Michela_

Membro Senior
Agente Immobiliare
Ho una provenienza che recita così: “le opere relative allo stabile di cui la porzione immobiliare fa parte, sono state iniziate anteriormente al giorno 1 settembre 1967. La parte venditrice dichiara, inoltre, che lo stesso è stato completamente ristrutturato in forza di concessione edilizia rilasciata dal Comune di ……. in data 27 marzo 2002 n.125/2001 Pratica n.125/2001 Prot. n.8090 e successiva Denuncia di Inizio Attività presentata per varianti in data 18giugno 2003 prot. n. 6103 e che, successivamente, non sono state eseguite opere che richiedessero provvedimenti autorizzativi.”

La domanda è : che fine ha fatto il certificato di agibilità nel 2002? In questo caso a seguito ristrutturazione era / è necessario?

Procederemo con un accesso agli atti/sentiremo il vecchio tecnico, ma voi cosa ne pensate? Nel 2002 ancora non si applicava la legge del 2001 (in vigore dal 2003), ma continuo ad avere dubbi.
 
Ho una provenienza che recita così: “le opere relative allo stabile di cui la porzione immobiliare fa parte, sono state iniziate anteriormente al giorno 1 settembre 1967. La parte venditrice dichiara, inoltre, che lo stesso è stato completamente ristrutturato in forza di concessione edilizia rilasciata dal Comune di ……. in data 27 marzo 2002 n.125/2001 Pratica n.125/2001 Prot. n.8090 e successiva Denuncia di Inizio Attività presentata per varianti in data 18giugno 2003 prot. n. 6103 e che, successivamente, non sono state eseguite opere che richiedessero provvedimenti autorizzativi.”

La domanda è : che fine ha fatto il certificato di agibilità nel 2002? In questo caso a seguito ristrutturazione era / è necessario?

Procederemo con un accesso agli atti/sentiremo il vecchio tecnico, ma voi cosa ne pensate? Nel 2002 ancora non si applicava la legge del 2001 (in vigore dal 2003), ma continuo ad avere dubbi.
A me pare che nella pratica non vi sia tanta differenza tra gli immobili ante e post 380/01.

Bisognerebbe capire cosa ne pensano i Notai.
 
Ho una provenienza che recita così: “le opere relative allo stabile di cui la porzione immobiliare fa parte, sono state iniziate anteriormente al giorno 1 settembre 1967. La parte venditrice dichiara, inoltre, che lo stesso è stato completamente ristrutturato in forza di concessione edilizia rilasciata dal Comune di ……. in data 27 marzo 2002 n.125/2001 Pratica n.125/2001 Prot. n.8090 e successiva Denuncia di Inizio Attività presentata per varianti in data 18giugno 2003 prot. n. 6103 e che, successivamente, non sono state eseguite opere che richiedessero provvedimenti autorizzativi.”

La domanda è : che fine ha fatto il certificato di agibilità nel 2002? In questo caso a seguito ristrutturazione era / è necessario?

Procederemo con un accesso agli atti/sentiremo il vecchio tecnico, ma voi cosa ne pensate? Nel 2002 ancora non si applicava la legge del 2001 (in vigore dal 2003), ma continuo ad avere dubbi.
E' un argomento complesso persino per i tecnici, pieno di regole non sempre coordinabili tra loro, di eccezioni, di interpretazioni. Quindi bisogna capire quale sia la domanda, ovvero se vuoi sapere se sia del tutto regolare in merito alle normative edilizie o se sia regolarmente compravendibile. Alla prima domanda è difficile rispondere, serve un tecnico che veda tutte le carte , alla seconda possiamo rispondere affermativamente.
Quindi l'immobile si può vendere, non ha alcun deprezzamento eventuale ma bisogna già dai contratti preliminari precisare tutto bene.
Ciao!
 
Ho una provenienza che recita così: “le opere relative allo stabile di cui la porzione immobiliare fa parte, sono state iniziate anteriormente al giorno 1 settembre 1967. La parte venditrice dichiara, inoltre, che lo stesso è stato completamente ristrutturato in forza di concessione edilizia rilasciata dal Comune di ……. in data 27 marzo 2002 n.125/2001 Pratica n.125/2001 Prot. n.8090 e successiva Denuncia di Inizio Attività presentata per varianti in data 18giugno 2003 prot. n. 6103 e che, successivamente, non sono state eseguite opere che richiedessero provvedimenti autorizzativi.”

