Buongiorno,
Avrei necessità del vostro punto di vista in merito a questa situazione che mi involge personalmente.
Bene immobile di proprietà di X, oggetto di successione per testamento olografo destinato direttamente ai nipoti, escludendo quindi Y ( figlio unico di X e padre dei nipoti divenuti titolari).
L'esclusione del figlio unico erede a favore dei nipoti è stata effettuata volutamente e di comune accordo perché Y ha debiti istituzionali con addirittura l'usufrutto della propria abitazione, di cui risulta titolare, oggetto di pignoramento.
Al momento della pubblicazione del testamento il notaio comunicò ai nipoti che l'immobile oggetto di successione sarebbe stato impossibile da commercializzare, perché nessuna banca avrebbe concesso il mutuo prima di 10 anni ( prescrizione termine di azione di riduzione da esercitare in surrogazione dai creditori).
Tuttavia aveva tranquillizzato i nipoti asserendo che mai e poi i creditori, non privati ma istituzionali,avrebbero potuto aggredire l'immobile caduto in successione.
Sono decorsi quasi 7 anni dei famosi 10 anni per esercitare l'azione di riduzione, ed uno dei nipoti titolare del bene vorrebbe investire dei soldi sullo stesso.
L'idea sarebbe riistrutturarlo ed eventualmente riscattare la quota del fratello ma vi è il dubbio che facendo queste operazioni, sempre che la banca sia d'accordo, vada a svegliare il cane che dorme.
Non avrebbe nemmeno difficoltà a sottoscrivere un'assicurazione del tipo successione sicura ma non potrebbe, credo, da titolare dell'immobile.
Voi che siete più esperti di me, cosa ne pensate?
Grazie
Avrei necessità del vostro punto di vista in merito a questa situazione che mi involge personalmente.
Bene immobile di proprietà di X, oggetto di successione per testamento olografo destinato direttamente ai nipoti, escludendo quindi Y ( figlio unico di X e padre dei nipoti divenuti titolari).
L'esclusione del figlio unico erede a favore dei nipoti è stata effettuata volutamente e di comune accordo perché Y ha debiti istituzionali con addirittura l'usufrutto della propria abitazione, di cui risulta titolare, oggetto di pignoramento.
Al momento della pubblicazione del testamento il notaio comunicò ai nipoti che l'immobile oggetto di successione sarebbe stato impossibile da commercializzare, perché nessuna banca avrebbe concesso il mutuo prima di 10 anni ( prescrizione termine di azione di riduzione da esercitare in surrogazione dai creditori).
Tuttavia aveva tranquillizzato i nipoti asserendo che mai e poi i creditori, non privati ma istituzionali,avrebbero potuto aggredire l'immobile caduto in successione.
Sono decorsi quasi 7 anni dei famosi 10 anni per esercitare l'azione di riduzione, ed uno dei nipoti titolare del bene vorrebbe investire dei soldi sullo stesso.
L'idea sarebbe riistrutturarlo ed eventualmente riscattare la quota del fratello ma vi è il dubbio che facendo queste operazioni, sempre che la banca sia d'accordo, vada a svegliare il cane che dorme.
Non avrebbe nemmeno difficoltà a sottoscrivere un'assicurazione del tipo successione sicura ma non potrebbe, credo, da titolare dell'immobile.
Voi che siete più esperti di me, cosa ne pensate?
Grazie