davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Buongiorno
sto seguendo la vendita di un immobile, senza intermediari. Abbiamo stipulato il preliminare, l'acquirente ha versato una caparra (modesta) e tra un mese abbiamo in programma il rogito.
La casa è di proprietà di mia madre, che l'ha avuta in eredità dai suoi genitori, deceduti in tempi diversi (il nonno nel 1994, la nonna nel 2004).
Il notaio scelto dall'acquirente lo ha anche assistito a suo tempo nella stesura del preliminare, e a tale scopo mi ha chiesto l'atto di provenienza. Io gli ho procurato le successioni del nonno e della nonna, la visura presso l'AdE da cui risulta mia madre priorietaria al 100%, il certificato di agibilità, il rogito in acquisto stipulato dai nonni.
Ora il notaio mi chiede anche i certificati di morte e i titoli edilizi (la casa è del 1974 circa). Una richiesta che mi mette un po' in difficoltà, perché per reperire i documenti dovrei incaricare un professionista del posto (il Comune in questione è lontano), ma i tempi mi sembrano stretti visto anche il periodo di ferie. Tra reperire il professionista e il tempo per la pratica, mi sa che non ci siamo.
La domanda è questa: può il notaio obbligarmi a produrre questi documenti? Mi risulta che il notaio, in merito alla regolarità edilizia dell'immobile, non fa che riportare quanto dichiarato dalle parti, e non ha l'obbligo di verificare i titoli edilizi. Sul certificato di morte, poi, mi pare un po' esagerato: ha in mano le successioni e i codici fiscali, da cui risulta che mio nonno era classe 1903 e mia nonna classe 1910. Di cos'altro ha bisogno per essere certo che sono morti?
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
La domanda è questa: può il notaio obbligarmi a produrre questi documenti? Mi risulta che il notaio, in merito alla regolarità edilizia dell'immobile, non fa che riportare quanto dichiarato dalle parti, e non ha l'obbligo di verificare i titoli edilizi.
Non mi sembra che tu sia un novizio di questo forum, già ne conosci le tematiche e scenari.

Spesso gli acquirenti che poi riscontrano problemi di abusi edilizi non rilevati incolpato il notaio di "non aver vigilato o controllato".
Se tutti i notai agissero in questo modo, si eviterebbero problemi successivi.

Mettila cosi:
Quei documenti te li chiede il notaio, ma avrebbe dovuto chiederteli l'acquirente (l'intermediario se incaricato)
Quindi in un modo o nell'altro ti compete fornirli oppure regolarti di conseguenza.

Le tempistiche del rogito possono sempre essere rimodulate
 
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brina82

Membro Storico
Professionista
Buongiorno
sto seguendo la vendita di un immobile, senza intermediari. Abbiamo stipulato il preliminare, l'acquirente ha versato una caparra (modesta) e tra un mese abbiamo in programma il rogito.
La casa è di proprietà di mia madre, che l'ha avuta in eredità dai suoi genitori, deceduti in tempi diversi (il nonno nel 1994, la nonna nel 2004).
Il notaio scelto dall'acquirente lo ha anche assistito a suo tempo nella stesura del preliminare, e a tale scopo mi ha chiesto l'atto di provenienza. Io gli ho procurato le successioni del nonno e della nonna, la visura presso l'AdE da cui risulta mia madre priorietaria al 100%, il certificato di agibilità, il rogito in acquisto stipulato dai nonni.
Ora il notaio mi chiede anche i certificati di morte e i titoli edilizi (la casa è del 1974 circa). Una richiesta che mi mette un po' in difficoltà, perché per reperire i documenti dovrei incaricare un professionista del posto (il Comune in questione è lontano), ma i tempi mi sembrano stretti visto anche il periodo di ferie. Tra reperire il professionista e il tempo per la pratica, mi sa che non ci siamo.
La domanda è questa: può il notaio obbligarmi a produrre questi documenti? Mi risulta che il notaio, in merito alla regolarità edilizia dell'immobile, non fa che riportare quanto dichiarato dalle parti, e non ha l'obbligo di verificare i titoli edilizi. Sul certificato di morte, poi, mi pare un po' esagerato: ha in mano le successioni e i codici fiscali, da cui risulta che mio nonno era classe 1903 e mia nonna classe 1910. Di cos'altro ha bisogno per essere certo che sono morti?
Nell'atto di provenienza non è riportata la concessione edilizia n.x del 1974?

Basterebbe questa informazione, affinchè sia tutto regolare.

