e di verificare le diverse performance legate a scelte tecnologiche alternative.
 

Ale.

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Ho un architetto che insegna anche all'università sfavorevole nella mia zona (romagna) alla pompa di calore perchè l'eccesso di umidità e le basse temperature invernali, nonostante la qualità dei nuovi apparecchi, potrebbero comportare stress e malfunzionamenti.

trovo interessante il tuo messaggio e fondamentalmente in linea alle ns scelte. il fatto die ssere sfavorevoli alla pompa di calore di per se pero non vuol dire nulla in quanto ogni impianto va visto in stretto collegamento con l involucro. la pompa di calore nella fattispecie con i ns involucri altamente performanti lavora bene e con esiguo consumo. le basse temperature ( oltretutto dato errato in quanto negli ultimi anni le temperature invernali sono in costante ascesa) con pareti performanti e trasmittanze basse rendono alla pompa di calore un uso efficientissimo. il problema di questi anni è invece il caldo africano mai sperimentato in questi termini in pianura padana collegato all umidità. ma la disamina tua sull ultimo cantiere in legno va bene ed è quella che usiamo anche noi piu o meno.
purtoppo si gli ultimi anni sono stati un vuoto di costruzioni dove pero la tecnologia ha corso ed il risschio ora è la tecnologia “ creativa” In Austria noi ragioniamo solo di ns pareti certificate ETA cosi come il montaggio e l impiantistica. Per gli austriaci vale ciò che e’ certificato il resto per loro ha valore relativo.
 

Ale.

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sul pavimento elettrico i conti da fare sono semplici, quel sistema avrà per forza di cose un cop pari a 1. Quindi da lasciar perdere.

inoltre il diver fare un ulteriore impianto refrigerazione e la assoluta inneficenza economica del fotovoltaico in Italia rende il tutto molto empirico
 

Paolo Morini

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Agente Immobiliare
Devo dire, lavorando con molti tecnici che, ognuno avrebbe la sua personale visione riguardo all'assetto ideale degli impianti.

Ho un architetto che insegna anche all'università sfavorevole nella mia zona (romagna) alla pompa di calore perchè l'eccesso di umidità e le basse temperature invernali, nonostante la qualità dei nuovi apparecchi, potrebbero comportare stress e malfunzionamenti.

Nell'ultimo cantiere ultimato (con struttura portante in legno) da un altro professionista, di cui ho seguito le vendite, si è usata una pompa di calore aria-acqua della Daikin con riscaldamento/raffrescamento a pavimento e VMC canalizzata con batteria per il raffrescamento.

Il raffrescamento a pavimento ha dato qualche problema di condensa (il pavimento tende a bagnarsi se si impostano male le temperature e gli acquirenti di una certa età con tutti i telecomandi che ci sono in casa fanno veramente fatica).
Mentre quello legato alla VMC, meno potente, si è rivelato però più funzionale.

Il problema che riscontro, nella mia realtà, è principalmente legato ad un'assenza quasi completa di nuove costruzione nel periodo 2011-2016. Questo ha creato un vuoto che però si accompagna ad un grande sviluppo tecnologico nel settore... purtroppo studiato più nei corsi ed in modo teorico che nella pratica.

La realizzazione sporadica di nuove costruzioni destinate alla vendita non permette di testare pienamente le alternative e di verificare le diverse performance legate a scelte tecnologiche alternative.

io sono proprio in Romagna, e la pompa di calore che ho installato oramai 8 anni fa non ha dato mai alcun problema. Non sottovalutiamo il fatto che questo tipo di impianti sono relativamente nuovi come utilizzo in Italia, ma oramai testati da decenni in altri Paesi. Penso sia più una questione di diffidenza pregiudiziale. Mi piacerebbe sapere questo architetto che menzioni, quanti impianti effettivamente abbia monitorato e quali problemi abbai riscontrato. Non vorrei che anche nel suo caso, la risposta fosse "nessuno". Per quanto riguarda la condensa a pavimento, questo è un problema che effettivamente sussite, ma anche qui come avevo già scritto, occorre una progettazione accurata e una taratura precisa dell'impianto (oltre ad un utilizzo corretto del raffrescamento, perché è ovvio che se penso di utilizzarlo come se fosse un condizionatore, impostando una temperatura interna di 20 gradi quando fuori ne fanno 35, non c'è Santo che tenga, e la condensa arriva.) D'accordissimo sulle tue ultime considerazioni, il fatto che queste tecnologie (ripeto, relativamente nuove per noi, ma che si utilizzano da anni e anni altrove) siano poco applicate, abbinate al calo delle nuove costruzioni, rende spesso difficile avere dati attendibili. E' per questo che ho girato tanto per vedere impianti in funzione e mi sono confrontato parecchio coi tecnici che applicavano determinate soluzioni. A tutto questo purtroppo aggiungiamo tanto scetticismo, sia da parte di molti tecnici che da parte di utenti finali...come ad esempio le costruzioni a struttura portante in legno, che finalmente anche in Italia recentemente stanno avendo un buon apprezzamento, ma che fino a pochissimi anni fa erano spesso viste come delle "capanne".
 

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Seguo con interesse. Io sono un fautore del Pavimento Radiante. La Ventilazione Meccanica Controllata è diffusa nel nord, poco conosciuta e proposta nelle ristrutturazioni roma dove opero, anche per via del clima.
 
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Rudyaventador

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In zona climatica roma e litorale invece non vedo i vantaggi del riscaldamento a pavimentazione radiante stante che partiamo da 50 euro almeno a mq ( senza valvoline ripartititrici di ambiente se ci mettiamo quelle diventa tombola ) con le complicazione sul massetto e con le limitazioni o ulteriori accorgimenti a seconda del tipo di pavimentazione scelta , con l aggiunta di un impianto di deumidificazione che quindi hai linee per la deumidificazione piu pavimento radiante , se metti un idronico misto con caldaia a metano ( o pellet per dove non vi sia il metano) e serbatoio ACS con magari il passaggio da pannello , ed in caso di fotovoltaico usi l idronico e la caldaia rimane di backup o parzializzata o per solo acs , economicamente coi soldi del pavimento radiante ti paghi le pompe di calore e forse gli infissi .....ritengo che il pavimento radiante abbia senso dove necessita il caldo e non il raffrescamento come nelle nostre zone , tenuto conto che il break even non è breve. Il delta T sono sui 20 gradi tra idronico e radiante per i limitati tre quattro mesi invernali , ed i termoconvettori moderni anche anche la piastra radiante e garantiscono ormai livelli di comfort elevato .
 

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