Pennylove

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Sto per acquistare una seconda casa e parte dei soldi mi verranno bonificati dai miei genitori e glieli restituirò col tempo come fosse un mutuo. E' necessario in questo caso indicare nel rogito che parte dei soldi sono arrivati in questo modo?

Un mio amico che lavora da un notaio (ma non è il notaio) ed è molto pignolo dice che è vietato passarsi i soldi e che in futuro potrebbe sembrare una donazione agli occhi dell'Agenzia delle Entrate.

Cosa ne pensate? Avete informazioni certe?


L’operazione che hai descritto è, sotto il profilo civilistico, una donazione indiretta, vale a dire un atto che produce gli effetti propri della donazione. Il versamento effettuato a tuo favore dai tuoi genitori per l’acquisto di un immobile in Italia non è però soggetto a separata tassazione, in forza dell’art. 1, co. 4-bis del DLgs. n°346/1990 che esclude espressamente l’applicazione dell’imposta di donazione alle liberalità indirette collegate ad atti di trasferimento immobiliare già autonomamente soggetti a tassazione. Ciò significa che per la compravendita in questione, non solo non dovrai versare l’imposta di donazione, ma potrai anche dichiararla in atto (salvo un distinto atto ovvero una scrittura privata), dichiarando alla luce del sole che parte del pagamento è avvenuto con denaro (euro ………..) fornito dai tuoi genitori donanti. Questo ti servirà per:

a) giustificare davanti al Fisco il possesso di fondi non disponibili utilizzati per l’acquisto dell’immobile. Documentare la donazione con il bonifico, cioè con un mezzo traccabile, è sufficiente: l’unica avvertenza è di conservare la documentazione bancaria sino al termine del periodo di accertamento. L’Amministrazione finanziaria, con la circolare n°49/E del 9 agosto 2007, ha riconosciuto, infatti, che al contribuente è consentito di giustificare le proprie spese indicando al Fisco un perimetro più ampio della sua sfera individuale, e cioè quello della sua famiglia (pag. 4), entro il quale il Fisco possa trovare la fonte reddituale che ha permesso la spesa per l’acquisto rivelatore della sua capacità contributiva che, indirettamente, però, significa anche, che l’Amministrazione finanziaria potrebbe spostare la sua attenzione sui tuoi genitori e sulla loro disponibilità reddituale e chiedere giustificazioni circa la provenienza della disponibilità di euro ……. a te donati;

b) far emergere da tale dichiarazione la somma donata in sede di successione sotto il profilo della tutela degli eredi legittimati e, quindi (se ad es. hai una sorella), sotto il profilo della collazione e della riduzione per lesione della quota di legittima.
 

studiopci

Membro Storico
x tutti: Avete visto accertamenti fiscali per soldi dati da genitore a figlio?
Smoker
Può sembrare assurdo ma specie se sei un soggetto fiscale i soldi dati dai tuoi genitori, l'AdE e' capacissima di vederli come un passaggio di soldi incassati a nero, esperienza personale vissuta... Un funzionario mi chiese conto di 200 euro che erano stati dati da mio padre come regalo di Natale per i nipotini... Quel deficiente, altro aggettivo non posso trovare, insite a dire che erano un pagamento a nero... Al che' da quel momento ho imparato che bisogna specificare sempre e se mio padre manda dei soldi faccio scrivere la natura del bonifico, così sto apposto.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
quello che ti ha proposto studiopci va bene pero per non essere una donazione dovrai fare dei bonifici di rimborso con la causale, rimborso prestito infruttifero per acquisto immobile

In che senso scusa? Se oggi mio padre mi bonifica 20000e, prestandomeli per comprare casa, io sarò liberissimo di ridarglieli in 20 mesi a 1000e al mese in contanti oppure no? Non solo, sarò anche liberissimo di non ridarglieli in accordo ad esempio con lui e mia sorella che presto potrà ricevere altrettanto... Ovvero, come suggerito lui potrà scrivere "prestito infruttifero..."... Poi in tacito accordo perenne potrebbe essere che io non glieli restituirò più, o no?

L’operazione che hai descritto è, sotto il profilo civilistico, una donazione indiretta, vale a dire un atto che produce gli effetti propri della donazione. Il versamento effettuato a tuo favore dai tuoi genitori per l’acquisto di un immobile in Italia non è però soggetto a separata tassazione, in forza dell’art. 1, co. 4-bis del DLgs. n°346/1990 che esclude espressamente l’applicazione dell’imposta di donazione alle liberalità indirette collegate ad atti di trasferimento immobiliare già autonomamente soggetti a tassazione. Ciò significa che per la compravendita in questione, non solo non dovrai versare l’imposta di donazione, ma potrai anche dichiararla in atto (salvo un distinto atto ovvero una scrittura privata), dichiarando alla luce del sole che parte del pagamento è avvenuto con denaro (euro ………..) fornito dai tuoi genitori donanti. Questo ti servirà per:

a) giustificare davanti al Fisco il possesso di fondi non disponibili utilizzati per l’acquisto dell’immobile. Documentare la donazione con il bonifico, cioè con un mezzo traccabile, è sufficiente: l’unica avvertenza è di conservare la documentazione bancaria sino al termine del periodo di accertamento. L’Amministrazione finanziaria, con la circolare n°49/E del 9 agosto 2007, ha riconosciuto, infatti, che al contribuente è consentito di giustificare le proprie spese indicando al Fisco un perimetro più ampio della sua sfera individuale, e cioè quello della sua famiglia (pag. 4), entro il quale il Fisco possa trovare la fonte reddituale che ha permesso la spesa per l’acquisto rivelatore della sua capacità contributiva che, indirettamente, però, significa anche, che l’Amministrazione finanziaria potrebbe spostare la sua attenzione sui tuoi genitori e sulla loro disponibilità reddituale e chiedere giustificazioni circa la provenienza della disponibilità di euro ……. a te donati;

b) far emergere da tale dichiarazione la somma donata in sede di successione sotto il profilo della tutela degli eredi legittimati e, quindi (se ad es. hai una sorella), sotto il profilo della collazione e della riduzione per lesione della quota di legittima.

Ma se lo dichiaro in atto, poi potrei avere dei problemi in un'eventuale rivendita futura, o no?
 

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