Bene sono ultimo arrivato, non so se quello che dirò potrà disturbare, ma sinceramente io ed altri miei due colleghi della mia età (in zona quasi prepensione) siamo rimasti fortemente delusi da questo mestiere. Ovviamente, come tutte le attività imprenditoriali, (si fa per dire) dipende dalle capacità di ognuno. Però è un fatto che se mio figlio volesse intraprendere questa professione lo prenderei a calci nel deretano facendogli fare tutta la maratona di New York .
E' un'attività del tutto misconosciuta, di fatto vieni considerato, nel corso della trattativa, come un terzo incomodo: un po' come le p...e prima ricercate poi snobbate a prestazione conclusa. Spesso diventa difficile farsi dare la provvigione, e comunque sempre considerata esosa e dà luogo a trattative defatiganti ed umilianti. Non siamo considerati professionisti, in Italia non abbiamo neanche un ordine che ci tuteli.. Legalmente nei documenti ufficiali è stata infine riconosciuta la nostra funzione solo in virtù di un maggior controllo fiscale.
Ultimamente poi, almeno da noi, (Bologna) le agenzie si sono moltiplicate a dismisura, il che porta a dover lavorare di fatto senza incarico, perché la gente si è abituata a dare notizia a diverse agenzie quando vuole mettere in vendita un immobile, facendosi un'assurda concorrenza sulla provvigione, con i furbetti che "da Lei non voglio niente" hanno sempre la meglio, fidando sulla dabbenaggine di molti clienti che hanno a che fare con affari immobiliari la prima volta nella loro vita.
Siamo sempre emarginati dagli affari immobiliari più lucrosi, che non passano certo attraverso le agenzie, ma da professionisti e banche, non veniamo neanche presi in considerazione ad esempio per la custodia dei beni messi all'asta, neanche a pensare poi al discorso perizie... chiunque ne abbia mai letta una, sa che sono fatte coi piedi, senza alcuna rispondenza al mercato (ma sono firmate da ingegneri o geometri, sulla base di una competenza che è più nostra che loro). In occasione delle cartolarizzazioni dei beni degli enti pubblici gli incarichi di vendita sono stati affidati ad uffici, assolutamente inadeguati, degli enti cartolarizzanti; i rogiti sono stati divisi fra i notai iscritti e nessuno ha pensato che se c'è una vendita, come ogni altra attività pubblica, andrebbe affidata a i professionisti del settore. Una volta dovendo vendere un capannone al Comune mi sono sentito dire dal tecnico comunale che, essendo un Ente Pubblico, non poteva pagare provvigioni. Come dire che se un Comune si rivolge ad un professionista qualunque poi non lo paga.
Insomma malgrado la crescita culturale e professionale della nostra categoria, siamo ancora a livello dei vecchi sensali, guadagnando, peraltro, molto meno di questi.
Questo è un fenomeno tutto italiano, in altri paesi non è così, nella maggior parte il mediatore ha una funzione pubblica di garanzia, non esistendo neanche i notai.
Non si capisce perché ad esempio gli intermediari finanziari sono obbligatori in ogni transazione (a garanzia della correttezza commerciale) invece gli immobili possono essere venduti come nel far west.
La colpa è nostra naturalmente che non abbiamo saputo organizzarci, e le nostre organizzazioni sindacali (spesso border-line con altre professioni) hanno svenduto la nostra attività. Di fatto oggi abbiamo obblighi e rischi più di altri professionisti e nessun vantaggio.
Potrei andare avanti per ore, ma chiedo scusa a tutti per la lunghezza del post e lascio volentieri la parola a qualcuno che risollevi il morale parlando, magari, di esperienze più felici delle nostre.