Abat

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Buongiorno, vorrei sapere se per l'agenzia immobiliare sia lecito chiedere una somma (spropositata, tra l'altro) in caso si rifiuti una proposta di acquisto poiché molto distante dagli accordi presi. C'è un punto nel contratto purtroppo capestro e che purtroppo ho firmato (!) dove si dovrebbe riconoscere una percentuale all'agenzia anche qualora la compravendita non è stata perfezionata. Diciamo che è un punto del contratto non molto chiaro. Per quanto io sappia il compenso è dovuto all'accettazione della proposta ovvero al preliminare di vendita. Grazie.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Come direbbe @francesca63 , bisognerebbe leggere esattamente cosa hai firmato (puoi riportarlo qui cancellando tutti i dati personali e ogni riferimento all'Agenzia).

Non so cosa ne pensano gli agenti immobiliari (io non lo sono), ma penso che se hai firmato tale clausola, ne accetti le conseguenze. Bisogna sempre leggere ciò che si firma, anche se ammetto che a volte la fretta è cattiva consigliera.

riconoscere una percentuale all'agenzia anche qualora la compravendita non è stata perfezionata

E' necessario che tu sia molto chiaro su questo punto! Quali sarebbero le motivazioni per cui la compravendita non è stata perfezionata? Ripeto, bisognerebbe leggere ESATTAMENTE ciò che hai firmato!

in caso si rifiuti una proposta di acquisto poiché molto distante dagli accordi presi

Anche su questo punto devi essere chiaro. Cosa vuol dire "molto distante dagli accordi presi"?
Un immobile che volevi vendere a 400.000 Euro, ti è stato proposto di venderlo a 300.000 Euro? Per me, questo significa "molto distante".
Devi essere NUMERICAMENTE chiaro, anche perché se metti il VALORE dell'immobile e il VALORE della proposta, SEI COMUNQUE ANONIMO perché non hai messo l'indirizzo e il numero civico dell'immobile!
 

Abat

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La clausola riporta questa dicitura: "Anche in mancata conclusione dell'affare, dovrà essere riconosciuto da parte del conferente l'incarico un compenso a favore dell'agenzia incaricata in caso di mancata accettazione nel periodo dell'incarico , in assenza di giustificati motivi giuridicamente rilevanti, di una proposta d'acquisto conforme all'incarico stesso."
La somma proposta era diversa da quella pattuita negli accordi che era comprensiva del compenso che era a carico dell'acquirente. In pratica, a me toccava un netto sulla proposta ben diverso da quello pattuito
 

Etica Nuovo Mondo

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"....dove si dovrebbe riconoscere una percentuale all'agenzia anche qualora la compravendita non è stata perfezionata ..." L'Agente matura provvigioni per effetto del successo della mediazione. Il momento in cui pagare i servizi è alla "accettazione della proposta". -Forse un caso di nullità del mandato?
 

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"....dove si dovrebbe riconoscere una percentuale all'agenzia anche qualora la compravendita non è stata perfezionata ..." L'Agente matura provvigioni per effetto del successo della mediazione. Il momento in cui pagare i servizi è alla "accettazione della proposta". -Forse un caso di nullità del mandato?
"La somma proposta era diversa da quella pattuita negli accordi che era comprensiva del compenso che era a carico dell'acquirente. In pratica, a me toccava un netto sulla proposta ben diverso da quello pattuito "- sarebbe a dire che il proponente avrebbe di fatto corrisposto il tutto? Insomma: di fatto il prezzo della casa più le intere competenze?
 

Abat

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Ma infatti non è stata accettata la proposta perché lontana dal guadagno che avevo previsto e che era stato stabilito nel contratto. Ho rifiutato per quello altrimenti avrei accettato, anche se fosse stato vicino alla somma pattuita.
Es. prezzo di vendita 110.000 netto a me 100.000 quindi 10.000 a carico dell'acquirente. Invece mi ritrovo una proposta a 80.000 che ho rifiutato. Per me, la pretesa di un compenso è vessatorio, in questo caso.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Per me, la pretesa di un compenso è vessatorio, in questo caso.

Dipende da quanto ti è stato chiesto di compenso (e non l'hai precisato).

E comunque coi tempi che corrono potevi benissimo accettare di vendere a 80.000, per non ritrovarti fra un anno a vendere a 70.000.
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
E' una normalissima penale.

Se ti presentano una proposta CONFORME all'incarico e non la accetti (quindi contratto non concluso) paghi una penale, che non è una provvigione.

La domanda ora è: la proposta che non vuoi accettare è perfettamente conforme all'incarico che hai conferito?

