brina82

Membro Storico
Professionista
L'altro giorno sono andato al comune; ho in mano un progetto del 2003 ove c'era il parere favorevole della ASL, a patto che si facesse un antibagno tra cucina e bagno, ovviamente mai realizzato.

Sono andato a chiedere come dovessi muovermi per le modifiche, visto che tale prescrizione non era stata rispettata.

Il tecnico comunale mi guarda strano e mi dice: un tempo serviva il parere della ASL, adesso dichiari tu e te ne assumi la responsabilità, quindi fa un po' come te pare.
 

ingelman

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Agente Immobiliare
Il tecnico comunale mi guarda strano e mi dice: un tempo serviva il parere della ASL, adesso dichiari tu e te ne assumi la responsabilità, quindi fa un po' come te pare.
Da quì si scoprì che il famoso detto "il cetriolo va sempre in c.ul...o all'ortolano è rimasto invariato, sono cambiati solo gli attori .... l'ortolano non è più il funzionario avallante della pratica del comune ma il tecnico asseverente

Genialità della nostra amministrazione comunale. SEMPLIFICAZIONI ... per loro
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Da quì si scoprì che il famoso detto "il cetriolo va sempre in c.ul...o all'ortolano è rimasto invariato, sono cambiati solo gli attori .... l'ortolano non è più il funzionario avallante della pratica del comune ma il tecnico asseverente

Genialità della nostra amministrazione comunale. SEMPLIFICAZIONI ... per loro
La famosa norma prestazionale che sostituisce quella prescrittiva... e qui nascono più diritti, o meglio si ampliano i diritti di chi è più furbo, e in teoria anche i doveri.

A me piaceva di più quando c'erano le norme prescrittive.
L'altro giorno sono andato al comune; ho in mano un progetto del 2003 ove c'era il parere favorevole della ASL, a patto che si facesse un antibagno tra cucina e bagno, ovviamente mai realizzato.
Mai realizzato neppure sul progetto!
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
in Lombardia esiste anche il regolamento locale d'igiene

se l'igiene degli ambiente, (secondo il tuo parere) non ha alcun senso, sicuramente lo ha per gli addetti ai lavori.
ad ogni Comune vgiene data la discrezionalità di andare in deroga al T.U sull'edilizia in base a determinati aspetti.
A me piacerebbe sapere se in quel Comune le stanze d'albergo hanno l'antibagno, oppure ne sono prive come in tutti gli alberghi che ho visto.

Perché se si parla di regolamento di igiene, allora non capisco come mai gli appartamenti privati debbano essere igienici, e le stanze d'albergo possano invece essere anti-igieniche.

Capisco che un professionista difenda sempre le norme, anche quelle irragionevoli o assurde, visto che gli procurano buona parte del pane quotidiano.
Ma in questo caso l'epiteto di "fenomeni" mi pare azzeccato.
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
A me piacerebbe sapere se in quel Comune le stanze d'albergo hanno l'antibagno, oppure ne sono prive come in tutti gli alberghi che ho visto.

Perché se si parla di regolamento di igiene, allora non capisco come mai gli appartamenti privati debbano essere igienici, e le stanze d'albergo possano invece essere anti-igieniche.

Capisco che un professionista difenda sempre le norme, anche quelle irragionevoli o assurde, visto che gli procurano buona parte del pane quotidiano.
Ma in questo caso l'epiteto di "fenomeni" mi pare azzeccato.
Se parli di RLI, allora sei poco informato, perchè nel documento si parla dalle residenze agli ambienti di lavoro, dalle attività commerciali a quelle dei servizi alla persona.
Per gli alberghi se andiamo a vedere, i bagni non affacciano sulla camera, ma in una sorta d'ingresso che (anche se non è presente una porta) funge da anticamera e antibagno. Tale soluzione la si trova anche nelle residenze, i bagni si affacciano sui disimpegni, ingresso, ecc., ma mai sulle camere o nella cucina o soggiorno pranzo.
Inoltre per tua informazione nel RLI della Lombardia è indicato anche che un bagno ha possibilità di sbarco nella seconda camera, ma questo non si attua quasi mai, per ovvi motivi.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Capisco che un professionista difenda sempre le norme, anche quelle irragionevoli o assurde, visto che gli procurano buona parte del pane quotidiano.
Non è una difesa ma un'autotutela del professionista poiché è lui che è tenuto ad asseverare ai sensi del 491 del c.p. il rispetto di norme nazionali, regionali e regolamenti locali, anche dei più assurdi che si possano immaginare!

