Era tutto chiaro, e confermo quanto ho scritto sopra: la casa non era e non è mai stata tua, e formalmente non avevi alcun diritto di utilizzarla.
Infatti avete rinunciato all’eredità di vostro padre, che comprendeva la casa ereditata dal nonno.
Questo è un dato di fatto.

In tutto ciò, avendola utilizzata risulti come persona responsabile dell’imposta sui rifiuti, perché ce l’avevi tu a disposizione (seppur impropriamente).

Situazione decisamente spinosa, nella quale eviterei di passare per vittima (pur comprendendo il tuo fastidio nello scontro contro la burocrazia, e anche il dispiacere per un immobile al quale probabilmente eri legata) quando il pasticcio l’hai decisamente portato avanti tu.

Non ho capito cosa suggerisce l’avvocato.
Quello che dice l'avvocato l'ho scritto in tutte le salse, basta leggere.
Pensi che non ci sia già arrivata al fatto che se non fossi entrata in quella casa non sarebbe con tutta probabilità successo niente? Sapevo fin da subito che ci avrebbero provato a chiedermela visto che quando è uscito mio fratello, evidentemente, ha trovato qualcuno che non ha 'interpretato' la legge, ed hanno chiuso con l'ultimo pagamento dovuto (POV: il comune in questione ha svariate contestazioni di TARI perchè per cambio gestione d'ufficio hanno evidentemente sbagliato qualche passaggio, peccato che l'avvocato poi debba pagarlo il cittadino). Non sono venuta qui a farmi dare lezioni di vita ma a capire se, oltre a voi due che continuate a rispondermi additandomi, c'è qualcun altro che pur non avendo accettato un immobile in eredità/non essendo proprietario/non abitandoci, sta pagando la TARI solo perchè ne possiede le chiavi. Questo al di la' del fatto che io ci sia entrata, non c'entra proprio nulla e qualsiasi legale ha contestato la richiesta del Comune. Se poi la vostra opinione personale è che il Comune abbia ragione, se mi citate il passaggio preciso in cui viene detto 'se sei in possesso delle chiavi dell'immobile ma non ne sei proprietario e non ci abiti/non sei residente, devi comunque pagare', perchè non c'è da nessuna parte, si tratta di interpretazione, come in tutte le leggi italiane ovviamente.
Se per 'fare la vittima' intendi che mi rifiuto di dover pagare di qui al resto della mia vita la TARI a babbo morto su quell'appartamento e che mi sto lamentando perchè il comune continua a chiedere a me una 'ottica collaborativa' e mi chiede di dichiarare la 'messa a disposizione' dei locali rinviandogli un documento firmato, soltanto per legittimare la loro richiesta (dopo che peraltro ho dato piena disponibilità a consegnare loro o a chi vogliono loro le chiavi previo rilascio di verbale ovviamente, e non ho avuto uno straccio di risposta)... beh sì, mi sto lamentando, se permetti. E' evidente che qui non vi sia nessun altro oltre a voi due, mi ritiro e vi saluto. Grazie per l'esperienza.
 
Ultima modifica:
Quello che dice l'avvocato l'ho scritto in tutte le salse, basta leggere.
La mia era una provocazione: nel senso che ti è stato detto cosa fare, legalmente.
Non vedo perché non seguire i suoi consigli, se , come pare, è l’unica possibilità di uscire dal “pasticcio”.

Pensi che non ci sia già arrivata al fatto che se non fossi entrata in quella casa non sarebbe con tutta probabilità successo niente?
Quindi sei consapevole di aver tenuto un comportamento illegale ?
Prendo atto: e , come detto, farei come suggerito dal legale, visto che non mi pare logico pretendere che sia un Comune a sbrogliare una matassa che tu hai aggrovigliato: perché dovrebbero accettare di avere loro le chiavi ?
E lo dico con tutta la comprensione possibile per i disagi della burocrazia ci crea.
Buona giornata
 
Quello che dice l'avvocato l'ho scritto in tutte le salse, basta leggere.
Pensi che non ci sia già arrivata al fatto che se non fossi entrata in quella casa non sarebbe con tutta probabilità successo niente?
Pane e simpatia questa mattina? Mi sa in generale. Basta poco per essere un pò più gentili visto il tempo che i colleghi dedicano per darti le risposte. Se non ti piacciono, OK, non siamo qui per dare risposte "a piacere" dell'utente.
Detto ciò tu hai le chiavi, tu puoi riattivare le utenze quando vuoi, tu puoi andare a viverci quando vuoi (anche senza chiedere la residenza) e il Comune potrebbe non saperlo. Il fatto che sei in possesso delle chiavi ti da la possibilità di usufruire dell'immobile. Il quale è ben differente dal non abitato a non abitabile.
1º domanda: perché tu sei ancora in possesso delle chiavi se avete fatto la rinuncio formale all’eredità?
2º domanda: a che titolo il Comune dovrebbe prendere e custodire le chiavi di un immobile che con loro nulla c’entra?
Mi domando perché voi siete ancora in possesso delle chiavi e perché nonostante la rinuncia all’eredità sei comunque andata a viverci sapendo di non avere diritto di farlo. Chiedendo pure la residenza ecc ecc. Assurdo. Il Comune sapeva ufficialmente che voi avete fatto rinuncia all’eredità? Mi sa di no sennò la residenza saltava. A che titolo hai indicato l’utilizzo dell’immobile sul modulo di richiesta della residenza?
Non sono venuta qui a farmi dare lezioni di vita
Peccato.
sta pagando la TARI solo perchè ne possiede le chiavi.
Ti svelo un segreto: io in ufficio ho un monitor. Non una televisione. Eppure il canone Rai lo pago.
Ciao

