Studio Roversi

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Alcuni miei clienti, con entusiamo acerbo, si sono diretti verso gli affitti brevi. "Roversi, le locazioni lunghe sono finite". "Siete sicuri?". "Sì". Partono bene con Airbnb, poi, tempo un paio di mesi, le prenotazioni calano di colpo. Allarmati, planano su Booking, cercando salvezza. Non trovandola, si attaccano al telefono. Il call center gli dice di portare pazienza. La Cina. La Russia. I dazi. Le cavallette. I guadagni sperati? Un lontano miraggio. Piano piano stanno tutti tornando all'ovile. Vi risulta che il trend su questo mercato sia in calo? Qual è la vostra esperienza in questo settore?
 
Alcuni miei clienti, con entusiamo acerbo, si sono diretti verso gli affitti brevi. "Roversi, le locazioni lunghe sono finite". "Siete sicuri?". "Sì". Partono bene con Airbnb, poi, tempo un paio di mesi, le prenotazioni calano di colpo. Allarmati, planano su Booking, cercando salvezza. Non trovandola, si attaccano al telefono. Il call center gli dice di portare pazienza. La Cina. La Russia. I dazi. Le cavallette. I guadagni sperati? Un lontano miraggio. Piano piano stanno tutti tornando all'ovile. Vi risulta che il trend su questo mercato sia in calo? Qual è la vostra esperienza in questo settore?

Sul lago di Garda non è in calo, anzi, sempre in aumento

Il problema sostanziale è il privato che con 1 o 2 appartamenti vuole fare tutto da solo e non è in grado di gestire bene la cosa.

Ci sono diverse Agenzie specializzate qui e se si affidano a loro, senza tribulare minimamente, raggiungo lo scopo desiderato....che non è il guadagnare di più ma stare tranquilli, evitando con gli affitti normali, il rischio di trovarsi il peggio del peggio

Tra l'altro è arrivata una sentenza che ha bocciato le nuove norme del Comune di Sirmione che mettevano dei paletti e degli obblighi "fastidiosi" quindi un altro punto "a favore" per chi vuole fare affitti brevi
 
Ho esempi di conoscenti che ci hanno provato privatamente, ma il gioco non valeva la candela, cioè l’impegno era troppo.
Poi hanno provato con agenzia, ed è stato peggio, cioè poca resa e tante spese.
Ma immagino dipenda dal posto e dall’appartamento, più o meno appetibili; anche da me sul Garda gli appartamenti destinati ad affitti brevi crescono di numero e sono sempre pieni.
 
Alcuni miei clienti, con entusiamo acerbo, si sono diretti verso gli affitti brevi. "Roversi, le locazioni lunghe sono finite". "Siete sicuri?". "Sì". Partono bene con Airbnb, poi, tempo un paio di mesi, le prenotazioni calano di colpo. Allarmati, planano su Booking, cercando salvezza. Non trovandola, si attaccano al telefono. Il call center gli dice di portare pazienza. La Cina. La Russia. I dazi. Le cavallette. I guadagni sperati? Un lontano miraggio. Piano piano stanno tutti tornando all'ovile. Vi risulta che il trend su questo mercato sia in calo? Qual è la vostra esperienza in questo settore?
Molto dipende dalla zona.

A Roma per esempio sento amici che hanno b&b che dicono come si lavori molto poco rispetto agli anni passati, e soprattutto alle aspettative legate al Giubileo.

In questi anni in parecchi hanno rinunciato ad affittare a lungo termine per aprire b&b, e il risultato è che oggi a Roma una stanza in affitto costa quanto costava tutto l'appartamento qualche anno fa; troppi b&b e troppi pochi appartamenti o stanze da affittare a lungo termine, per studenti, lavoratori ecc.

Assurdo.

Io stesso sto sperimentando cose mai viste (tra l'altro, ho accompagnato una mia amica a vedere diverse stanze, quindi più di un'idea me la sono fatta, e mi è servita anche per cose mie, per rendermi conto di ciò che sta succedendo, almeno su Roma e dintorni).

Ho un immobile in provincia di Latina che ho affittato nel giro di qualche settimana, mentre nel 2019 con 6 mesi ero riuscito a trovare un personaggio senza garanzie (se Roma è satura, la gente comincia a cercare nei dintorni).

Abbiamo almeno altre 3 situazioni in cui stavamo per shortare, ma abbiamo deciso di metterle tutte a reddito, almeno per qualche anno.

In una volevamo fare b&b ma poi è saltato (a questo punto direi per fortuna); si farà una "romanella" e via con 3 stanze a 3 studenti.

Nelle altre 2 abbiamo messo annunci e subito ci hanno chiamato.

