inve84

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Agente Immobiliare
Carissimi utenti,

vi scrivo per aver un parere di fattibilità circa una pratica di vendita molto ostica che sto seguendo in questi giorni in ufficio.
Si tratta purtroppo di un immobile frutto di una donazione fatta nel 1997.
In quell'anno il donante, per problemi con alcuni creditori, ha scorporato la propria abitazione in due appartamenti che ha successivamente donato, in unico atto, ai due suoi unici figli.
Ora uno di questi ha necessità di vendere. Fortuna vuole che in pochi giorni sia riuscito a trovare un potenziale cliente interessato all'immobile.
A questo punto cosa mi consigliate di fare per poter tutelare in maniera piena le parti?
Io avrei pensato di procedere ad una risoluzione parziale della donazione per poter poi rendere il bene non solo compravendibile ma anche idoneo agli occhi della banca che dovrebbe erogare il mutuo al promissario acquirente.
Questa secondo voi è l'unica strada percorribile?
Grazie mille dell'attenzione.
 

Pennylove

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Come uscirne? La strada da te indicata è percorribile e, in genere, è la più battuta: si annulla la donazione, in forma parziale, e il donante cede direttamente l'immobile all'acquirente, destinando il ricavato al donatario. Altrimenti, bisogna ottenere il consenso formale da parte di tutti gli altri eredi. Anche se un rischio per l'acquirente rimane comunque. Lo stesso problema si pone, poi, alla banca che dovrà concedere un finanziamento su un immobile regalato: la richiesta di finanziamento, in genere (anche di questi tempi) viene comunque sempre presa in considerazione dalle filiali, che poi spesso coinvolgono anche la direzione crediti. In caso di operazione a rischio la banca può chiedere agli altri eredi una dichiarazione personale, rilasciata ai sensi della legge 80/2005, di rinuncia irrevocabile, irritrattabile e senza compenso, alla riduzione della donazione, che si può aggiungere all'impegno da parte di chi chiede il mutuo a liquidare con somme in denaro chi dovesse impugnare la donazione. Un'altra strada è, infine, far firmare agli altri eredi il consenso all'ipoteca sull'immobile e farsi assistere da un bravo notaio.
 

micase

Membro Attivo
Agente Immobiliare
A mio avviso l'unica strada veramente sicura è fare un atto di retrocessione da donazione, in quanto vi può essere la possibilità seppur remota che esista un altro erede ( es. figlio nato fuori dal matrimonio )...
 

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