Tommyxyz

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Buongiorno a tutti, spero mi possiate aiutare in quanto mi trovo in una situazione che mi sta creando non pochi pensieri frustrazioni e preoccupazioni per il futuro.
Ho provato a leggere molti post sull'argomento ma ho trovato risposte che mi hanno creato più incertezza.
Ho acquistato una prima casa con l'IVA al 4% a maggio 2019 stabilendovi la residenza a giugno 2019.
Poi ho avuto problemi famigliari e sono dovuto stare con mio papà che vive su una casa sua (era la casa dei miei genitori quando è mancata mia mamma l’ho ereditata tutta io e mio papà ha mantenuto il diritto di abitazione), dove mi sono trasferito e tuttora vi abitato mantenendo la residenza sulla casa che ho acquistato.
Purtroppo sulla nuova casa non potrò abitare perché dovrò rimanere con mio papà ma comunque tutte le utenze sono allacciate, il riscaldamento è accesso e gli elettrodomestici sono tutti collegati quindi le bollette seppur basse ci sono considerando che sono single e per lavoro sono tutto il giorno fuori casa anche se ci abitassi non credo aumenterebbero di tanto, l’unica utenza bassa non abitandoci è quella dell’acqua.
Vado nella casa nuova tutti i fine settimana o al massimo ogni 15 giorni per pulire e per la posta .
Come dicevo avrei bisogno di fare un po’ di chiarezza in quanto sono parecchio disorientato e preoccupato per eventuali pretese dell’Agenzia o del Comune.
1) Se vendo la casa prima dei 5 anni per poi ricomprarne una più piccola entro 12 mesi vicino a mio papà rischio un accertamento sulla plusvalenza? Ho letto di alcune sentenze nelle quali l’agenzia delle entrate controlla i consumi per stabilire se effettivamente la casa è stata abitata, ma tenendo in considerazione che sono single non credo sia così semplice dimostrarlo attraverso i consumi delle utenze.
2) Nel caso non riesca a vendere c’è la possibilità che il Comune mi faccia un accertamento IMU sempre per le stesse ragioni relative ai bassi consumi (che in realtà si sono bassi ma considerando casa nuova in classe energetica alta e il fatto che sono solo potrebbero anche essere coerenti).
3) Allo stato attuale rischio che mi vengano revocate le agevolazioni prima casa visto che non ci abito ma ho solamente spostato la residenza? E cosa mi consigliate di fare per essere tranquillo e in regola con il fisco e/o con il comune.
Ringrazio anticipatamente delle risposte che vorrete darmi e spero in futuro di ricambiare la vostra disponibilità.
Grazie
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
cosa mi consigliate di fare per essere tranquillo e in regola con il fisco e/o con il comune.

..Di dormire tranquillo.

Se la casa in uso a tuo padre e' in un altro comune, andandoci ad abitare sarà la tua residenza principale.

Mentre la tua abitazione che hai lasciato per avvicinarti eo assistere tuo padre, resta sempre la tua prima casa sul territorio nazionale.

Che è esattamente, in termini di regimi fiscali, cio' che sta avvenendo in questo momento.

Sia che stacchi la corrente e o che vai a dormire da tue padre tre volte a settimana, una e' la tua prima casa, comperata con le agevolazioni previste, mentre l'altra ti e' pervenuta per discendenza.

Se invece la vendi e ricomperi, più grande o piccina che sia, ma nello stesso comune di residenza della casa in uso a tuo padre, le cose si fanno un pochino più complesse.
Perche' per evitare le aggressioni di tasse e o imposte dal Fisco, dovrai per forza di cose intervenire sui titoli di proprieta', con un atto ad effetti reali.

Concedendo l'usufrutto a tuo padre riuscirai a schivare tutte le pallottole.

Consultati con un notaio e ne troverai conferma.
 
Ultima modifica:

Tommyxyz

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Perfetto grazie sono un po' più tranquillo.
Comunque si la casa dove vive mio papà è in altro comune oltre al fatto che l’ho ereditata con i miei fratelli 1/3 ciascuno e mio papà ha il diritto di abitazione.
Mi chiedo inoltre se dovessi riuscire a vendere prima dei 5 anni il fisco potrebbe contestarmi la plusvalenza sulla vendita eccependo che i consumi sono bassi e quindi non ho effettivamente utilizzato la casa come abitazione principale?
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
La plusvalenza si paga se rivendi l'abitazione principale prima di 5 anni e non puoi dimostrare di averci abitato per più della metà del tempo: ergo se rivendi dopo 3 anni ti basta una residenza di 18 mesi ed 1 giorno... quindi bisognerebbe capire meglio e dubito che l'agenzia delle entrate, possa stabilire sulla base delle bollette di cui alcune letture risultano per altro presunte, che tu sia uscito il 1° febbraio 2020 e non il 20 maggio 2020... ovviamente, se la casa risultasse da sempre disabitata... potrebbero esserci più problemi.

Sinceramente parlando, nella mia realtà, non sono a conoscenza di verifiche dell'agenzia delle entrate sui consumi delle utenze... ma tutto potrebbe accadere...

Cerco ora di rispondere alle tue domande:
1) Il riacquisto entro 12 mesi della vendita di una prima casa avvenuta nel quinquennio, inibisce il regime sanzionatorio relativo alla perdita della agevolazioni prima casa ma non ha nessun effetto sulle plusvalenze (che come abbiamo detto dipendono dalla durata della tua permanenza all'interno dell'abitazione). Aggiungo che l'acquisto entro 12 mesi deve essere di un'abitazione principale: è quindi necessario portare la residenza all'interno del nuovo immobile.

2) Può capitare che il comune effettui delle verifiche sull'effettivo utilizzo dell'alloggio come abitazione principale. Generalmente, in questi casi, viene tolta d'ufficio la residenza e richiesto il pagamento dell'IMU seconda casa a partire da detto momento.

3) Le agevolazioni prima casa non prevedono una durata specifica del periodo di mantenimento della residenza. Quindi, da questo punto di vista, non ravviso proprio alcun tipo di necessaria accortezza.

In bocca al lupo
 
Ultima modifica:

Tommyxyz

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Bene adesso sono molto più tranquillo, non essendo io del mestiere e non conoscendo bene la normativa è facile fare confusione.
Adesso posso stare sereno so che l'unica cosa che può succedere nella peggiore delle ipotesi è che il Comune effettui delle verifiche e mi tolga la residenza d'ufficio anche se credo sia difficile perché nel fine settimana sono sempre a casa e diventa molto difficile dimostrare che la casa non è abitazione principale solo sui consumi. Comunque sia nel caso la situazione dovesse continuare così e quindi effettivamente non utilizzarla come abitazione principale sposterò la residenza consapevole che pagherò IMU e se la venderò prima dei 5 anni e non avrò avuto la residenza per la maggior parte del tempo pagherò sull'eventuale plusvalenza.
Grazie ancora e spero in futuro di ricambiare la vostra disponibilità!
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto