creolo

Nuovo Iscritto
Professionista
Buongiorno.
Vi chiedo un consiglio riguardo a una concessione edilizia di fine anni '80.

La situazione è questa: agli atti ci sono una C.E. e una variante alla C.E.

Sulla C.E. ci sono: timbro e firma del tecnico incaricato, firma del titolare, timbro e firma del membro anziano della commissione edilizia, numero di protocollo del comune e timbro col numero della pratica.

Sulla variante ci sono: timbro e firma del tecnico incaricato, firma del titolare, timbro e firma del membro anziano della commissione edilizia, numero di protocollo del comune.
Manca, rispetto alla prima consegna, il numero della pratica.

Ovviamente lo stato rilevato è conforme alla variante e non alla prima C.E.

Il tecnico comunale afferma che per lui la variante in questione non è mai stata autorizzata, in quanto priva del timbro col numero della pratica, anche se è passata in commissione edilizia (timbro e firma membro anziano).
Questo ha come conseguenza che per lui le modifiche della variante sono da considerarsi difformità.

La cosa curiosa è che i tecnici di allora, dopo aver visionato la variante (c'è una lettera a riguardo), sono andati a rilevare delle altre difformità, che hanno portato a una sanzione che è stata in seguito pagata.
Le difformità in questione erano una modifica dei balconi che il tecnico incaricato di allora aveva erroneamente disegnato già come stato assentito nella tavola di variante.
Però non hanno rilevato come difformi le modifiche (dichiarate e realizzate) della variante rispetto alla C.E.

Ci tengo a precisare che una delle modifiche della suddetta variante è una scala completamente esterna.
Non è verosimile che siano venuti ben due volte e non l'abbiano mai citata.
Hanno sempre citato come difformità opere che non erano rappresentate in entrambe le pratiche, ma secondo la loro logica dovrei vedere anche qualcosa che attesti le difformità della variante rispetto alla prima C.E.

Per farla breve, la mia domanda è la seguente:

Nonostante il protocollo comunale, il timbro e la firma del membro anziano della commissione edilizia è corretto affermare che la variante in questione non sia stata approvata?
Anche a seguito di ben 2 sopralluoghi e relativa abitabilità (e ci tengo a precisare che l'immobile in oggetto è sempre stato come rappresentato in variante)?

C'è una legge di riferimento dove si legge nero su bianco che il timbro col n. di pratica è tassativo per considerare la pratica valida?

Grazie anticipatamente per le risposte.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
La variante venne approvata solo se riporta sul titolo la firma del sindaco. L'elaborato grafico é solo un allegato al titolo, che è la parte che conta. Il tecnico comunale cos'ha detto a riguardo?

Servirebbe anche sapere se il titolo originario era una licenza o una concessione (post 1978).
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Buongiorno.
Vi chiedo un consiglio riguardo a una concessione edilizia di fine anni '80.

La situazione è questa: agli atti ci sono una C.E. e una variante alla C.E.

Sulla C.E. ci sono: timbro e firma del tecnico incaricato, firma del titolare, timbro e firma del membro anziano della commissione edilizia, numero di protocollo del comune e timbro col numero della pratica.

Sulla variante ci sono: timbro e firma del tecnico incaricato, firma del titolare, timbro e firma del membro anziano della commissione edilizia, numero di protocollo del comune.
Manca, rispetto alla prima consegna, il numero della pratica.

Ovviamente lo stato rilevato è conforme alla variante e non alla prima C.E.

Il tecnico comunale afferma che per lui la variante in questione non è mai stata autorizzata, in quanto priva del timbro col numero della pratica, anche se è passata in commissione edilizia (timbro e firma membro anziano).
Questo ha come conseguenza che per lui le modifiche della variante sono da considerarsi difformità.

La cosa curiosa è che i tecnici di allora, dopo aver visionato la variante (c'è una lettera a riguardo), sono andati a rilevare delle altre difformità, che hanno portato a una sanzione che è stata in seguito pagata.
Le difformità in questione erano una modifica dei balconi che il tecnico incaricato di allora aveva erroneamente disegnato già come stato assentito nella tavola di variante.
Però non hanno rilevato come difformi le modifiche (dichiarate e realizzate) della variante rispetto alla C.E.

