Graf

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300.000
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320.938
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340.819
1962
278.336
1963
284.016
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298.217
1965
332.299
1966
355.020
1967
397.622
1968
434.544
1969
468.626
1970
542.471
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502.708
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556.671
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411.823
1974
437.385
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352.180
1976
482.827
1977
465.786
1978
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1979
573.712
1980
639.036
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448.745
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1986
462.656
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555.888
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1993
501.891
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502.468
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483.782
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523.646
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548.570
1999
604.000
2000
800.000
2001
848.000
2002
850.000
2003
900.000
2004
870.000
2005
806.000
2006
800.000
2007
780.000
2008
680.000
2009
610.000
2010
620.000
2011
570.000

Qui sopra ho riportato il numero delle compravendite immobiliari realmente stipulate dall'anno 1958 al 2011 compreso. Dal 1958 fino al 2003 (anno eccezionale… ) esse sono più che triplicate. Ma durante i decenni ci sono sempre stati degli alti e bassi nel ciclo annuale del volume degli affari (notare, ad esempio, il tonfo del 1973 sul 1972 e il crollo del 1984 sul 1980 ).
Eppure il mercato si é sempre dimostrato reattivo e si é sempre ripreso dopo pochi anni. Perché, questa volta, pensate pessimisticamente che non sia più così? Che il mercato non risalirà? Che esso evolverà in modo diverso dal classico ciclo a nido d'api?
Avete, da esperti del ramo, qualche interessante considerazione da fare su questi dati storico-statistici?
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Vedi...l'economia ha cicli storici prevedibili e parzialmente quantificabili...ma l'economia della globalizzazione e dello strapotere delle banche (strapotere che arriva a far eleggere i suoi rappresentanti migliori senza elezioni) è materia nuova.
l'avvento dell'euro, l'economia della grande produzione globalizzata sembrano mirare a scopi diversi e sembrano in grado di modificare i cicli che hai sapientemente riportato.
In italia il 95% delle imprese sono composte da aziende con un numero variabile tra 3 e 15 dipendenti.
Le grandi aziende rappresentano solo il 5% del totale...ti pare per questo che si mettano in atto politiche incentivanti per queste aziende?
No.
Si permette, anzi, si favorisce la loro difficoltà e la loro chiusura e si finanziano aziende con un piede fuori dall'uscio...
L'economia di per sè è autostabile...a renderla instabile sono gli interessi di chi ha grandi interessi...e siccome questi interessi difficilmente saranno compatibili con i nostri, si tende a pensare che i cicli drogati non manterranno la loro storica ciclicità.
Con questo non voglio dire che non ci saranno occasioni di fare nuovamente grandi guadagni, solo che stavolta non saranno alla portata di tutti.
In più i tuoi dati (anche senza fattori di disturbo esterni) andrebbero analizzati introducendo un'altra variabile e cioè il numero degli operatori.
Se dal '58 al 2011 le compravendite sono triplicate ma gli operatori sono decuplicati...capisci da solo che ci si pone un problemino...
 

goldsilver2

Membro Ordinario
Privato Cittadino
eh gia' tutti a mangiare sulla stessa torta che si riduce sempre piu'.:innocente:
concorrenza spietata, prezzi decisi dal venditore pur di ottenere l'incarico....etc etc.
 
E

enzo6

Ospite
Vedi...l'economia ha cicli storici prevedibili e parzialmente quantificabili...ma l'economia della globalizzazione e dello strapotere delle banche (strapotere che arriva a far eleggere i suoi rappresentanti migliori senza elezioni) è materia nuova.
l'avvento dell'euro, l'economia della grande produzione globalizzata sembrano mirare a scopi diversi e sembrano in grado di modificare i cicli che hai sapientemente riportato.
In italia il 95% delle imprese sono composte da aziende con un numero variabile tra 3 e 15 dipendenti.
Le grandi aziende rappresentano solo il 5% del totale...ti pare per questo che si mettano in atto politiche incentivanti per queste aziende?
No.
Si permette, anzi, si favorisce la loro difficoltà e la loro chiusura e si finanziano aziende con un piede fuori dall'uscio...
L'economia di per sè è autostabile...a renderla instabile sono gli interessi di chi ha grandi interessi...e siccome questi interessi difficilmente saranno compatibili con i nostri, si tende a pensare che i cicli drogati non manterranno la loro storica ciclicità.
Con questo non voglio dire che non ci saranno occasioni di fare nuovamente grandi guadagni, solo che stavolta non saranno alla portata di tutti.
In più i tuoi dati (anche senza fattori di disturbo esterni) andrebbero analizzati introducendo un'altra variabile e cioè il numero degli operatori.
Se dal '58 al 2011 le compravendite sono triplicate ma gli operatori sono decuplicati...capisci da solo che ci si pone un problemino...

