marcanto

Membro Senior
Professionista
io non ho posto limiti ai subalterni da creare.......in teoria puoi frazzionare anche in 20 lotti, non è quello il problema.
seguendo tuo esempio
....... che giustamente indichi che poniamo che su quell'area di 3.000mq si potessero realizzare 3.000mc; posto che la palazzina esistente fosse stata di 1.000mc, io fraziono in 3 aree uguali, di 1.000mq ciascuna:
l'importante che resti assoggettata al fabbricato la superficie relazionata alla volumetria già esistente.
quindi un lotto da cui derivano 1000 mc

poi, della superfice eccedende ne fai tanti lotti qanti ne vuoi. senza timori.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
a questo punto, credo che il proprietario originario (unica ditta) potesse frazionare in tante parti a suo piacimento, solo che poi non avrebbe potuto vendere eccedendo i mc connessi al fabbricato realizzato (seguendo il tuo ragionamento); pertanto, intanto escludiamo la possibilità dell'errore da parte del tecnico che ha redatto l'elaborato planimetrico/accatastamento.
Fin qui, concordo.
Poi, se la banca ha messo ipoteca solo sull'immobile sub 1 , appartamento al piano terra, andrà all'asta quello, senza terreno, e, come fondo dominante, avrà una servitù di passaggio sul terreno circostante ancora di Tizio.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Fin qui, concordo.
Poi, se la banca ha messo ipoteca solo sull'immobile sub 1 , appartamento al piano terra, andrà all'asta quello, senza terreno, e, come fondo dominante, avrà una servitù di passaggio sul terreno circostante ancora di Tizio.

Sì, ok, tu dici che poi l'aggiudicatario provvederà a farsi riconoscere una servitù di passaggio e va bene, però resta il fatto che la banca sia stata "truffata": ha iscritto ipoteca con una configurazione di diritto, e adesso se ne ritrova un'altra...

Quello che voglio dire è che se la configurazione attuale fosse stata effettuata all'epoca, probabilmente la banca avrebbe preteso l'iscrizione ipotecaria anche sull'Area 3 (io come creditore avrei fatto così)...

(per non parlare del fatto che i 3.000mq di BCNC, in parte alienati da Tizio, valevano in realtà un sacco di soldi, ed essendo connessi al sub.1, erano anch'essi in qualche modo LEGATI a quell'ipoteca...)
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Va anche detto che se l'unità immobiliare oggetto del mutuo, allo stato attuale copre il valore degli importi del mutuo......alla banca non risulta nessun danno.
Prescindendo da cosa sia accaduto al BCMC.
le valutazioni preliminari la banca le ha fatte sull'unità abitativa.
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Professionista
Concordo con @francesca63 .
Non dobbiamo confondere l'aspetto urbanistico / edilizio (e la denominazione catastale) con il profilo civilistico (l'unico davvero rilevante, dacché vi è un pignoramento).
Il terreno, seppure qualificato BNC, era di proprietà di un soggetto ben individuato mi pare di capire.
Il creditore ha sottoposto a pignoramento solo l'appartamento e non il terreno.
Quello che il delegato alla vendita ed il potenziale aggiudicatario dovrebbero valutare è la possibile estensione del pignoramento anche alla corte ai sensi dell'art. 2912 c.c..
Rispondere in questa sede, senza un compiuto esame delle carte, è naturalmente impossibile.
Ritengo però, come già detto da francesca63, che allo stato oggetto della aggiudicazione possa essere soltanto il sub 1.
Sempre che il CTU, nella perizia estimativa, non vada a rilevare il problema della classificazione catastale, titolarietà civilistica ed avvenuto frazionamento della corte: nel qual caso il legale del creditore procedente potrà valutare se pignorare anche il terreno per poi ottenere la riunione delle procedure esecutive (quindi non chiedendo subito la vendita dell'appartamento).
Si tratta però di questione complessa, da esaminare con attenzione.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Concordo con @francesca63 .
Non dobbiamo confondere l'aspetto urbanistico / edilizio (e la denominazione catastale) con il profilo civilistico (l'unico davvero rilevante, dacché vi è un pignoramento).
Il terreno, seppure qualificato BNC, era di proprietà di un soggetto ben individuato mi pare di capire.
Il creditore ha sottoposto a pignoramento solo l'appartamento e non il terreno.
Quello che il delegato alla vendita ed il potenziale aggiudicatario dovrebbero valutare è la possibile estensione del pignoramento anche alla corte ai sensi dell'art. 2912 c.c..
Rispondere in questa sede, senza un compiuto esame delle carte, è naturalmente impossibile.
Ritengo però, come già detto da francesca63, che allo stato oggetto della aggiudicazione possa essere soltanto il sub 1.
Sempre che il CTU, nella perizia estimativa, non vada a rilevare il problema della classificazione catastale, titolarietà civilistica ed avvenuto frazionamento della corte: nel qual caso il legale del creditore procedente potrà valutare se pignorare anche il terreno per poi ottenere la riunione delle procedure esecutive (quindi non chiedendo subito la vendita dell'appartamento).
Si tratta però di questione complessa, da esaminare con attenzione.

Grazie per la risposta.

Il creditore procedente non avrebbe mai e poi mai potuto iscrivere ipoteca anche su quel BCNC. Pensa al BCNC come le scale comuni di una palazzina di 10 appartamenti. Prendendo un mutuo, è chiaro che l'iscrizione ipotecaria venga effettuata solamente sull'appartamento, e non sul BCNC.

Qui è la stessa cosa, tutto corretto: sia ipoteca, sia pignoramento. Vediamo come reagirà il creditore procedente.

Io rimango col dubbio che il Notaio non avrebbe dovuto rogitare le altre unità F/1.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto