piumino

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno, ho acquistato un appartamento adiacente a quello in cui abito ed attualmente stiamo effettuando i lavori di ristrutturazione (abbattimento muri che dividono i due sub, modifiche murarie, impianti elettrici e idraulici, etc). L'architetto ha presentato i documenti per l'inizio dei lavori ma non mi è chiaro cosa dobbiamo fare al catasto per la fusione dei due sub. E' sufficiente presentare la variazione DOCFA con le due planimetrie o c'è qualche altro documento da produrre? Posso farlo io al catasto di Milano (o tramite il sito on-line) oppure lo deve fare l'architetto? E' possibile procedere già durante i lavori di ristrutturazione o è necessario avere il documento di fine lavori?
Grazie in anticipo per la cortese risposta.
Clara
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Buongiorno, ho acquistato un appartamento adiacente a quello in cui abito ed attualmente stiamo effettuando i lavori di ristrutturazione (abbattimento muri che dividono i due sub, modifiche murarie, impianti elettrici e idraulici, etc). L'architetto ha presentato i documenti per l'inizio dei lavori ma non mi è chiaro cosa dobbiamo fare al catasto per la fusione dei due sub. E' sufficiente presentare la variazione DOCFA con le due planimetrie o c'è qualche altro documento da produrre? Posso farlo io al catasto di Milano (o tramite il sito on-line) oppure lo deve fare l'architetto? E' possibile procedere già durante i lavori di ristrutturazione o è necessario avere il documento di fine lavori?
Grazie in anticipo per la cortese risposta.
Clara
Ciao Clara
L'architetto ha presentato i documenti in Comune , asseverando il tipo di intervento con il relativo progetto ante e post operam,
Una volta terminati i lavori il tecnico provvederà a comunicare in Comune documentando il "fine lavori" a quel punto il tecnico stesso deve provvedere alle relative variazioni catastali ripresentando la planimetria riferita allo stato attuale, per intenderci dopo la fusione, non credo che sia una cosa che possa fare tu , sempre che tu non sia un tecnico abilitato, tramite la procedura DOCFA, dove il tecnico menzionerà il cambiamento "fusione" a fronte della documentazione depositata in Comune con i relativi estremi data e protocollo .
Ovviamente successivamente ti troverai in visura una volta decorsi i tempi di lavorazione del catasto stesso , il nuovo numero di subalterno , oltre la nuova consistenza (numero di vani) e rendita catastale.

Ps. a Roma funziona così (credo che per Milano sia la stessa cosa anche se grazie al Forum ho appreso che da Comune a Comune alcune cose , iter burocratici, usi e consuetudini cambiano)
 

architettimilano

Membro Junior
Professionista
Confermo che a Milano funziona esattamente come detto da ingelman. La procedura di variazione catastale va redatta, entro trenta giorni dalla fine dei lavori, da un tecnico abilitato che provvederà a depositare la nuova planimetria rispettando gli standard stabiliti dalla legge e dalle circolari dell'Agenzia del Territorio (il Catasto).
ciao,
D.


Studio Architetti Milano
 

debboa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Visto che io l'ho fatto, volevo solo precisare che la viariazione catastale può avvenire anche prima della fine lavori! Ad esempio io, che ho acquistato l'appartamento contiguoa quello dove già risiedevo, ho fatto accatastare i due sub accorpati non appena il nuovo "pezzo" è stato vivibile, perché così mi risultava prima casa! Poi, con calma, ho finito i lavori accessori e ho fatto dare la fine lavori.
 
M

mata

Ospite
Visto che io l'ho fatto, volevo solo precisare che la viariazione catastale può avvenire anche prima della fine lavori! Ad esempio io, che ho acquistato l'appartamento contiguoa quello dove già risiedevo, ho fatto accatastare i due sub accorpati non appena il nuovo "pezzo" è stato vivibile, perché così mi risultava prima casa! Poi, con calma, ho finito i lavori accessori e ho fatto dare la fine lavori.
La normativa prevede però che la variazione (o la denuncia per costituzione) avvenga entro 30 gg. dalla fine dei lavori.
 

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
Tecnicamente c'è un piccolo inghippo:
Il DOCFA chiede la data di fine lavori
la dichiarazione di fine lavori (che va consegnata in comune nei casi previsti) chiede di allegare il DOCFA.
burocrazia italiana...


L'architetto ha presentato i documenti per l'inizio dei lavori ma non mi è chiaro cosa dobbiamo fare al catasto per la fusione dei due sub. E' sufficiente presentare la variazione DOCFA con le due planimetrie o c'è qualche altro documento da produrre? Posso farlo io al catasto di Milano (o tramite il sito on-line) oppure lo deve fare l'architetto?
Clara

Come mai non hai fatto queste domande al tuo architetto?
 
M

mata

Ospite
Tecnicamente c'è un piccolo inghippo:
Il DOCFA chiede la data di fine lavori
la dichiarazione di fine lavori (che va consegnata in comune nei casi previsti) chiede di allegare il DOCFA.
burocrazia italiana...




Come mai non hai fatto queste domande al tuo architetto?
Perchè il lavoro del professionista, in quanto non visibile a differenza di un muro o di un pavimento, è spesso sottovalutato ed in molti ritengono di poterlo fare da soli. Mi piacerebbe che l'interlocutore provasse a fare lui la pratica catastale ....
 

piumino

Membro Attivo
Privato Cittadino
Nel sito on-line del Catasto di Milano sarebbe possibile procedere alla DOCFA anche come privato ma preferisco lo faccia un professionista. Il dubbio nasceva dal tipo di documento da presentare: semplicemente richiesta di "fusione catastale" o la DOCFA (come avevo letto sul web). Ora ho le idee più chiare.
Grazie a tutti per la collaborazione.
 

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