Pippo1962

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno, recentemente ( maggio 2019) abbiamo venduto un immobile avuto in eredità dai nostri genitori. Nel l'anno 2005 è stata fata regolare successione (per la morte di entrambi genitori) con i dovuti pagamenti.
Prima del rogito il notaio dell'acquirente ha chiesto euro 1000 per l'accettazione dell'eredità. Quello che vorrei sapere è giusto il pagamento di 500 per mio padre e 500 per mia madre per la cd accettazione dell'eredità quando oramai sono passati 15 anni dalla successione? GRAZIE
Giuseppe
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
La dichiarazione di successione non implica l'accettazione dell'eredità.

FONTE: La dichiarazione di successione non implica accettazione di eredità


Nell’ambito dell’attività quotidiana di uno studio notarile è molto frequente che i clienti, resi edotti sulla necessità di procedere ad effettuare l’accettazione espressa o tacita dell’eredità per porre in essere degli atti dispositivi dei beni di provenienza ereditaria, rispondano, quasi stupiti, che è stata già presentata, registrata e trascritta la dichiarazione di successione!!!
Ebbene, ciò non è sufficiente per essere considerati eredi e per poter disporre dei beni, se non sono trascorsi dieci anni dalla morte. Con questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
La dichiarazione di successione è un documento conservativo la cui mera presentazione al Fisco non implica necessariamente l’accettazione di eredità da parte dei presunti eredi. E’ quanto più volte affermato e recentemente ribadito da diverse sentenze della Suprema Corte di Cassazione (da ultimo, possono citarsi le sentenze n. 8053 del 2017 e n. 22017/2016). Vediamo meglio di cosa si tratta e cosa comporta.
La natura della dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione è un atto di natura fiscale che viene richiesto alla morte di un individuo così da poter calcolare e pagare le eventuali imposte previste sul suo patrimonio ereditario.
Si tratta, dunque, solo di un adempimento fiscale che tutti gli aventi diritto all’eredità possono compiere, anche se non ancora effettivamente eredi e ha lo scopo di evitare eventuali sanzioni causate dal mancato pagamento delle imposte. Se più soggetti sono obbligati alla stessa dichiarazione questa può essere presentata anche da uno solo di essi.
Ciò non determina, tuttavia, un’accettazione tacita dell’eredità e, perciò, non implica che l’avente diritto diventi automaticamente erede agli occhi della legge.
L’accettazione dell’eredità
In caso gli aventi diritto all’eredità del defunto intendano, invece, divenire eredi a tutti gli effetti, dovranno accettare, espressamente o tacitamente, l’eredità. In tal caso esistono, appunto, due possibili vie percorribili:
  • Accettazione espressa
L’eredità può essere accettata attraverso un atto espresso, che sia atto pubblico o scrittura privata. In tal caso bisognerà pagare tutte le imposte relative all’atto che viene, poi, registrato, all’Agenzia delle Entrate e trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari.
A questo punto l’erede avrà compiuto tutte le relative pratiche successorie e, in caso di vendita dell’immobile, non dovrà versare nessun’altra imposta.
  • Accettazione tacita
L’accettazione tacita dell’eredità, al contrario, si desume dall’attività posta in essere dal chiamato rispetto al compedio ereditario, tale da integrare gli estremi dell’atto gestorioincompatibile con la volontà di rinunciare, e non altrimenti giustificabile se non in relazione alla qualità di erede.
Classico esempio è proprio la disposizione di un bene di provenienza ereditaria. In tal caso, però, l’erede disponente sarà tenuto a versare al Notaio le imposte dovute per la trascrizione in Conservatoria dell’accettazione tacita dell’eredità che discende dall’atto dispositivo posto in essere.
In ogni caso, sarà necessario trascrivere la suddetta accettazione: tale ultimo adempimento avrà ad oggetto il vero e proprio atto di accettazione in caso di accettazione espressa, mentre in caso di accettazione tacita questo adempimento discenderà direttamente dall’atto dispositivo posto in essere.
In conclusione, dunque, per poter divenire a tutti gli effetti eredi di un patrimonio non basta la dichiarazione di successione. E’ necessario compiere un atto di accettazione dell’eredità espresso oppure tacito. Qualora ciò non avvenisse, il nuovo proprietario non potrà essere garantito a tutti gli effetti della proprietà del bene.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Anche se sono trascorsi più di 10 anni dalla morte (il postante dice che ne sono trascorsi 15), il notaio a tutela dell'acquirente ha voluto far fare l'accettazione espressa dell'eredità (e non quella tacita), facendo pagare al venditore tutte le imposte relative a tale atto, registrandolo e trascrivendolo.
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Buongiorno, recentemente ( maggio 2019) abbiamo venduto un immobile avuto in eredità dai nostri genitori. Nel l'anno 2005 è stata fata regolare successione (per la morte di entrambi genitori) con i dovuti pagamenti.
Prima del rogito il notaio dell'acquirente ha chiesto euro 1000 per l'accettazione dell'eredità. Quello che vorrei sapere è giusto il pagamento di 500 per mio padre e 500 per mia madre per la cd accettazione dell'eredità quando oramai sono passati 15 anni dalla successione? GRAZIE
Giuseppe
Non entro nel merito del costo, in città diverse e nella stessa città notai diversi, applicano tariffe diverse, ma è un passaggio burocratico obbligatorio, di solito senza una vendita in programma non lo fa nessuno e così si deve fare prima del rogito, altrimenti non c'è continuità nei registri immobiliari in merito ai passaggi di proprietà
 

