Sandro 7942

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Agente Immobiliare
Fanno notizia in questi giorni le decisioni del governo in materia di sfruttamento dell'energia atomica sul nostro territorio nazionale.
20 anni fa con un referendum gli italiani decisero di non voler più centrali nucleari sul territorio... Oggi quel referendum viene messo in discussione per vari motivi, tra i quali: le tecnologie sono cambiate, ci sono fior fior di Paesi che convivono serenamente con il nucleare, abbattimento di gas serra, minori costi di produzione dell'energia sul lungo periodo etc...
E altrettanti validi motivi per essere "conservatori", primo tra tutti il problema dello smaltimento scorie...

Ora, senza entrare nel dibattito "nucleare sì, nucleare no", come vi comportereste se mai si dovesse decidere di costruire una centrale nucleare a poche decine di km da dove vivete?

Nel mio caso Trino Vercellese dista circa una mezz'ora in macchina (da casa del mio titolare una decina di minuti), l'area mi sembra normalmente abitata e gli abitanti convivono con quelle grandi torri che io posso scorgere in lontananza solo quando vado a fare arrampicata...

Il Canavese, ma anche aree del Torinese potrebbero risultare idonee per questo tipo di impianti... Siamo infatti un'isola felice se pensiamo agli eventi sismici, alcune aree non sono facilmente alluvionabili e via dicendo...

Però.... Però..... Mi è bastato vedere il putiferio che si è scatenato 5 anni fa nel mio comune per aver semplicemente indetto uno studio sulla fattibilità di realizzazione di una discarica.... ERA SOLO UNO STUDIO e la gente era già per strada con i fucili pronta a fare le barricate... :roll:

Immagino se si fosse trattato di una centrale nucleare.....

Personalmente sono sempre portato a pensare che se viene approvato un progetto è perchè sono stati adeguatamente valutati rischi e benefici, spero sempre che siano rispettate tutte le procedure di sicurezza e le manutenzioni necessarie... MA, essendo in Italia, un dubbio latente mi attanaglia sempre e comunque...

In definitiva penso che se mi costruissero una centrale a due km da casa continuerei a vivere lì... Con l'angoscia ma continuerei comunque...

Voi che ne pensate? Come pensate che reagirebbe il grosso del mercato immobiliare davanti ad una prospettiva simile?

[center:ryex74n5]Vendite a razzo e fuggi fuggi generale?[/center:ryex74n5]

[center:ryex74n5]Oppure rialzo dei prezzi in virtù di nuove prospettive lavorative?[/center:ryex74n5]
 
Secondo me .. la PRIMA che hai detto: vendita a razzo! :roll:
Vorrei con l'occasione fare una piccola annotazione: gli americani, che etichettano tutto, hanno definito la sindrome "NIMB" Not I My Backyard (non nel mio giardino).
Forse ne abbiamo già parlato sul forum a proposito dei termovalorizzatori, ma rinnovo la mia riflessione: se tutti quelli che abitano nei pressi di una centrale nucleare (o di una discarica, o di un termovalorizzatore) fossero esentati dal pagamento dell'IRPEF, i Sindaci dei Comuni italiani farebbero la fila per proporsi! (ovviamente dando per scontato - e purtroppo scontato non è , o almeno non sempre - che le procedure di sicurezza fossero seguite a regola d'arte !):D
Dà invece francamente sui nervi assistere ad un susseguirsi di Soloni che disquisiscono sull'importanza di ospitare questi impianti per la funzione sociale che svolgono ecc. ecc. stando comodamente seduti nel loro attichetto al centro di Roma! :evil:

;)
 
è vero, i soloni di turno danno sempre fastidio anche a me. Ma altrettanto mi danno fastidio i puri, gli incotaminati difensori della natura a prescindere da qualsiasi interesse sia esso economico o sociale.
E allora eccoci a distanza di 20 anni "cornuti e mazziati" a dipendere completamente dal petrolio che non abbiamo con 13 centrali nucleari, si all'estero, ma a meno di 200 km. dal confine.
 
Per difendere la natura è utile incrementare l'uso del nucleare, sempre meglio che bruciare olio!
In Italia si creano correnti di pensiero, manifestazioni, pareri più svariati, tutto sull'onda emotiva.
Il referendum fu fatto all'epoca con grande capacità mediatica di proporre una scelta con l'incubo del disastro Cernobyl che tra l'altro fu causato da una centrale obsoleta e usata per scopi sia civili che militari. Un pò come parlare di aerei e di disastri aerei. (Ne cade uno ognitanto, nel totale dei voli ben poca cosa ma, nell'immaginario collettivo un disastro senza precedenti!)

Se l'Italia avesse il nucleare da molti anni, il problema dell'energia non sarebbe così grave come adesso, certo che il nucleare è poca cosa, infatti bisognerebbe incrementare il nucleare ma affiancando anche energia solare, eolica e da gas metano.
Vorrei ricordare che la solita sinistra-radicaloide che lotta contro il nucleare è contro anche ai rigassificatori e agli impianti eolici.

In Toscana, dove sono stati fatti impianti di sfruttamento dell'energia geotermica, sono state fatte delle convenzioni con i Comuni per agevolare i residenti all'uso dell'energia termica, cosa che potrebbe esser fatta con il nucleare.