Come dice un Tizio che ho conosciuto di recente veramente in gamba: è tempo di "menare" con gli affitti.

E così sia.
 
Si fanno un sacco di soldi? No. L’età dell’oro è finita, in alcuni casi si fanno ancora i soldi, ma non più a palate, perciò valuta bene le alternative possibili prima di buttarti sui short rentals, se no rischi di scivolarci sopra come su una grattugia.

Poi c’è un altro rischio, quello di cozzare come il Titanic contro non uno, ma due iceberg: Airbnb e Booking, salvo non toglierseli di torno, un saluto, un bacetto, e poi la libertà, ma spiccare il volo da soli come un falco pellegrino, con un profilo Google My Business e un sito proprio performante, non è cosa facile: è molto probabile che metterai le ali sul fuoco, tanto ti servono a poco.

Airbnb e Booking ti regalano un sogno che non si avvera, si lanciano nell’epico racconto delle fortune che ti aspettano ospitando viaggiatori che cercano un allontanamento temporaneo dai loro Mondi, facendoli dormire con le galline, su una casa sull’albero o in un loft tra il postmoderno e il visigoto, ma con la promessa di catapultarti sette posti sopra il sultano del Brunei.

Le tue ghiandole salivari ingraneranno la quinta, ma un numero identificativo, segno semiologico indelebile, marchierà per sempre la tua casa, anche se ospiti solo poche settimane all’anno pusillanimi e rompiballe, damerini in vacanza in short e calzini spaiati e coppiette in luna di miele che reclamano letti king size in titanio con rete rinforzata.

Il gatto e la volpe all’inizio ti fanno vivere come Pinocchio nel Paese delle Meraviglie. Li amerai di un amore eminentissimo, ma tossico, poi le luci della ribalta si spengono, la visibility crolla e la fase down ti provoca ansie e impeti di stizza.

Il gatto prevarrà sulla volpe. O viceversa. Perché l’uno non rimedia alle deficienze all’altro, anzi le amplifica. Nessuno regala niente.

In sovramercato, i tuoi intermediari-impresari non si fanno in quattro per te, come nella nota canzonetta, ma, come vampiri, cercano il tuo collo spingendo i prezzi verso il basso, anche se hai una casa tres chic in un quartiere tres freak, per essere competitivo in una guerra senza armi con i competitor generalisti della tua stessa destinazione turistica, se ti va bene ti rilasciano una CU in cui ti cambiano sesso e data di nascita, operando una ritenuta inesatta che poi sarai costretto a sistemare in dichiarazione e tu sempre lì, con il volto spiegazzato, falciato da ritardi, cancellazioni, flessioni coribantiche a raccattare kleenex e a sgorgare cessi intasati di Tampax altrui.

Sgobberai, scarpinerai night & day, day & night, ispezionerai scarichi e sistemi fognari, controllerai che non ti abbiano fregato le pile del telecomando, ogni tuo grazie un vaffankulo, pregherai che non rimangano fuori casa senza chiavi alle tre di notte o cerchino di scassinare la porta dell’appartamento del vicino, credendolo il proprio, con sarabanda gridata del medesimo che ti intima di smetterla con gli affitti brevi, ad un certo punto vorrai avere due corpi, uno per dimenticarti, da usare per distruggerti quando pulisci & accogli Marco Poli scimuniti l’altro conservato in una camera iperbarica, perfetto, da usare in pubblico per farti ricordare.

In cambio di abbietta fedeltà, decurtate le loro commissioni, i tuoi soci in affari – online o fisici, se venderai l’anima a qualche millantato fuffa guru prossimo alla gloria - ti pomperanno un po’ di sghei, ma non la cuccagna che ti aspettavi all’inizio perché sanno esattamente fino a che punto spremerti per mantenerti in vita e non farti scappare.

Col morale sotto i tacchi, fatti due conti in tasca sui guadagni al netto di tasse, spese, Maalox e imprevisti vari, una notte d’estate, mentre aspetti su un marciapiede un turista che non arriva, chiedendoti che cosa ci fai tu lì, comincerai a farti qualche domanda intorno a questa variante moderna della schiavitù e a bramare gli estatici rapimenti di una locazione di lungo corso, guardando avanti con incredibile innocenza.

Questo post è immodesto e irrispettoso, e me ne dolgo. Ammetto di non avere il distacco sufficiente da poter considerare gli anni di guerra e pace (diciamo così) tra me e l’hospitality turistica digitale.
 
Si fanno un sacco di soldi? No. L’età dell’oro è finita, in alcuni casi si fanno ancora i soldi, ma non più a palate, perciò valuta bene le alternative possibili prima di buttarti sui short rentals, se no rischi di scivolarci sopra come su una grattugia.