Pippo1962

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
La dichiarazione di successione non implica l'accettazione dell'eredità.

FONTE: La dichiarazione di successione non implica accettazione di eredità


Nell’ambito dell’attività quotidiana di uno studio notarile è molto frequente che i clienti, resi edotti sulla necessità di procedere ad effettuare l’accettazione espressa o tacita dell’eredità per porre in essere degli atti dispositivi dei beni di provenienza ereditaria, rispondano, quasi stupiti, che è stata già presentata, registrata e trascritta la dichiarazione di successione!!!
Ebbene, ciò non è sufficiente per essere considerati eredi e per poter disporre dei beni, se non sono trascorsi dieci anni dalla morte. Con questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
La dichiarazione di successione è un documento conservativo la cui mera presentazione al Fisco non implica necessariamente l’accettazione di eredità da parte dei presunti eredi. E’ quanto più volte affermato e recentemente ribadito da diverse sentenze della Suprema Corte di Cassazione (da ultimo, possono citarsi le sentenze n. 8053 del 2017 e n. 22017/2016). Vediamo meglio di cosa si tratta e cosa comporta.
La natura della dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione è un atto di natura fiscale che viene richiesto alla morte di un individuo così da poter calcolare e pagare le eventuali imposte previste sul suo patrimonio ereditario.
Si tratta, dunque, solo di un adempimento fiscale che tutti gli aventi diritto all’eredità possono compiere, anche se non ancora effettivamente eredi e ha lo scopo di evitare eventuali sanzioni causate dal mancato pagamento delle imposte. Se più soggetti sono obbligati alla stessa dichiarazione questa può essere presentata anche da uno solo di essi.
Ciò non determina, tuttavia, un’accettazione tacita dell’eredità e, perciò, non implica che l’avente diritto diventi automaticamente erede agli occhi della legge.
L’accettazione dell’eredità
In caso gli aventi diritto all’eredità del defunto intendano, invece, divenire eredi a tutti gli effetti, dovranno accettare, espressamente o tacitamente, l’eredità. In tal caso esistono, appunto, due possibili vie percorribili:
  • Accettazione espressa
L’eredità può essere accettata attraverso un atto espresso, che sia atto pubblico o scrittura privata. In tal caso bisognerà pagare tutte le imposte relative all’atto che viene, poi, registrato, all’Agenzia delle Entrate e trascritto alla Conservatoria dei Registri Immobiliari.
A questo punto l’erede avrà compiuto tutte le relative pratiche successorie e, in caso di vendita dell’immobile, non dovrà versare nessun’altra imposta.
  • Accettazione tacita
L’accettazione tacita dell’eredità, al contrario, si desume dall’attività posta in essere dal chiamato rispetto al compedio ereditario, tale da integrare gli estremi dell’atto gestorioincompatibile con la volontà di rinunciare, e non altrimenti giustificabile se non in relazione alla qualità di erede.
Classico esempio è proprio la disposizione di un bene di provenienza ereditaria. In tal caso, però, l’erede disponente sarà tenuto a versare al Notaio le imposte dovute per la trascrizione in Conservatoria dell’accettazione tacita dell’eredità che discende dall’atto dispositivo posto in essere.
In ogni caso, sarà necessario trascrivere la suddetta accettazione: tale ultimo adempimento avrà ad oggetto il vero e proprio atto di accettazione in caso di accettazione espressa, mentre in caso di accettazione tacita questo adempimento discenderà direttamente dall’atto dispositivo posto in essere.
In conclusione, dunque, per poter divenire a tutti gli effetti eredi di un patrimonio non basta la dichiarazione di successione. E’ necessario compiere un atto di accettazione dell’eredità espresso oppure tacito. Qualora ciò non avvenisse, il nuovo proprietario non potrà essere garantito a tutti gli effetti della proprietà del bene.
GRAZIE
 

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