La domanda è : che fine ha fatto il certificato di agibilità nel 2002? In questo caso a seguito ristrutturazione era / è necessario?

Procederemo con un accesso agli atti/sentiremo il vecchio tecnico, ma voi cosa ne pensate? Nel 2002 ancora non si applicava la legge del 2001 (in vigore dal 2003), ma continuo ad avere dubbi.
Per capire se l'immobile è dotato di abitabilità, (agibilità dal 2001) necessità presentare richiesta accesso agli atti, presso il comune di pertinenza, ma non è sicuro di trovarlo, se immobile ante '67.
Se l'immobile ha subito delle modifiche di piccole entità (anche se presentate con DIA) non è sempre viene richiesta la nuova richiesta di agibilità.
Pertanto l'agibilità potrebbe non esserci, ma per ovviare a questo problema, i notai chiedo un documento tecnico (Certificato di conformità urbanistica catastale) all'atto della procedura rogitale; e questo accertamento lo si può richiedere al tecnico anche se non necessita l'atto di vendita dell'immobile.
 
per ovviare a questo problema, i notai chiedo un documento tecnico (Certificato di conformità urbanistica catastale) all'atto della procedura rogitale
Anche se non c'è correlazione .......
è abbastanza illogica questa richiesta
La regolarità urbanistica e catastale riguarda tutto ciò che è inerente alla costruzione, ampliamenti e modifiche è conforme ai permessi comunali.

(ovviamente escludo le nuove costruzioni dove il collaudo/fine lavori/ accatastamento e segnalazione di agibilità sono oggi elementi essenziali per ritenere una nuova realizzazione regolare).

Per ottenere agibilità un immobile deve essere urbanisticamente conforme.
(quì non ci piove) , se non è regolare dal punto di vista edilizio, non può avere agibilità.
Ma il contrario non è sempre vero

un immobile può essere urbanisticamente regolare, (titoli autorizzativi , accatastamento) ma privo di attestato di agibilità. (Ribadisco il Tolte le nuove realizzazioni).

I Notai spesso fanno richieste senza senso .............. a volte illogiche, il loro obiettivo primario è fare un atto valido e inoppugnabile per loro facendo ricadere su altri possibili conseguenze future.

Che dire ..... L'importante è la chiarezza con la parte acquirente sin dai primi accordi preliminari, un immobile privo di tale certificazione è alienabile.
 
Ciao a tutti. Per rispondere alle domande, volevo capire se a seguito ristrutturazione anno 2002 era necessario/obbligatorio presentare la SCA per agibilità oppure no, visto che la costruzione iniziale è ante ‘67.
Concordo con la richiesta di accesso agli atti. Di quel che “pensa” il Notaio mi curo poco nel senso che il Notaio prende atto degli accordi tra le parti, sulla commercializzazione dell’immobile non vi sono dubbi.
Era solo per capire la prassi visto che dovrei redigere una proposta di acquisto non saprei se dire in merito.
L’atto di provenienza non dice nulla al riguardo. Solo quanto scritto sopra. Quindi suppongo non sia mai stato richiesto.
 
Michela, ante 67 non è un titolo edilizio, facciamo finta che lo sia (non lo è) è comunque superato dalle successive pratiche urbanistiche che hai menzionato.

Parli di Dia e varianti quindi di interventi che molto probabilmente hanno modificato l'immobile, modifiche che con molta probabilità hanno coinvolto sicurezza, impianti, servizi igienici, requisiti igienico-sanitari, ecc

la disciplina dell’agibilità era già regolata dal DPR 425/1994 quindi nel tuo caso secondo me (sempre che non sia stato fatto) andava richiesta o ripresentata in forza dei cambiamenti che l'immobile ha subito.

Quindi per la proposta che devi predisporre sarebbe opportuno, secondo me, che chiarissi con il venditore che, nel caso in cui da un accesso agli atti emergesse l'assenza di tale certificato, deve incaricare un tecnico per presentarla (Sappi che non sempre è cosa semplice, a volte basta la mancanza di un documento allaccio in fogna - certificazioni di rispondenza o conformità degli impianti .... collaudo statico) UNA BELLA rottura di Baglioni.

Sarebbe quasi meglio egoisticamente parlando per te non entrare in questo ginepraio, ma (nel caso non si trovasse) ipotizzare un eventuale esonero da parte del venditore di presentare tale documentazione, rendendo sempre edotto e con chiarezza l'acquirente.
 

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