Per la gioia del "thailandese", apro un'altra discussione!
Sono in affitto con contratto 3+2 a canone concordato con prima scadenza a Novembre. Dopo appena un anno il proprietario ha manifestato la volontà di vendere chiedendomi se fossi interessata. Ho fatto valutare l'immobile e gli ho fatto una proposta (solo verbale ma con "i soldi in mano") perfettamente in linea con la stima fatta da due AI diversi; ma egli, convinto che la sua casa valga il doppio, l'ha messa sul mercato al prezzo folle che aveva in mente. Sono passati quasi due anni e le visite ricevute si contano sulle dita di una mano, nonostante ciò il proprietario è fermo nella sua richiesta.
Ora lui vorrebbe farmi la disdetta alla prima scadenza ma essendo ignorante e arrogante non sa o finge di non sapere che non è nelle condizioni di farlo (possiede altri immobili).
Cosa mi conviene fare?
a - accettare la disdetta per avere diritto alla prelazione (sia mai volesse accettare una proposta al ribasso da altri). In questo caso chiedo: in quali tempi si può esercitare tale diritto e quando "scade"? Resterei però senza contratto.
b- impugnare la disdetta illegittima e rimanere fino alla scadenza naturale del contratto. Dando retta al mio maestro cinese di tai ji che dice sempre "niente fare, grande fare!". Le cose potrebbero volgersi a mio favore magari con un po' di fortuna (tipo che il proprietario cambi idea e mi venda la casa o che passi a miglior vita vista l'età veneranda dopodichè potrei trattare con gli eredi, forse più ragionevoli); nel frattempo mi cercherei un'altra casa da comprare, cosa che sto già facendo anche se controvoglia, perchè vorrei fortemente rimanere dove sto. C'è ovviamente la possibilità che egli sopravviva (l'erba cattiva non muore mai) e la casa la venda a qualcun altro e senza il diritto di prelazione rimango fregata!
c - essendo il mio contratto un falso canone concordato (dovrei pagare circa 300 euro in meno in base agli accordi territoriali) gli faccio una vertenza per farmi restituire i canoni percepiti indebitamente. Tirchiaccio com'è, pur di non darmeli si convince a vendermi la casa (questa sorta di ricatto mi è stato suggerito da un amico avvocato-jena!).
Voi che fareste? Altri consigli?
Grazie
Sono in affitto con contratto 3+2 a canone concordato con prima scadenza a Novembre. Dopo appena un anno il proprietario ha manifestato la volontà di vendere chiedendomi se fossi interessata. Ho fatto valutare l'immobile e gli ho fatto una proposta (solo verbale ma con "i soldi in mano") perfettamente in linea con la stima fatta da due AI diversi; ma egli, convinto che la sua casa valga il doppio, l'ha messa sul mercato al prezzo folle che aveva in mente. Sono passati quasi due anni e le visite ricevute si contano sulle dita di una mano, nonostante ciò il proprietario è fermo nella sua richiesta.
Ora lui vorrebbe farmi la disdetta alla prima scadenza ma essendo ignorante e arrogante non sa o finge di non sapere che non è nelle condizioni di farlo (possiede altri immobili).
Cosa mi conviene fare?
a - accettare la disdetta per avere diritto alla prelazione (sia mai volesse accettare una proposta al ribasso da altri). In questo caso chiedo: in quali tempi si può esercitare tale diritto e quando "scade"? Resterei però senza contratto.
b- impugnare la disdetta illegittima e rimanere fino alla scadenza naturale del contratto. Dando retta al mio maestro cinese di tai ji che dice sempre "niente fare, grande fare!". Le cose potrebbero volgersi a mio favore magari con un po' di fortuna (tipo che il proprietario cambi idea e mi venda la casa o che passi a miglior vita vista l'età veneranda dopodichè potrei trattare con gli eredi, forse più ragionevoli); nel frattempo mi cercherei un'altra casa da comprare, cosa che sto già facendo anche se controvoglia, perchè vorrei fortemente rimanere dove sto. C'è ovviamente la possibilità che egli sopravviva (l'erba cattiva non muore mai) e la casa la venda a qualcun altro e senza il diritto di prelazione rimango fregata!
c - essendo il mio contratto un falso canone concordato (dovrei pagare circa 300 euro in meno in base agli accordi territoriali) gli faccio una vertenza per farmi restituire i canoni percepiti indebitamente. Tirchiaccio com'è, pur di non darmeli si convince a vendermi la casa (questa sorta di ricatto mi è stato suggerito da un amico avvocato-jena!).
Voi che fareste? Altri consigli?
Grazie