In definitiva, in tempo di crisi, costruire centrali è una cosa ottima: si crea lavoro per la costruzione, lavoro continuativo per la gestione degli impianti, ricordando che il primo reattore a fissione è stato progettato da Fermi, un grande fisico italiano forse un pò dimenticato ma che con orgoglio noi dovremmo ricordare...


;)
 
Se pensi che il nucleare sia poca cosa, considera queste % di energia prodotta dal nucleare rispetto al fabbisogno complessivo:
Belgio: 57%
Bulgaria 47%
Finlandia 33%
Francia 75%
Germania 31%
Lituania 73%
Slovenia 37%
Slovacchia 47%
Spagna 30%
Svezia 47%
Svizzera 36%
Ungheria 38%
A questi aggiungi una ventina di paesi con % superiori al 30%..... :wall:
 
scusa, mi sono espresso in modo incompleto.
Volevo dire che il nucleare per l'Italia, sarebbe con la costruzione dei primi impianti, solo un primo passo per non dipendere in maniera diretta dal petrolio e preservare l'ambiente dall'inquinamento e quindi per questo "poca cosa".
Comunque una buona politica energetica deve esser fatta cercando e mettendo a disposizione del paese più fonti di energia in maniera da non subire degli enormi danni quando l'unica risorsa viene stoppata o rincarata, (come da noi con il petrolio e i suoi derivati), anche perchè di uranio ce n'è tanto (più dell'oro) ma negli ultimi anni il suo costo è lievitato e la domanda continuerà ad aumentare.

Certo che a livello mondiale tutte le zone produttivamente importanti o in via emergente hanno i loro impianti e senza questi non avrebbero lo sviluppo attuale, infatti il progresso ha bisogno di enormi fonti di energia che solo il nucleare può mettere a disposizione.

Per le scorie non v'è problema, molti comitati scientifici hanno già dato risposta da tempo.
 
Occhio ragazzi, il mio thread era portato più ad analizzare quelli che potrebbero essere gli sviluppi sul mercato immobiliare...

[center:2fjimcde]In definitiva: se nel vostro comune sorgesse una centrale, cosa farebbero gli abitanti?
[/center:2fjimcde]

- Fuga a gambe levate come dice Maurizio con vendite a razzo e sindrome NIMB?

- Preoccupazione ma attesa prima del fuggi fuggi?

- Atteggiamento positivista e rialzo dei prezzi viste nuove prospettive economiche?
 
Sicuramente qualcuno si sposterebbe ma questi non costituirebbero una migrazione di massa!
Dopo qualche tempo nessuno ricorderebbe la possibilità di cambiare zona abitativa, in quanto più o meno legato a quel territorio da ragioni affettive e/o lavorative!

credo che molti comprerebbero, infatti ci sarebbe domanda di alloggi in locazione e acquisto per i lavoratori e le loro famiglie.
Notoriamente i tecnici di una centrale atomica hanno una professionalità molto elevata, di buon spessore e quindi queste figure verrebbero probabilmente da territori esterni, talvolta molto lontani dalla ubicazione dell'impianto nucleare.
Perciò anche gli investitori penserebbero a investire in immobili attorno alla centrale.

Oltre ai lavoratori interni, ci sono quelli esterni, l'indotto!
Probabilmente ci sarebbe lavoro per ditte già esistenti sul posto, per esempio manutenzioni ecc...
Lavorerebbero anche le strutture ricettive...

Anni addietro quando una grossa industria si stabiliva in un posto, tutto attorno prolificavano strutture, infrastrutture, servizi, alloggi...
;)
 
quindi, dopo una leggera incertezza, le compravendite riprenderebbero, un pò come succede ingiro per il mondo attorno a centri di sviluppo, ricerca e industria e terziari innovativi e altamente tecnologici.

Se fossi un investitore, ti consiglio di acquistare ed accaparrarti terreni prima del rialzo della domanda e del prezzo...

:)
 
OK! riprendiamo il tema proposto da Sandro( ma fino ad un certo punto :hi: ):
scelgo la 1 la 2 o la 3?
A mio modesto parere, tutto dipenderà ( :hi: e siamo di nuovo punto e a capo ) dal messaggio che verrà fatto passare dai massmedia, a seconda delle convenienze politiche ed economiche che in quel momento saranno in gioco, ma lo sapremo solo allora.
Provate ad immaginare telegiornali, prime pagine dei giornali, settimanali, spot pubblicitari, messaggi istituzionali che recitano "la straordinaria, fantastica ed irrepetibile occasione del Nucleare" con un bello spot dove "Nike" si trasforma in "Nuke" e lascio a voi l'ulteriore sforzo di fantasia.
Al contrario, basterebbe riesumare la campagna fatta in occasione del referendum sul nucleare per ottenere l'effetto opposto, dipingendo scenari apocalittici da "the day after".
A meno che prevalga il libero arbitrio, scevro da condizionamenti, che viene concesso ad ognuno di noi.
Personalmente, ma sono un ottimista inguaribile, mi auguro sia la tua terza possibilità.
A voi il campo.
 

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