Poi c’è un altro rischio, quello di cozzare come il Titanic contro non uno, ma due iceberg: Airbnb e Booking, salvo non toglierseli di torno, un saluto, un bacetto, e poi la libertà, ma spiccare il volo da soli come un falco pellegrino, con un profilo Google My Business e un sito proprio performante, non è cosa facile: è molto probabile che metterai le ali sul fuoco, tanto ti servono a poco.

Airbnb e Booking ti regalano un sogno che non si avvera, si lanciano nell’epico racconto delle fortune che ti aspettano ospitando viaggiatori che cercano un allontanamento temporaneo dai loro Mondi, facendoli dormire con le galline, su una casa sull’albero o in un loft tra il postmoderno e il visigoto, ma con la promessa di catapultarti sette posti sopra il sultano del Brunei.

Le tue ghiandole salivari ingraneranno la quinta, ma un numero identificativo, segno semiologico indelebile, marchierà per sempre la tua casa, anche se ospiti solo poche settimane all’anno pusillanimi e rompiballe, damerini in vacanza in short e calzini spaiati e coppiette in luna di miele che reclamano letti king size in titanio con rete rinforzata.

Il gatto e la volpe all’inizio ti fanno vivere come Pinocchio nel Paese delle Meraviglie. Li amerai di un amore eminentissimo, ma tossico, poi le luci della ribalta si spengono, la visibility crolla e la fase down ti provoca ansie e impeti di stizza.

Il gatto prevarrà sulla volpe. O viceversa. Perché l’uno non rimedia alle deficienze all’altro, anzi le amplifica. Nessuno regala niente.

In sovramercato, i tuoi intermediari-impresari non si fanno in quattro per te, come nella nota canzonetta, ma, come vampiri, cercano il tuo collo spingendo i prezzi verso il basso, anche se hai una casa tres chic in un quartiere tres freak, per essere competitivo in una guerra senza armi con i competitor generalisti della tua stessa destinazione turistica, se ti va bene ti rilasciano una CU in cui ti cambiano sesso e data di nascita, operando una ritenuta inesatta che poi sarai costretto a sistemare in dichiarazione e tu sempre lì, con il volto spiegazzato, falciato da ritardi, cancellazioni, flessioni coribantiche a raccattare kleenex e a sgorgare cessi intasati di Tampax altrui.

Sgobberai, scarpinerai night & day, day & night, ispezionerai scarichi e sistemi fognari, controllerai che non ti abbiano fregato le pile del telecomando, ogni tuo grazie un vaffankulo, pregherai che non rimangano fuori casa senza chiavi alle tre di notte o cerchino di scassinare la porta dell’appartamento del vicino, credendolo il proprio, con sarabanda gridata del medesimo che ti intima di smetterla con gli affitti brevi, ad un certo punto vorrai avere due corpi, uno per dimenticarti, da usare per distruggerti quando pulisci & accogli Marco Poli scimuniti l’altro conservato in una camera iperbarica, perfetto, da usare in pubblico per farti ricordare.

In cambio di abbietta fedeltà, decurtate le loro commissioni, i tuoi soci in affari – online o fisici, se venderai l’anima a qualche millantato fuffa guru prossimo alla gloria - ti pomperanno un po’ di sghei, ma non la cuccagna che ti aspettavi all’inizio perché sanno esattamente fino a che punto spremerti per mantenerti in vita e non farti scappare.

Col morale sotto i tacchi, fatti due conti in tasca sui guadagni al netto di tasse, spese, Maalox e imprevisti vari, una notte d’estate, mentre aspetti su un marciapiede un turista che non arriva, chiedendoti che cosa ci fai tu lì, comincerai a farti qualche domanda intorno a questa variante moderna della schiavitù e a bramare gli estatici rapimenti di una locazione di lungo corso, guardando avanti con incredibile innocenza.

Questo post è immodesto e irrispettoso, e me ne dolgo. Ammetto di non avere il distacco sufficiente da poter considerare gli anni di guerra e pace (diciamo così) tra me e l’hospitality turistica digitale.
certo che ne hai avute di esperienze negative ma mica è sempre un film come è capitato a te... conosco gente che ci ha fatto e ci fa ancora parecchi soldi e soprattutto ha parecchie soddisfazioni (sia in proprio che con appoggio di agenzie locale specializzate) Quindi, a questi che conosco io, tutto ciò che hai scritto NON è mai successo

Detto questo, come già detto prima, io privilegerei gli affitti tradizionali a quelli turistici...ma mica sempre son tarallucci e vino anche con quelli (se vuoi ti scrivo un libro in merito)
 
Si fanno un sacco di soldi? No. L’età dell’oro è finita, in alcuni casi si fanno ancora i soldi, ma non più a palate, perciò valuta bene le alternative possibili prima di buttarti sui short rentals, se no rischi di scivolarci sopra come su una grattugia.

