brina82

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Gli attuali proprietari che adesso stanno vendendo, hanno comunque rogitato col condono in corso, l'abuso l'ha fatto la proprietà di prima e ha chiesto il condono nel 2003, il notaio rogita lo stesso e scarica ogni responsabilità sull'acquirente, in sostanza gli dice "io rogito e tu penserai a sistemare, dopodichè non voglio saperne nulla" detto in parole poverissime...
Che è responsabilità di altri, quello sempre. Anche se il venditore citasse il permesso di costruire 1234 del 2022, la responsabilità non sarebbe del Notaio.

Tuttavia mi domando come possa esistere una tale prassi, quando la norma indica espressamente la nullità dell'atto nel caso di assenza del titolo (la presentazione del condono non rappresenta il titolo, ma solo una richiesta), o alternativamente la mancanza della dicitura ante '67.
 

brina82

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Un pochino da quel poco che ci si può conoscere nel Forum mi dovresti conoscere :risata: "giro contorto di parole" se lo affermo credimi è così

Ti posto anche un link che afferma e conferma quel che dico, ma dovresti trovare anche altre conferme googlando quà e là nel web.
Se fosse come dici tu (non dubito che ti è capitato) almeno qui a Roma si sarebbe venduto solo il 10% degli immobili condonati. Praticamente avremmo avuto un mercato paralizzato da 36 anni soprattutto nelle zone semicentrali e periferiche

Vendite con domanda di condono
La leggerò con calma Ing., tuttavia da una rapida occhiata non riesco ad individuare la fonte normativa.
 

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