Buongiorno,
sto vendendo un immobile privatamente, l'acquirente è una parente di una vicina di casa.
Alla stipula del preliminare (datato 22/09/17) sono state definite le condizioni di acquisto, il prezzo fissato a 40000€ da corrispondersi nei seguenti modi:
- 5000€ a titolo di caparra confirmatoria alla sottoscrizione del preliminare a mezzo assegno bancario nr. xxxx tratto su unicredit
- 35000€ a saldo al momento della stipula del rogito notarile.
L'assegno menzionato però non è stato consegnato perchè l'acquirente sostiene che avendo inserito una clausola sospensiva all'ottenimento del mutuo, di norma in quei casi l'assegno resta in mano all'agenzia immobiliare fino alla concessione del mutuo.
In data 21/12/2017 l'acquirente mi comunica che il mutuo è stato accettato e che ora contatterà il notaio per fissare la data del rogito, mi chiede se il 23 febbraio potrebbe essere una data che mi venga comodo e mi chiede se gentilmente posso darle già le chiavi il 23/12/2017 in modo da poter iniziare i lavori in casa, mi chiede inoltre di riscrivere la proposta, modificare la somma della caparra a 2000€ così il 23 la firmiamo, mi consegna la caparra e le consegno le chiavi. Ovviamente rifiuto di darle le chiavi con 2 mesi di anticipo rispetto al rogito e le faccio presente che essendo superata la clausola sospensiva del mutuo ora sono tenuto ad esigere la caparra. Mi risponde che per tutelarsi mi consegnerà la caparra quando il notaio fisserà la data dell'atto e che me ne avrebbe dato una parte (l'altra voleva tenerla per iniziare i lavori) per incentivarmi a consegnarle le chiavi.
In data 02/01/18 mi contatta nuovamente l'acquirente dicendomi che è andata in banca a firmare tutti i documenti per il mutuo e che la banca si metterà d'accordo con il notaio per la data dell'atto, mi chiede se ho cambiato idea sulle chiavi potremmo vederci sabato 06/01/18 in cui mi consegnerebbe la caparra se le consegno le chiavi. Faccio presente nuovamente che le chiavi le consegnerò al rogito e che sto ancora aspettando di ricevere la caparra confirmatoria, mi risponde che essendo stata lei un agenti immobiliare sa come funzionano le cose e la caparra confirmatoria di prassi viene versata assieme al saldo salvo accordi diversi.
La domanda è questa: se l'acquirente si rifiuta di versare la caparra posso ritenere nullo il preliminare di vendita? Ho un secondo potenziale acquirente (che sarebbe disposto a comprare ad un prezzo maggiore 60000) e visto l'atteggiamento dell'attuale acquirente inizio a temere che la vendita salti (inizialmente ne aveva offerti 30000 a fronte di una richiesta di 60000, siamo poi riusciti a trovare un accordo sui 40000 ma temo voglia fare la furba) e vorrei evitare di lasciarmi scappare un potenziale acquirente che sembra invece essere più serio...
Cosa posso fare?
Grazie
sto vendendo un immobile privatamente, l'acquirente è una parente di una vicina di casa.
Alla stipula del preliminare (datato 22/09/17) sono state definite le condizioni di acquisto, il prezzo fissato a 40000€ da corrispondersi nei seguenti modi:
- 5000€ a titolo di caparra confirmatoria alla sottoscrizione del preliminare a mezzo assegno bancario nr. xxxx tratto su unicredit
- 35000€ a saldo al momento della stipula del rogito notarile.
L'assegno menzionato però non è stato consegnato perchè l'acquirente sostiene che avendo inserito una clausola sospensiva all'ottenimento del mutuo, di norma in quei casi l'assegno resta in mano all'agenzia immobiliare fino alla concessione del mutuo.
In data 21/12/2017 l'acquirente mi comunica che il mutuo è stato accettato e che ora contatterà il notaio per fissare la data del rogito, mi chiede se il 23 febbraio potrebbe essere una data che mi venga comodo e mi chiede se gentilmente posso darle già le chiavi il 23/12/2017 in modo da poter iniziare i lavori in casa, mi chiede inoltre di riscrivere la proposta, modificare la somma della caparra a 2000€ così il 23 la firmiamo, mi consegna la caparra e le consegno le chiavi. Ovviamente rifiuto di darle le chiavi con 2 mesi di anticipo rispetto al rogito e le faccio presente che essendo superata la clausola sospensiva del mutuo ora sono tenuto ad esigere la caparra. Mi risponde che per tutelarsi mi consegnerà la caparra quando il notaio fisserà la data dell'atto e che me ne avrebbe dato una parte (l'altra voleva tenerla per iniziare i lavori) per incentivarmi a consegnarle le chiavi.
In data 02/01/18 mi contatta nuovamente l'acquirente dicendomi che è andata in banca a firmare tutti i documenti per il mutuo e che la banca si metterà d'accordo con il notaio per la data dell'atto, mi chiede se ho cambiato idea sulle chiavi potremmo vederci sabato 06/01/18 in cui mi consegnerebbe la caparra se le consegno le chiavi. Faccio presente nuovamente che le chiavi le consegnerò al rogito e che sto ancora aspettando di ricevere la caparra confirmatoria, mi risponde che essendo stata lei un agenti immobiliare sa come funzionano le cose e la caparra confirmatoria di prassi viene versata assieme al saldo salvo accordi diversi.
La domanda è questa: se l'acquirente si rifiuta di versare la caparra posso ritenere nullo il preliminare di vendita? Ho un secondo potenziale acquirente (che sarebbe disposto a comprare ad un prezzo maggiore 60000) e visto l'atteggiamento dell'attuale acquirente inizio a temere che la vendita salti (inizialmente ne aveva offerti 30000 a fronte di una richiesta di 60000, siamo poi riusciti a trovare un accordo sui 40000 ma temo voglia fare la furba) e vorrei evitare di lasciarmi scappare un potenziale acquirente che sembra invece essere più serio...
Cosa posso fare?
Grazie