Poi c’è un altro rischio, quello di cozzare come il Titanic contro non uno, ma due iceberg: Airbnb e Booking, salvo non toglierseli di torno, un saluto, un bacetto, e poi la libertà, ma spiccare il volo da soli come un falco pellegrino, con un profilo Google My Business e un sito proprio performante, non è cosa facile: è molto probabile che metterai le ali sul fuoco, tanto ti servono a poco.

Airbnb e Booking ti regalano un sogno che non si avvera, si lanciano nell’epico racconto delle fortune che ti aspettano ospitando viaggiatori che cercano un allontanamento temporaneo dai loro Mondi, facendoli dormire con le galline, su una casa sull’albero o in un loft tra il postmoderno e il visigoto, ma con la promessa di catapultarti sette posti sopra il sultano del Brunei.

Le tue ghiandole salivari ingraneranno la quinta, ma un numero identificativo, segno semiologico indelebile, marchierà per sempre la tua casa, anche se ospiti solo poche settimane all’anno pusillanimi e rompiballe, damerini in vacanza in short e calzini spaiati e coppiette in luna di miele che reclamano letti king size in titanio con rete rinforzata.

Il gatto e la volpe all’inizio ti fanno vivere come Pinocchio nel Paese delle Meraviglie. Li amerai di un amore eminentissimo, ma tossico, poi le luci della ribalta si spengono, la visibility crolla e la fase down ti provoca ansie e impeti di stizza.

Il gatto prevarrà sulla volpe. O viceversa. Perché l’uno non rimedia alle deficienze all’altro, anzi le amplifica. Nessuno regala niente.

In sovramercato, i tuoi intermediari-impresari non si fanno in quattro per te, come nella nota canzonetta, ma, come vampiri, cercano il tuo collo spingendo i prezzi verso il basso, anche se hai una casa tres chic in un quartiere tres freak, per essere competitivo in una guerra senza armi con i competitor generalisti della tua stessa destinazione turistica, se ti va bene ti rilasciano una CU in cui ti cambiano sesso e data di nascita, operando una ritenuta inesatta che poi sarai costretto a sistemare in dichiarazione e tu sempre lì, con il volto spiegazzato, falciato da ritardi, cancellazioni, flessioni coribantiche a raccattare kleenex e a sgorgare cessi intasati di Tampax altrui.

Sgobberai, scarpinerai night & day, day & night, ispezionerai scarichi e sistemi fognari, controllerai che non ti abbiano fregato le pile del telecomando, ogni tuo grazie un vaffankulo, pregherai che non rimangano fuori casa senza chiavi alle tre di notte o cerchino di scassinare la porta dell’appartamento del vicino, credendolo il proprio, con sarabanda gridata del medesimo che ti intima di smetterla con gli affitti brevi, ad un certo punto vorrai avere due corpi, uno per dimenticarti, da usare per distruggerti quando pulisci & accogli Marco Poli scimuniti l’altro conservato in una camera iperbarica, perfetto, da usare in pubblico per farti ricordare.

In cambio di abbietta fedeltà, decurtate le loro commissioni, i tuoi soci in affari – online o fisici, se venderai l’anima a qualche millantato fuffa guru prossimo alla gloria - ti pomperanno un po’ di sghei, ma non la cuccagna che ti aspettavi all’inizio perché sanno esattamente fino a che punto spremerti per mantenerti in vita e non farti scappare.

Col morale sotto i tacchi, fatti due conti in tasca sui guadagni al netto di tasse, spese, Maalox e imprevisti vari, una notte d’estate, mentre aspetti su un marciapiede un turista che non arriva, chiedendoti che cosa ci fai tu lì, comincerai a farti qualche domanda intorno a questa variante moderna della schiavitù e a bramare gli estatici rapimenti di una locazione di lungo corso, guardando avanti con incredibile innocenza.

Questo post è immodesto e irrispettoso, e me ne dolgo. Ammetto di non avere il distacco sufficiente da poter considerare gli anni di guerra e pace (diciamo così) tra me e l’hospitality turistica digitale.
Sir, this is a Wendy's.
 
Per mia esperienza e di alcuni miei cari amici posso dire che è necessario essere capaci di gestire una attività perché se non sei capace di sfruttare le potenzialità dell’immobile, allora bisogna accontentarsi. Tutti vorrebbero fare affari ma non tutti sono capaci.
 

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