Ci tengo a precisare che una delle modifiche della suddetta variante è una scala completamente esterna.
Non è verosimile che siano venuti ben due volte e non l'abbiano mai citata.
Hanno sempre citato come difformità opere che non erano rappresentate in entrambe le pratiche, ma secondo la loro logica dovrei vedere anche qualcosa che attesti le difformità della variante rispetto alla prima C.E.

Per farla breve, la mia domanda è la seguente:

Nonostante il protocollo comunale, il timbro e la firma del membro anziano della commissione edilizia è corretto affermare che la variante in questione non sia stata approvata?
Anche a seguito di ben 2 sopralluoghi e relativa abitabilità (e ci tengo a precisare che l'immobile in oggetto è sempre stato come rappresentato in variante)?

C'è una legge di riferimento dove si legge nero su bianco che il timbro col n. di pratica è tassativo per considerare la pratica valida?

Grazie anticipatamente per le risposte.
Ogni Comune si regola diciamo "a modo suo": ho visto anche vecchi progetti dentro al fascicolo, che non riportavano alcun timbro e firma, e il tecnico mi disse di considerarlo valido (suppongo che parecchie pratiche di quel Comune fossero così), "altrimenti ce ne andiamo tutti a casa e lasciamo proprio perdere"; in altri casi il progetto non poteva ritenersi valido poiché, sebbene riportasse tutte le firme, mancava quella del Sindaco...

Solitamente il numero di pratica edilizia è lo stesso, univoco, mentre i titoli sono diversi, cioè poniamo che abbiamo la pratica edilizia 126 del 2017, con dentro Permesso di Costruire 24/2018; Variante di cui alla Scia Prot.xxxxxx del 2018 e Cila Prot.yyyyyy.
 

creolo

Nuovo Iscritto
Professionista
Innanzitutto grazie delle risposte.

La variante venne approvata solo se riporta sul titolo la firma del sindaco. L'elaborato grafico é solo un allegato al titolo, che è la parte che conta. Il tecnico comunale cos'ha detto a riguardo?

Servirebbe anche sapere se il titolo originario era una licenza o una concessione (post 1978).

Il tuo ragionamento fila, dovrei ricontrollare con un ulteriore accesso agli atti.
Ne ho fatti già due: la prima volta ho visto e fotografato tutto, la seconda volta mi hanno impedito di fotografare i disegni della variante in quanto non approvata (e non potevano dirmelo prima?) e purtroppo questo particolare a memoria non lo ricordo.

Ogni Comune si regola diciamo "a modo suo": ho visto anche vecchi progetti dentro al fascicolo, che non riportavano alcun timbro e firma, e il tecnico mi disse di considerarlo valido (suppongo che parecchie pratiche di quel Comune fossero così), "altrimenti ce ne andiamo tutti a casa e lasciamo proprio perdere"; in altri casi il progetto non poteva ritenersi valido poiché, sebbene riportasse tutte le firme, mancava quella del Sindaco...

Solitamente il numero di pratica edilizia è lo stesso, univoco, mentre i titoli sono diversi, cioè poniamo che abbiamo la pratica edilizia 126 del 2017, con dentro Permesso di Costruire 24/2018; Variante di cui alla Scia Prot.xxxxxx del 2018 e Cila Prot.yyyyyy.

Sì, mi pare di capire dalle poche risposte che ho avuto riguardo a questo argomento (in questo forum e altrove) che è una scelta che va molto a discrezione del tecnico che trovi.
Nella mia situazione è assurdo che in passato dopo ben 2 sopralluoghi non abbiano mai citato le palesi opere realizzate come da variante.
Ricostruendo tutta la situazione è evidente che c'è qualcosa che non va, e l'unica cosa che può spiegare senza ombra di dubbio è una variante a cui manca un timbro.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Volendo fugare ogni dubbio > chiederei di visionare altre varianti di quel tempo per avvalorare la tesi che il porre il n° della pratica anche sulla variante era un consueto modo di fare del tempo.
Sulla variante vi è timbro e firma del membro anziano della commissione edilizia, ...ma se la stessa fosse stata respinta nella pratica dovrebbe risultare una "relazione" della commissione che ne descrive i motivi ........
 
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