sidalpo

Membro Attivo
Privato Cittadino
Da 35 anni dalla morte del de cuius, proprietario assieme a me di un immobile, i 13 eredi si rifiutano di fare la dichiarazione di successione e l'accettazione dell'eredità, per cui non si può vendere, come io vorrei, essendo anche un immobile indivisibile. C'è modo di obbligarli? L'articolo 480 del c.c. è applicabile o no visto che non si sono mai interessati a suddetto immobile?
 

Jan80

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Professionista
Per come la vedo io, o qualcuno degli eredi può provare un'accettazione tacita del bene o hai usucapito da tempo la quota del de cuius
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Da quanto scritto sembrerebbe che il diritto di accettare l’eredità sia prescritto, ma i 13 chiamati all’eredità, o alcuni di loro, potrebbero aver messo in atto una accettazione tacita (magari abitando un altro immobile del de cuius, o avendo venduto il suo orologio d’oro), anche all’insaputa di @sidalpo .
Il fatto che si siano disinteressati di un immobile non è indicativo.
Dovresti approfondire, per capire come muoverti.
Peraltro, anche se avessero già accettato, trovare un accordo economico per la vendita non sarebbe facile.

Certo che 35 anni per farsi delle domande sono tantini...
 

sidalpo

Membro Attivo
Privato Cittadino
I 35 anni e il disinteresse dipendono dal fatto che si tratta di un rudere senza alcun valore, ma è mia intenzione sanare la situazione per non lasciare strascichi ereditari. Voglio però porre la questione in altri termini: se un giudice in corso di causa di divisione ereditaria ordina agli eredi del de cuius di fare la dichiarazione di successione e la trascrizione dell'accettazione dell'eredità al fine di giungere alla vendita ma loro si rifiutano cosa succede?
Grazie.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Se l'immobile è un rudere che non a rischio di provocar danni, dopo 35 anni fossi in te eviterei di fare il pignolino e lascierei perdere.
 

Jan80

Membro Senior
Professionista
Io verificherei se:
1 - Vi sia un'accettazione tacita dell'eredità (suppongo di sì, ma non si sa mai)
2a - Se non vi è, chiarirei la posizione di proprietario tramite usucapione (in sede legale)
2b - Se vi è, chiederei la divisione giudiziale della proprietà in comunione (in sede legale)

In tutti i casi ti servirà un avvocato per la causa (probabile presso un giudice di pace).
Meglio quindi interpellare da subito un legale, per mettere a posto la tua posizione sin da subito.
 

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