Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
E’ possibile per un agente immobiliare coltivare una disinteressata e profonda amicizia con un altro agente immobiliare della sua città e del suo quartiere?
Il tipo di lavoro, con le sue caratteristiche di estrema concorrenzialità, permette di entrare in relazione con altri colleghi? Oppure no?
Occorre tempo per coltivare un rapporto di trasparenza amicale, si richiede empatia, la possibilità di calarsi nel ruolo dell’altro, la condizione di essere leali, disponibili, allegri….
E' mai possibile declinare tutto il vocabolario del linguaggio della confidenza e della familiarità con un collega con il quale si collabora e si concludono affari insieme?
Non è più semplice vederlo solo come un utile cooperatore del quale, al limite, non ci si fida fino in fondo?
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Io ho un paio di amici che fanno il mio stesso mestiere, e qualche volta abbiamo pure collaborato! :^^:

(senza contare, ovviamente, il Custode, lo Staff ecc. ecc.)

;)
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
In teoria, ritengo di si...

Io, per carattere, non soffro di invidia e se dò la mia fiducia, la dò totalmente.
Nelle collaborazioni sono sempre molto disponibile e sto collaborando con alcune persone che sembrano altrettanto disponibili...;)

Diciamo che le esperienze passate mi hanno indotto ad essere molto cauta.:occhi_al_cielo:

Inoltre, ho delle antenne particolarmente .... vibratili :^^: per le persone negative: le sento a pelle e molto molto molto difficilmente mi sbaglio.

Silvana
 

GladiusAgenteEst

Membro Junior
E’ possibile per un agente immobiliare coltivare una disinteressata e profonda amicizia con un altro agente immobiliare della sua città e del suo quartiere?
Il tipo di lavoro, con le sue caratteristiche di estrema concorrenzialità, permette di entrare in relazione con altri colleghi? Oppure no?
Occorre tempo per coltivare un rapporto di trasparenza amicale, si richiede empatia, la possibilità di calarsi nel ruolo dell’altro, la condizione di essere leali, disponibili, allegri….
E' mai possibile declinare tutto il vocabolario del linguaggio della confidenza e della familiarità con un collega con il quale si collabora e si concludono affari insieme?
Non è più semplice vederlo solo come un utile cooperatore del quale, al limite, non ci si fida fino in fondo?

Dipende da che tipo di persona sei ed è l' altro. Onestamente amici penso proprio di si, ma i cavoli dell' ufficio rimangono dell' ufficio. Poi ho capito, per esperienza personale che è meglio non collaborare dal punto di vista lavorativo con gli amici. Preferisco collaborare quando ho qualche potenziale affare con chi me ne da la possibilità, ed a mia volta la do agli altri però, i patti devono esser ben chiari.

lavorare con un amico da una parte fa piacere dall' altra non è professionale e forse, a volte non ti trattano con la dovuta professionalità...proprio per via dell' amicizia. Ma va detto che comunque, per dove lavoro io e per le amicizie che ho in campo immobiliare...collaborare non è assolutamente possibile. (LA solita pappa dei grandi gruppi, e io dal canto mio che lavoro per un agenzia privata...)
 

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