Il discorso e' parecchio articolato.
Ci sono fondamentalmente due vie per risolvere il problema, quella civilistica e quella amministrativa.
In quella amministrativa, si fa un esposto in Comune, il Comune deve far uscire l'ARPA per verificare, si stabilisce se i limiti sono rispettati o no ed eventualmente chi supera i limiti deve rientrare. Il sovrano è il Comune, e capisci bene che se il Comune non vuol fare nulla... In questo caso i limiti di legge sono quelli fissati dal DPCM 14.11.1997 e sono di due tipi: assoluto e differenziale. Quello assoluto dipende dalla zona acustica stabilita dal comune (occorre vedere cosa dice la zonizzazione, e - venendo alla tua domanda - si, in genere ci sono differenti limiti tra zone industriali e residenziali), quello differenziale invece vale sempre e comunque purche' sussistano certe condizioni, ed è il vero limite da rispettare.
Nella via civilistica, invece, chi subisce chiama un suo perito e fa fare le misure; se i limiti sono superati, chiama un avvocato e apre il contenzioso. Chi comanda è il giudice, il quale farà uscire un suo tecnico di fiducia e poi sentenzierà in merito. Tempi lunghi e costi a carico di chi subisce il rumore (almeno inizialmente), ma maggior certezza del risultato. I limiti da rispettare sono quelli stabiliti dalla giurisprudenza legata all'art. 844 del codice civile, e sono piu' severi rispetto a quelli in ambito amministrativo (anche se di recente una leggina ha cercato di "unire" le due valutazioni).
Spero di essere stato esauriente.
Se ti serve un aiuto concreto nella situazione, contattami in privato e ci sentiamo per telefono.
Aik