Tutto quello che sopra scrivi esisteva anche nel 2000 e da allora c'è stato il più grande boom immobiliare (anche grazie alla globalizzazione) quindi non si capisce cosa sia cambiato oggi.
Non sarà invece che per un boom con caratteristiche bibliche ci deve sempre essere una crisi di analoghe proporzioni?
Per quanto riguarda il nr.operatori siamo d'accordo ma anche quello si sta sgonfiando come le compravendite ed i prezzi.
In pratica ci sarà il momento di ripartenza della giostra anche in questo settore.
L'unica vera incognita è il quando.
 

goldsilver2

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Le compravendite di immobili residenziali in Italia sono crollate...
I prezzi appaiono in diminuzione...
Ma la svalutazione del mattone probabilmente non è finita... :p
Le quotazioni in rapporto ai redditi restano superiori del 9,2% rispetto alla media di lungo periodo.

La casa di proprietà non misura la ricchezza
La Bussola di Marco Liera - Il Sole 24 Ore, 30 settembre 2012
 

Luca1978

Membro Attivo
Agente Immobiliare
1958
284.016
1959
300.000
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320.938
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340.819
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355.020
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1969
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1970
542.471
1971
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556.671
1973
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1974
437.385
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482.827
1977
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1981
613.475
1982
448.745
1983
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800.000
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848.000
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2009
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2010
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2011
570.000

Qui sopra ho riportato il numero delle compravendite immobiliari realmente stipulate dall'anno 1958 al 2011 compreso. Dal 1958 fino al 2003 (anno eccezionale… ) esse sono più che triplicate. Ma durante i decenni ci sono sempre stati degli alti e bassi nel ciclo annuale del volume degli affari (notare, ad esempio, il tonfo del 1973 sul 1972 e il crollo del 1984 sul 1980 ).
Eppure il mercato si é sempre dimostrato reattivo e si é sempre ripreso dopo pochi anni. Perché, questa volta, pensate pessimisticamente che non sia più così? Che il mercato non risalirà? Che esso evolverà in modo diverso dal classico ciclo a nido d'api?
Avete, da esperti del ramo, qualche interessante considerazione da fare su questi dati storico-statistici?

Assolutamente il mercato rimarrà sempre vivo e avrà i soliti alti e bassi, a meno che non ci sia la fine del libero mercato, ma questa è politica, per cui condivido la tua osservazione, faccio solo qualche considerazione:
Il mercato sarà sempre come prima con alti e bassi a patto che anche i prezzi facciano la stessa cosa e qui nasce un primo problema, secondo prima eravamo in un'Italia con una sua moneta e una sua economia indipendente da altri paesi, oggi scusa è tutto un'altro mondo e non so se si ricreeranno le stesse condizioni, sinceramente o qualche dubbio, vedo l'accesso al credito più difficile e che in futuro la proprietà di immobili tenderà a concentrarsi su un numero minore di soggetti, poi dimmi te cosa ne pensi delle mie osservazioni?
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
poi dimmi te cosa ne pensi delle mie osservazioni?​

Che sono pertinenti.
Io credo che le logiche economiche globali e non solo quelle immobiliari siano piuttosto fuori centro e che abbiano preso una strada nuova e poco esplorata.
Poi ritengo che il settore dell'intermediazione sia saturo, come d'altronde quello professionale in genere, in Italia...( avvocati, architetti, psicologici a iosa....falegnami, calzolai, elettricisti da cercare con il lanternino...).
Per ultimo ci metterei una tassazione immobiliare al limite dell'estorsione ( eccezione: la cedolare secca..) che ha effetti distorsivi sul libero formarsi della domanda e dell'offerta.
Comunque vedremo in seguito se le cose ritorneranno nel loro alveo normale....