Aggiungo: @EleMB fammi capire: il Comune sbaglia, l'avvocato sbaglia, noi sbagliamo ed unica ad avere ragione sei tu? Chiedo, ma non penso tu sia nella ragione, anzi.
 
Ultima modifica:
A me pare che ci siano tre soluzioni al tuo problema, ed è ora di scegliere quale strada intraprendere dato che finora avete mantenuto un comportamento molto ambiguo.
1) Scegli di mantenere le chiavi (e quindi la disponibilità) dell'immobile, ci paghi la TARI e fra 20 anni, se non vi sono contestazioni alcune, potrai usucapire l'immobile.
2) Scegli di mantenere le chiavi ma non vuoi più pagare la TARI, quindi segui quanto prescritto dal regolamento comunale: stacchi le utenze e svuoti l'appartamento. A seguito della visita ispettiva del vigile potrai evitare di pagare ulteriori rate della TARI e mantenere la disponibilità dell'immobile (non si sa mai che un giorno ti possa riservire!).
3) Scegli di rinunciare alle chiavi e anche all'immobile: oltre che la prassi di consegna suggerita dall'avvocato proverei a verificare la possibilità di verbale di consegna delle chiavi a un'associazione ONLUS che si occupi di senzatetto/immigrati allegando documenti e C.F. in modo che il Comune abbia tutti i riferimenti a cui continuare a chiedere la TARI.
 
Buongiorno,
scrivo per capire se qualcuno tra voi ha esperienza con un caso analogo in quanto è da un anno che va avanti questa situazione.
Cerco di sintetizzare anche se non è facile:
- immobile di proprietà del nonno paterno, al suo decesso mio padre (unico figlio in vita, nessun altro parente prossimo) non accetta nè rinuncia legalmente, nè fa successione - mantiene la residenza nella casa anche se non vi abita.
- viene a mancare mio padre, io e mio fratello (unici eredi in vita) rinunciamo all'eredità con atto notarile (debiti per finanziamenti di mio padre + problemi edilizi pendenti su un terreno annesso alla casa)
- un paio di anni dopo mi trovo in necessità di trovare una casa dove stare, decido di andare nell'appartamento che è vuoto da quando mio padre è mancato (precedentemente vi abitava residente mio fratello - poi trasferito di residenza), richiedo la residenza al comune con presentazione di vari documenti richiesti, faccio richiesta di apertura Tari per poter smaltire regolarmente i rifiuti
- per aprire la posizione mi richiedono anche un supplettivo per 'messa a disposizione' per l'anno e mezzo precedente in cui la casa è rimasta chiusa,utenze staccate,disabitata - pago perchè non ho altra scelta e di certo non ho voglia di mettermi a discutere.
Chiedo preventivamente come avrei dovuto fare un domani per la chiusura della posizione, quando me ne fossi andata, l'impiegata mi dice che non sarebbe bastato disattivare le utenze e comunicare la variazione di residenza ma sarebbe stato necessario sgomberare completamente la casa (tutto: mobili, sanitari, lampadari... nemmeno scopa e paletta devono esserci, mi disse) e sarebbe dovuto uscire il vigile a dichiarare lo stato di non abitabilità.
- nel frattempo viene prounciata una sentenza Cass. n. 37927/2022 che mi 'salva' in quanto conferma che, nonostante io sia entrata ad abitare in quella casa, la mia rinuncia legale resta irrevocabile ed impedisce che io diventi soggetto passivo per effetto di questa azione (mi ero rivolta ad un legale in quanto ero stata contattata dall'ufficio edilizia per una intimazione di sgombero terreno da fabbricato abusivo - ex pollaio anni 50 del nonno)
- arriva il momento in cui riesco a spostarmi dalla casa, cesso le utenze, sposto la residenza, tutto confermato da Luglio 2024, a Gennaio 2025 invio mail all'uff. Tributi richiedendo cessazione posizione Tari allegando le ricevute dei pagamenti (fino a tutto l'anno 2024 compreso) + rinuncia + cit. cassazione dell'avvocato che mi dice che non avrei avuto nemmeno titolo per sgomberare l'immobile non essendo proprietaria dei beni ed il comune non poteva pretenderlo.
- non ricevo nessun riscontro fino a giugno 2025 quando mi chiama un impiegato dell'ufficio Tributi (avevano cambiato resposabile nel frattempo) e mi chiede 'chi la le chiavi'. Qui parte il delirio perchè non avendo nulla da nascondere e non essendoci nessun altro a cui poterle dare, dico che le ho io le chiavi, chi dovrebbe averle?
Gli dico che se le vogliono loro è sufficiente che mi inviino una richiesta e sarò ben contenta di dargliele, con quella casa purtroppo non possiamo farci nulla.
- a Luglio 2025 mi inviano una mail dicendo che visto che per mia stessa ammissione sono in possesso delle chiavi, citando il comma 641/2013 ("Il presupposto della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani".) richiedendomi 'in ottica collaborativa' di compilare un modulo da rinviare firmato e con documento d'identità, dichiarando 'l'iscrizione dei locali come immobili messi a disposizione' - ovviamente mi sono rivolta nuovamente al legale.
- nulla di fatto con l'avvocato, continuano ad insistere sul 'hai le chiavi, quindi 'possiedi/disponi' dell'immobile, quindi devi pagare la TARI per messa a disposizione - nel frattempo ad Agosto 2025 mi inviano via mail/app IO l'avviso di pagamento per la TARI 2025 che ovviamente non sto pagando al momento
- invio istanza di autotutela dando disponibilità alla consegna chiavi su loro richiesta e Ri-citando la Cass. n. 37927/2022 ma niente, me la respingono a male parole in quanto 'Inammissibile ed Infondata', dicendomi che se avessi reiterato la stessa richiesta non mi avrebbero nemmeno più risposto e che se non mi andava bene mi sarei potuta rivolgere alla Corte di Giustizia Tributaria per fare ricorso.

L'avvocato (che in realtà aveva inviato soltanto un paio di mail in 4 mesi, mollando subito il colpo e dicendomi 'non ti conviene pagarla sta TARI visto quello che ti costerebbe contestarla?') mi dice a sto punto che la contestazione in corte di giustizia tributaria non conviene farla perchè verrebbe con tutta probabilità rigettata (sempre perchè io posseggo le chiavi), che 'visto che hai dichiarato che hai le chiavi' (cosa che fin da subito ho limpidamente ammesso non avendo nulla da nascondere nè avendo infranto alcuna legge) la TARI 2025 è dovuta. E che l'unica soluzione è che io apra una istanza di nomina del curatore dell'eredità giacente per poter finalmente avere un soggetto al quale consegnare le chiavi e tutelarmi da ulteriori richieste del Comune.

Sto attendendo un contatto con riferimento di un avvocato tributarista ed una risposta da Confconsumatori per una ulteriore consulenza ma vorrei capire se qualcuno ha avuto esperienze analoghe relativamente al mero possesso delle chiavi di un appartamento per il quale non si è nè proprietari, nè residenti.
Io sono l'ultimo soggetto fiscale e con tutta probabilità non hanno aggiornato l'anagrafica, a mio parere ci stanno provando, il problema è che non mi stanno chiedendo 'soltanto il 2025', la questione non sarebbe esistita, avrei pagato (anche se non dovuta) e buonanotte al secchio... Questa la ritengo una persecuzione ormai e dovrò spendere non so quanti soldi di avvocato per sperare di chiuderla in non so quanto tempo... e l'avviso se non pagato andrà in sollecito, e poi in cartella.

Se sei arrivato a leggere fin qui, grazie intanto. Attendo pareri/consigli se ne avete.
Buona giornata.
La questione del pagamento della TARI in caso di rinuncia all’eredità e mera detenzione delle chiavi dell’immobile è molto complessa e oggetto di varie interpretazioni giurisprudenziali e amministrative.
Secondo l’art. 641/2013, il presupposto della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Tuttavia, la giurisprudenza di Cassazione ha chiarito che la rinuncia all’eredità, se effettuata correttamente e nei termini di legge, è irrevocabile e impedisce l’acquisto della qualità di erede e dei relativi obblighi (Cass. Sez. VI-2, n. 15664/2020; Cass. Sez. II, n. 33479/2021; art. 481 c.c.). In assenza di accettazione, anche tacita, non si diventa soggetti passivi dei debiti ereditari, inclusi quelli relativi all’immobile (Tribunale Ancona, Sez. I, 24 giugno 2024, n. 1257; Cass. Civ. n. 24133/2009).
La mera detenzione delle chiavi, senza esercizio di poteri di amministrazione o godimento dell’immobile, non costituisce di per sé accettazione tacita dell’eredità né titolo per l’applicazione della TARI, come confermato dalla Cassazione (Cass. Civ. n. 37927/2022, richiamata anche nella tua istanza e di cui hai parlato tu). La detenzione materiale, se non accompagnata da atti di gestione o utilizzo, non integra il presupposto impositivo. Tuttavia, ed è questo il problema, alcuni Comuni interpretano in modo estensivo la nozione di "detenzione" ai fini TARI, richiedendo il pagamento anche in presenza della sola disponibilità delle chiavi.
Bisogna nominare un curatore dell'eredità giacente, come ha detto l'avvocato.
 

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