Su questa Community ho letto, spesso, frasi tipo: ”Internet sta uccidendo il lavoro del mediatore; adesso i privati possono inserire liberamente la propria offerta di vendita - magari gratis - su uno dei tanti portali immobiliari della rete e trovarsi - zac! - all'istante un acquirente in una qualsiasi parte del mondo. L’agente immobiliare viene percepito come una figura superflua; ormai quella magica capacità di contatto sociale, che era la sua esclusiva prerogativa, viene, ora, eccellentemente svolta dalla rete che moltiplica, all’ennesima potenza, la possibilità di comunicare l’esistenza di un immobile in vendita”.
A prima vista, questo discorso sembrerebbe non fare una grinza ma, poi, leggo statistiche credibili che assicurano che negli Stati Uniti, Germania, Inghilterra, persino nella “piccola” Austria, le compravendite degli immobili continuano a passare attraverso la rete professionale delle agenzie immobiliari con percentuali che superano il 90%.
E non mi pare che negli Stati Uniti e negli altri Stati sopra menzionati internet sia un mistero sconosciuto ai più…
E allora, secondo voi, quale sarebbe l'analisi più giusta da fare sul rapporto internet – mercato immobiliare, soprattutto tenendo conto della particolare situazione italiana?
A prima vista, questo discorso sembrerebbe non fare una grinza ma, poi, leggo statistiche credibili che assicurano che negli Stati Uniti, Germania, Inghilterra, persino nella “piccola” Austria, le compravendite degli immobili continuano a passare attraverso la rete professionale delle agenzie immobiliari con percentuali che superano il 90%.
E non mi pare che negli Stati Uniti e negli altri Stati sopra menzionati internet sia un mistero sconosciuto ai più…
E allora, secondo voi, quale sarebbe l'analisi più giusta da fare sul rapporto internet – mercato immobiliare, soprattutto tenendo conto della particolare situazione italiana?