Prezzo
Caparra
Tempi
 

francesca63

Moderatore
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La clausola riporta questa dicitura: "Anche in mancata conclusione dell'affare, dovrà essere riconosciuto da parte del conferente l'incarico un compenso a favore dell'agenzia incaricata in caso di mancata accettazione nel periodo dell'incarico , in assenza di giustificati motivi giuridicamente rilevanti, di una proposta d'acquisto conforme all'incarico stesso."
Questa clausola , significa che, se hai sottoscritto un incarico per vendere a 100, con certe condizioni di tempo e caparra, e ti arriva una proposta a 100 ( con quelle condizioni previste), devi pagare un compenso , anche se non accetti la proposta.
E' una clausola normalissima, anche se scritta con i piedi .
Devi spiegare meglio a che cifra era l'incarico, a che cifra la proposta, e cosa c'entra il compenso da parte acquirente.
 

Etica Nuovo Mondo

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Ma infatti non è stata accettata la proposta perché lontana dal guadagno che avevo previsto e che era stato stabilito nel contratto. Ho rifiutato per quello altrimenti avrei accettato, anche se fosse stato vicino alla somma pattuita.
Es. prezzo di vendita 110.000 netto a me 100.000 quindi 10.000 a carico dell'acquirente. Invece mi ritrovo una proposta a 80.000 che ho rifiutato. Per me, la pretesa di un compenso è vessatorio, in questo caso.
Se è risposta alla mia domanda, ringrazio e senza malizia vado a esprimere dei convincimenti personali che per chiarezza esulano dal caso e dalla risposta fornita:
in breve mi sto domandando se è possibile che dalla volontà di vendere e forse quella dell'agente di procurarsi affari, quanto dalla ricerca di casa da parte del compratore, possano sorgere situazioni confondibili.
Se non erro, l'agente matura compensi da ambo le parti nell'affare per l'attività di "mediazione".
Un venditore, invece, avrebbe diritto a corrispettivi solamente da parte venditrice.
Per chi vende potrebbe essere abbastanza semplice fare due conti e assegnare il prezzo che vuole ricavare dalla casa. A questi aggiungere il costo dei servizi offerti dai vari professionisti al prezzo della casa e così assicurarsi il “concreto” che la vendita gli renderà.
L'Agente, venditore che sia, lavora sulla possibilità di profitto che il mandato gli conferisce per ricavarne il proprio affare. Di fatto, senza casa da intermediare è probabile che rimanga in panciolle a osservare le stagioni. Data la concorrenza, alle volte conosciute le proprie qualità, potrebbe evitare di affermare da subito che quello non sia il prezzo e attendere che le cose si aggiustino attraverso le offerte.
Specie se il semplice portarle gli procura guadagno.
Il compratore, spesso ricava la sua possibilità sulla possibilità di sconto; sia prima casa, ancor più se seconda e ancora: se acquista per rivendere.
Tuttavia non è detto: può avere l’acqua alla gola, famiglia e sfratto in corso. Per cui andrà poco per il sottile e comprare il meglio, al peggio o il contrario.
A ogni modo, nel trattare con un agente egli sa o dovrebbe sapere che il costo della mediazione grava su tutte e due le parti nel caso di Mediazione; su una sola nell’altro o ancora: se tra privati, può assumere che esso sia quasi non esistente.
Quando così non avvenga , nei casi vari casi esposti, per le ragioni ipotizzate, salvo esse siano valide, potrebbe ricavarne l'idea dell'ingiusto e provare senso di irritazione su tutto lo svolgimento.
Scoprire di avere, di fatto, pagato tutto, credendo di aver corrisposto ai “mezzi”, può far scaturire la frustrazione e far pensare di essere” gabbati”.
In breve, la mia congettura è sicuramente intesa a giudicare nessuno e tanto meno a offendere per contenuti sbagliati, piuttosto rivolge a tutti i lettori caso mai pensino ci sia da mettere in luce qualcosa di un “mercato” diventato per tutta una serie di ragioni, giuste, meno giuste, non interessa: quello che eventualmente alla mia mente appare.
Insomma: con tanta gente a ricavare il massimo profitto, mi sembra possa essere difficile alla persona comune entrare e far spesa.
Altrettanto possibile che dubbi e chiaro scuri, intervengano sin dal primo momento che una trattativa ha inizio.
Per l’agente invece, l’inizio della trattativa può rappresentare la conclusione perché matura il diritto con l’accettazione della proposta.
Forse un disallineamento dei momenti commerciali e psicologici della vendita.
Forse poi, le offerte sul prezzo arrivano da tipi assai scaltri, oppure da chi può contare solo su quei soldi.
Ho espresso opinioni che non riguardano il caso da te esposto ripeto ma venuto in mente al solo fine di auspicare norme che continuino ad assegnare la migliore trasparenza e possano evitare ipotesi di accordi eventualmente non del tutto giusti.
 

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