A livello nazionale è ammesso in un edificio avere il bagno comunicante direttamente con la camera (indipendentemente che sia residenziale o turistico-ricettivo) ma i regolamenti d'igiente locali possono modificare tali aspetti). Giusto un appunto: il disimpegno o antibagno ha senso solo se chiuso (regola della doppia porta). Se aperto da un lato può anche essere considerato un locale a se stante dal punto di vista edilizio ma non ha funzione di disimpegno del WC!
 

Darko

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Forse sarebbe opportuno che si conoscano le varie regolamentazioni locali, perchè oltre al regolamento edilizio comunale, in Lombardia esiste anche il regolamento locale d'igiene (la cui base è quella regionale) e non è nemmeno nuova, visto che risale alla deliberazione del 25/7/1989.


Forse prima di puntare il dito, sarebbe opportuno andarsi a leggere qualche documento, per evitare di dire cose improprie. Difatti il divieto è dato dagli artt. 72÷79 del REC ed in particolare prendono spunto dagli articoli del RLI (3.4.70 e 3.4.71); mentre l'artt. 93 del REC, e guarda caso, al co 3 prevede che il bagno possa avere accesso dalla camera da letto.


Altra genialità dettata dalla non conoscenza. Come già ampiamente anticipato meglio imparare le norme locali, visto che trattate immobili.
Difatti i famosi "fenomeni" sono quelli che hanno permesso di costruire case che hanno case con finestre e non scatole chiuse, e se l'igiene degli ambiente, (secondo il tuo parere) non ha alcun senso, sicuramente lo ha per gli addetti ai lavori.


Non si è passati da un estremo all'altro, ma è sempre stato così, soltanto che da un po di tempo, si cerca di dare una dritta agli abusi edilizi ed ovviamente alla maggior parte disturba perchè non può fare quello che vuole ... le regole ci sono e devono essere rispettate.



Guarda, sembrerà strano, ma gli accessi dalla cucina, dal soggiorno ecc. non sono una novità del sud, perchè sono molto presenti anche qui, a differenza di quanto vogliano dire ... e la situazione è alquanto drammatica, nel ricondurre l'aspetto igienico sanitario in residenze datate.
Le faccio notare che le cose che ho riportato nel mio messaggio non le ho inventate ma sono esattamente quello che mi ha riferito il tecnico incaricato dalla proprietà dopo aver fatto un accesso agli atti del comune. Stia sicuro che è mia abitudine dire delle cose solo quando ne sono certo, e visto che non sono un tecnico in questo caso ho riportato le informazioni di un tecnico.

Domanda: il progetto riportava camera da letto antibagno e bagno? O la stanza aveva un’altra “destinazione d’uso”?
buongiorno, esatta la prima ipotesi.

Se parli di RLI, allora sei poco informato, perchè nel documento si parla dalle residenze agli ambienti di lavoro, dalle attività commerciali a quelle dei servizi alla persona.
Per gli alberghi se andiamo a vedere, i bagni non affacciano sulla camera, ma in una sorta d'ingresso che (anche se non è presente una porta) funge da anticamera e antibagno. Tale soluzione la si trova anche nelle residenze, i bagni si affacciano sui disimpegni, ingresso, ecc., ma mai sulle camere o nella cucina o soggiorno pranzo.
Inoltre per tua informazione nel RLI della Lombardia è indicato anche che un bagno ha possibilità di sbarco nella seconda camera, ma questo non si attua quasi mai, per ovvi motivi.
In questa discussione mi sembra di capire che l'unico informato sia lei e che tutti gli altri non capiscano nulla e soprattutto non possano avere opinioni diverse sulle astruse regole comuncali. Beato lei che nella sua vita ha tutte queste certezze!!!

A me piacerebbe sapere se in quel Comune le stanze d'albergo hanno l'antibagno, oppure ne sono prive come in tutti gli alberghi che ho visto.

Perché se si parla di regolamento di igiene, allora non capisco come mai gli appartamenti privati debbano essere igienici, e le stanze d'albergo possano invece essere anti-igieniche.

Capisco che un professionista difenda sempre le norme, anche quelle irragionevoli o assurde, visto che gli procurano buona parte del pane quotidiano.
Ma in questo caso l'epiteto di "fenomeni" mi pare azzeccato.
Il modo in cui Architetto mi ha attaccato dopo il mio post dimostra chiaramente che gli ha bruciato il mio aggettivo "fenomeni" indirizzato ai suoi colleghi che si inventano regole astruse di nessuna utilità pratica. Chissà perchè ha la coda di paglia....
 

