annettae

Nuovo Iscritto
Salve, mi introduco in questo argomento in quanto avendo firmato un preliminare a suo tempo per l'acquisto di un villino a schiera anno di costruzione 1990, mi sono trovata anche io con lo stesso problema della mancanza agibilità. Sia la banca che il notaio mi hanno fatto presente che comunque costituisce requisito importante, soprattutto per una eventuale rivendita.
Appreso questo ho fatto presente delle cosa i proprietari che hanno sottovalutato il problema, volendo io recedere dall'acquisto non hanno voluto restituirmi la caparra versata alla firma del preliminare. Morale mi rivolgo ad un avvocato che prima con delle lettere poi con degli incontri con la controparte tenta un accordo. Inizia quindi un contenzioso a giugno con prima udienza a marzo. Nel frattempo a gennaio comunicano di aver ottenuto l'agibilità tramite silenzio-assenso con semplice domanda del proprietario.
Domanda, rispetto a quanto detto sopra rispetto alla presentazione della domanda del proprietario al Comune per fabbricati ante 1967 è possibile anche per quelli successivi? E soprattutto cosa può comportare una agibilità ottenuta in questo modo?
Grazie per l'attenzione
Anna
 

Nicola Ferraro

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Salve
sono colamais e rispondo a quanto da voi lamentato - Se la costruzione viene dichiarato realizzata prima del 1967 il comune può dare l'agibilità a suo discridito , se invece l'immobile è stato realizzato dopo del 1967 ci vuole la licenza edilizia, fine lavori e collaudo statico se si tratta di c.a , oppure condono edilizio che attualmente non è possibile avere perchè sono scaduti i termini, forse li riapriranno vista la crisi attuale si cercherà di recuperare soldi da qualsiasi parte. Inoltre dal giugno 2009 è entrato in vigore la certificazione per il risparmio energetico per la vendita e dal 30/06/2010 ci vorrà pure per l'affitto - La certificazione energetica è necessaria e ci sono dei tecnici abilitati che fanno tutto -
 

Nicola Ferraro

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Per quanto riguarda la vostra situazione siete entrato nella bolca degli avvocati per cui conviene , a volte , perdere i soldi della caparra che andare dietro di loro - Voglio sempre soldi e fanno rinviare i processi per chiedervi sempre soldi - Io mi comporto diversamente, preferisco perdere il cliente che metterlo nella sua situazione - A presto
 

annettae

Nuovo Iscritto
Intanto grazie per la risposta.
A questo punto quanto può valere in sede di giudizio una agibilità che loro ritengono di avere?
Dal progetto edilizio approvato non risulta accatastato il box e non è stata fatto un cambio di destinazione d'uso per il seminterrato che loro volevano vendermi come Taverna con bagno e cucina, in realtà risulta una cantina?
Loro mi hanno proposto di restituirmi la metà dei soldi, io non voglio il doppio della caparra ma solo quanto ho speso fino ad ora. Che ne pensate?
Grazie ancora
 

imported_bubù

Membro Ordinario
Ciao da quanto si riesce a caapire dalla tua illustrazione dei fatti non solo devi pretendere la restituzione dei soldi ma anche l'eventuale danno causoto o doppio della caparra ma questa è materia di avv. l'inconveniente in questi casi sono i tempi l'unghi della giustizia mettiti l'anima in pace passeranno dai 2 ai 5 anni a meno di un accordo straggiudiziale (che mi sembra da quanto dici improbabile)

Cordialmente bubù
 

Nicola Ferraro

Membro Attivo
Agente Immobiliare
se sono d'accordo ti conviene prendere il doppio della caparra che andare dietro agli avvocati - ci guadagni di più e ti metti l'anima in pace che è la migliore cosa . colamais
 

annettae

Nuovo Iscritto
Si me ne sto accorgendo, soltanto che la controparte ritiene di essere in piena regola e non vuole cedere nulla, se non un 40% tanto per chiudere la faccenda. Parole testuali del loro avvocato. Credo che dovrò proseguire in giudizio visto che loro hanno in mano una somma consistente.
Grazie ed a presto.
 

imported_bubù

Membro Ordinario
Ciao colamais ma se era possibile un accordo tu pensi che si sarebbe cominciato un procedimento in tribunale?
e vero che gli avv. hanno tutto l'interesse di portare avanti un procedimento ma questi ,a quanto si è capito ,non vogliono ridargli neppure i soldi spesi quindi che può fare se non una causa! Non mollare vai avanti

auguri bubù
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Sia la banca che il notaio mi hanno fatto presente che comunque costituisce requisito importante, soprattutto per una eventuale rivendita.

Il certificato di agibilità E' un requisito importante, ma NON essenziale. La non essenzialità significa, a termini di legge, che la sua assenza non pregiudica la stipula del contratto definitivo di compravendita che con il preliminare (che, ricordiamo, è un contratto ad effetti obbligatori) le parti si sono impegnate a stipulare. Nel caso specifico, quindi, a mio avviso la parte inadempiente è Annettae, ed i venditori hanno a buon diritto trattenuto la caparra! :confuso:
Riguardo al silenzio assenso consiglierei ad Annettae di informarsi se tale modalità è prevista nel Comune ove si trova l'unità immobiliare e, qualora lo fosse, di pretendere copia della richiesta protocollata per ricevuta! :occhi_al_cielo:
Per quello che riguarda il box non accatastato e la cantina venduta come taverna, bisogna vedere come le stesse pertinenze sono descritte nel preliminare. Se il box non è citato e la cantina è identificata come cantina, al di là del costo ad essi attribuito, è ancora Annettae ad essere inadempiente. Se invece il box è menzionato e/o la cantina è descritta come taverna, Annettae si potrà appellare alla non conformità dell'unità immobiliare alle normative urbanistiche e catastali per rendere inadempiente la parte venditrice! :fico:

;)
 

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