Vendita casa, ma senza condono?

[Spo]

Ciao a tutti

Ho bisogno del vostro aiuto

Per darvi contesto:
- abbiamo appartamenti vicino al mare (costruiti quasi 30 anni fa)
- Nel 2006, il comune si è pronunciato favorevole alla autorizzazione paesaggistica, ma poi la pratica è rimasta ferma.
- Per cui adesso, avendo trovato un acquirente potenziale per le case, ci siamo accorti che questa pratica del condono non e mai stata finita e che bisogna fare domanda.
- Nel frattempo però le regole sono cambiate,a quanto pare, e la maniera in cui sono state fatte le case magari non coincide con la realtà delle leggi vigenti di oggi...

1) che cosa può succedere adesso nei peggiore dei casi alla nostra proprietà?
2) possiamo legalmente vendere le case senza la pratica del condono?
3) Ci saranno rischi per noi o solo per l'acquirente qualora si vendessero?
3) che tipo di professionista ci può aiutare in questa pratica e difenderci e proteggerci al meglio?
4) che cosa ci consigliate fare?

Grazie in anticipo

 

[PyerSilvio]

Ciao a tutti

Ho bisogno del vostro aiuto

Per darvi contesto:
- abbiamo appartamenti vicino al mare (costruiti quasi 30 anni fa)
- Nel 2006, il comune si è pronunciato favorevole alla autorizzazione paesaggistica, ma poi la pratica è rimasta ferma.
- Per cui adesso, avendo trovato un acquirente potenziale per le case, ci siamo accorti che questa pratica del condono non e mai stata finita e che bisogna fare domanda.
- Nel frattempo però le regole sono cambiate,a quanto pare, e la maniera in cui sono state fatte le case magari non coincide con la realtà delle leggi vigenti di oggi...

1) che cosa può succedere adesso nei peggiore dei casi alla nostra proprietà?
2) possiamo legalmente vendere le case senza la pratica del condono?
3) Ci saranno rischi per noi o solo per l'acquirente qualora si vendessero?
3) che tipo di professionista ci può aiutare in questa pratica e difenderci e proteggerci al meglio?
4) che cosa ci consigliate fare?

Grazie in anticipo

Se le case sono censite bastera’ riconformarle e concludere le pratiche.

Difficilmente, vi negheranno le concessioni, su opere gia’ esistenti da decenni.
A patto che ottemperiate agli oneri e alle sanzioni amministrative pregresse.

Se hai citato il vincolo paesaggistico, probabilmente, si trattera’ di fare un ricorso in sanatoria.

Che prevede il riordino di pochi o di piccoli abusi e non di un condono, che invece prevedeva la legittimazione in via “tombale”, di tutte e di ogni opera realizzata abusivamente prima del 1983.

Pure essendo di natura diversa, entrambi i provvedimenti hanno in comune la plastica particolarita’, di poter “muovere” prassi e pratiche, andando a ritroso nel tempo.

Nelle zone vincolate da tutela paesaggistica, per inevitabili motivazioni logiche, la concessione e’ sempre stata subordinata all'ottenimento dell’autorizzazione ambientale.

Se cosi’ non fosse stato, avremmo visto disseminati su ogni spiaggia italiana un Mostro di Bari, il famigerato complesso di Punta Perotti.

Chiunque, come e’ effettivamente accaduto in ogni altro angolo del resto del territorio nazionale, avrebbe potuto realizzare opere abusive, per poi legittimarle col condono.
Bastava solamente avere i soldi per farlo.

Per questa stessa, logica ragione temporale, la concessione in sanatoria era impossibile da ottenere.
Fino al 2002 mi pare.

Quando, e’ stata successivamente introdotta la norma, che regolava la possibilita’ di ottenere una autorizzazione postuma, piuttosto che una preventiva.

Cosi’ si spiega, di come la vostra pratica, sia rimasta pendente fino al 2006.

Incaricate un tecnico geometra della zona.
Per rimettere in ordine ogni questione burocratica per poi vendere al meglio.

Solo alla morte non c’e’ soluzione.

Sempre ammesso, che i nostri legislatori non si trovino, ad escogitare soluzioni pure per quella.

Considerato l’applicazione di talune norme, che consentono alle pratiche edilizie, abusive e non di poter tornare indietro nel tempo.