Architetto

Nuovo Iscritto
Professionista
Le faccio notare che le cose che ho riportato nel mio messaggio non le ho inventate ma sono esattamente quello che mi ha riferito il tecnico incaricato dalla proprietà dopo aver fatto un accesso agli atti del comune. Stia sicuro che è mia abitudine dire delle cose solo quando ne sono certo, e visto che non sono un tecnico in questo caso ho riportato le informazioni di un tecnico.
Sebbene la risposta, abbia una mera indicazione che esiste un regolamento specifico, visto che lei è lombardo, le ho soltanto dato un riferimento indicativo che non tutti conoscono e che non tutti lo sanno utilizzare; tecnici compresi.

Il modo in cui Architetto mi ha attaccato dopo il mio post dimostra chiaramente che gli ha bruciato il mio aggettivo "fenomeni" indirizzato ai suoi colleghi che si inventano regole astruse di nessuna utilità pratica. Chissà perchè ha la coda di paglia....
Badi bene che io non ho aggredito nessuno, ma detto semplicemente che determinati termini escono dalla non conoscenza; e considerato che non è del settore e non conosce nulla, allora si limiti nei termini, perchè non tutti i professionisti sono carlatani. Provi a pensare se le piacerebbe che le si dicesse che tutti quelli come lei che fanno il suo lavoro sono del ciancioni ...

In questa discussione mi sembra di capire che l'unico informato sia lei e che tutti gli altri non capiscano nulla e soprattutto non possano avere opinioni diverse sulle astruse regole comuncali. Beato lei che nella sua vita ha tutte queste certezze!!!
Forse, perchè sono del mestiere e queste materie le studio e ci lavoro da anni.
E condividendo con lei che le mie sono certezze su quello che dico, mentre non rispondo su gli altri; alle volte cercare di aiutare le persone si dimostra inutile; e visto le risposte di fastidio su ciò che le ho indicato (molto educatamente e professionalmente) sarà utile che allora lasci spazio alla risoluzione del problema al suo professionista, visto che lo ha, perchè in questo modo sta dimostrando la mancanza di fiducia in una persona che lei ha incaricato. Buona fortuna.
 

cafelab

Moderatore
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Professionista
Capisco che un professionista difenda sempre le norme, anche quelle irragionevoli o assurde, visto che gli procurano buona parte del pane quotidiano.

Non le difendiamo, ce le studiamo.
O per lo meno -vista la vastità e mutabilità dell'argomento- cerchiamo di tenerci aggiornati.

Io non so voi, ma quando mi rivolgo a uno strutturista, o a un termotecnico, o a un commercialista, o a un avvocato, o a un oculista ecc per avere una consulenza, lo faccio per avere una risposta precisa e circostanziata, non per avere risposte a occhio, per sentito dire, quel tale mi ha detto che.


Mi ha detto che in quel comune specifico sostengono che anche se il bagno è in camera deve essere fatto un antibagno. E' normale?

@Darko tirando le somme, sei caduto dal pero davanti a un cliente che ti ha snocciolato un regolamento che non conoscevi.

E' andata così
studiati le norme che vigono nei comuni dove lavori, così la prossima volta non farai figuracce.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Se parli di RLI, allora sei poco informato, perchè nel documento si parla dalle residenze agli ambienti di lavoro, dalle attività commerciali a quelle dei servizi alla persona.
Rimane il fatto che un regolamento che ritiene non igieniche certe soluzioni in un ambiente residenziale, mentre le ritiene igieniche in altri ambienti, è un regolamento scritto male, o da persone poco competenti, o interessate.
anche se non è presente una porta
che invece è obbligatoria nelle case private. Due criteri di igiene diversi.
Non è una difesa ma un'autotutela del professionista
Il professionista si tutela facendo bene il suo lavoro ossia progettando, realizzando e asseverando solo le soluzioni conformi alle disposizioni di leggi e regolamenti.
Poi, nella discussione in un forum, un professionista intelligente ammetterà che leggi e regolamenti danno, in certi punti, delle disposizioni poco o per nulla ragionevoli, ma lui come professionista deve seguirle comunque, perché questo è il suo compito e la sua responsabilità.

Seguire i regolamenti è bene, non fosse altro che perchè si è obbligati a farlo. Ma una persona intelligente e istruita si domanda anche quale è il motivo tecnico per il quale una certa disposizione viene data.

Non per nulla molti regolamenti europei hanno, di fianco al testo, il cosiddetto "razionale" ossia la spiegazione per cui è data quella provisione.
 

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