In queste settimane ho riflettuto molto sulle considerazioni che faceva su Immobilio l'ex agente immobiliare IMPITTARO che adesso ha lasciato il settore ( e Immobilio) e ha abbracciato quello dell'arredamento.
Le sue riflessioni sembravano, un paio di anni fa, delle estemporanee manifestazioni di pessimismo un pò di maniera invece si sono rivelate abbastanza profetiche....
Bisognerebbe rileggerle con una certa attenzione....
 
S

Sunrise

Ospite
In queste settimane ho riflettuto molto sulle considerazioni che faceva su Immobilio l'ex agente immobiliare IMPITTARO che adesso ha lasciato il settore ( e Immobilio) e ha abbracciato quello dell'arredamento.
Le sue riflessioni sembravano, un paio di anni fa, delle estemporanee manifestazioni di pessimismo un pò di maniera invece si sono rivelate abbastanza profetiche....
Bisognerebbe rileggerle con una certa attenzione....


Grazie della stima Graf....sono però ancora qui...non so perchè......forse ancora più acido......
del resto sono tempi difficili e ci rendono tutti più " cattivi "
quello che ci si pone davanti è il periodo del cambiamento e bisogna affrontarlo.....
io ero e mi ritengo tutt'ora un discreto esperto di immobiliare ma ora opero con la passione del pivello......in un altro settore.
in tempo di crisi sono scelte che bisogna imparare a fare...
tutto qui...
per il resto posso dire che molti del forum hanno abbracciato il mio pessimismo ( o realismo ) ma nessuno l'ha riconosciuto.....
tranne te ovviamente...a cui le lunghe notti meditative portano consiglio :fiore:
 

Luca1978

Membro Attivo
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l'avvento dell'euro, l'economia della grande produzione globalizzata sembrano mirare a scopi diversi e sembrano in grado di modificare i cicli che hai sapientemente riportato.
In italia il 95% delle imprese sono composte da aziende con un numero variabile tra 3 e 15 dipendenti.
Le grandi aziende rappresentano solo il 5% del totale...ti pare per questo che si mettano in atto politiche incentivanti per queste aziende?
No.
Si permette, anzi, si favorisce la loro difficoltà e la loro chiusura e si finanziano aziende con un piede fuori dall'uscio...
L'economia di per sè è autostabile...a renderla instabile sono gli interessi di chi ha grandi interessi...e siccome questi interessi difficilmente saranno compatibili con i nostri, si tende a pensare che i cicli drogati non manterranno la loro storica ciclicità.
Con questo non voglio dire che non ci saranno occasioni di fare nuovamente grandi guadagni, solo che stavolta non saranno alla portata di tutti.
In più i tuoi dati (anche senza fattori di disturbo esterni) andrebbero analizzati introducendo un'altra variabile e cioè il numero degli operatori.
Se dal '58 al 2011 le compravendite sono triplicate ma gli operatori sono decuplicati...capisci da solo che ci si pone un problemino...

In passato i grandi interessi sono collimati con i nostri, il proletariato che si ergeva a borghesia con l'acquisto della casa di proprietà per se e per i propri figli, l'interesse del mondo bancario nell'erogare credito ad un'esercito di stipendati sicuri hanno fatto insieme ai mitici bot e cct il risparmio privato e è il caposaldo del blocco sociale che ha retto il sistema finora, poi è cominciata la globalizzazione e la festa è finita, non siamo più autorefernziali ma siamo parte di un giocattolo in cui non contiamo nulla e in cui siamo fondamentalmente dei disadattati sociali.
L'Italia tornerà ad essere produttiva?, personalmente credo che per il nostro settore una società meno rigida ma più flessibile, sotto ogni punto di vista, sia una grandissima fortuna, a patto che gli italiani diventino appunto più produttivi e questo sinceramente la vedo dura almeno nell'immediato.
L'Italia diventerà più produttiva solo grazie agli Italiani non di sangue il che cambierà molto il modo di intendere la casa, insomma una società statica come questa non è il massimo per noi, speriamo avvenga presto il cambiamento di mentalità altrimenti siamo alla miseria:triste:.
 

Graf

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