Potrebbe essere che gli acquirenti abbiano richiesto al Notaio qualcosa in più rispetto a quanto abbiano chiesto a te?
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Basterebbe questa informazione, affinchè sia tutto regolare.
"regolare" firse solo ai fini della stipula del rogito e validità dello stesso!!
e se dal 1974 ci fossero stati interventi successivi non legittimati ?
L'acquirente si prende anche questa grana da risolvere o far risolvere dopo ?
 
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davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Va bene, diciamo che i titoli edilizi servono all'acquirente (se non le copie complete, almeno gli estremi).
Comunque il perito della banca ha già verificato la regolarità dell'immobile e forse potrà fornire lui all'acquirente i dati che servono: se non la copia della licenza, almeno gli estremi.
Ma nel frattempo ho contattato il Comune per l'accesso agli atti. Questo vuole che a fare la richiesta sia mia madre (la proprietaria) perché la licenza edilizia non è un atto pubblico e quindi solo il proprietario dell'immobile lo può richiedere (suppongo anche il concessionario, ma vabbé). Questo mi crea una difficoltà perché la richiesta va fatta via PEC e mia madre non ce l'ha: serve una delega e in quale forma non si sa.
Ma a questo punto mi domando: se la licenza edilizia non è un atto pubblico, come fa il perito della banca a prenderne visione per fare la perizia? Mia madre non lo ha certo delegato. Non sarà che il funzionario del Comune fa parte di quel 99% dei funzionari per cui la privacy è diventata una scusa per mettere intoppi ai cittadini?
 

brina82

Membro Storico
Professionista
"regolare" firse solo ai fini della stipula del rogito e validità dello stesso!!
e se dal 1974 ci fossero stati interventi successivi non legittimati ?
L'acquirente si prende anche questa grana da risolvere o far risolvere dopo ?
Certamente, parlo SOLO della regolarità dell'atto.

Come saggio consiglio sarebbe da fare un accesso agli atti e analizzare tutta la documentazione.
Va bene, diciamo che i titoli edilizi servono all'acquirente (se non le copie complete, almeno gli estremi).
Comunque il perito della banca ha già verificato la regolarità dell'immobile e forse potrà fornire lui all'acquirente i dati che servono: se non la copia della licenza, almeno gli estremi.
Ma nel frattempo ho contattato il Comune per l'accesso agli atti. Questo vuole che a fare la richiesta sia mia madre (la proprietaria) perché la licenza edilizia non è un atto pubblico e quindi solo il proprietario dell'immobile lo può richiedere (suppongo anche il concessionario, ma vabbé). Questo mi crea una difficoltà perché la richiesta va fatta via PEC e mia madre non ce l'ha: serve una delega e in quale forma non si sa.
Ma a questo punto mi domando: se la licenza edilizia non è un atto pubblico, come fa il perito della banca a prenderne visione per fare la perizia? Mia madre non lo ha certo delegato. Non sarà che il funzionario del Comune fa parte di quel 99% dei funzionari per cui la privacy è diventata una scusa per mettere intoppi ai cittadini?
Mandi PEC a nome tuo con delega da parte del proprietario. Ma anche nei moduli di accesso agli atti è previsto.

Il perito, al solito, avrà controllato solamente la planimetria catastale.

Mi chiedo: tecnici che fanno perizie alle banche, non capitano mai in questo forum? Nel caso, potremmo ampliare il "bagaglio culturale" di tutti.
 

brina82

Membro Storico
Professionista
PS per gli estremi della licenza/concessione, basta una dichiarazione da parte venditrice; tuttavia alcuni notai vogliono copia della concessione, per tutelare parte acquirente (ma tutela di cosa, se non si ricontrolla centimetro per centimetro l'immobile???).
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Alla fine farò così.

Mi rimane però il dubbio sui certificati di morte. Cosa deve controllare il notaio?
Buongiorno
sto seguendo la vendita di un immobile, senza intermediari. Abbiamo stipulato il preliminare, l'acquirente ha versato una caparra (modesta) e tra un mese abbiamo in programma il rogito.
La casa è di proprietà di mia madre, che l'ha avuta in eredità dai suoi genitori, deceduti in tempi diversi (il nonno nel 1994, la nonna nel 2004).
Il notaio scelto dall'acquirente lo ha anche assistito a suo tempo nella stesura del preliminare, e a tale scopo mi ha chiesto l'atto di provenienza. Io gli ho procurato le successioni del nonno e della nonna, la visura presso l'AdE da cui risulta mia madre priorietaria al 100%, il certificato di agibilità, il rogito in acquisto stipulato dai nonni.
Ora il notaio mi chiede anche i certificati di morte e i titoli edilizi (la casa è del 1974 circa). Una richiesta che mi mette un po' in difficoltà, perché per reperire i documenti dovrei incaricare un professionista del posto (il Comune in questione è lontano), ma i tempi mi sembrano stretti visto anche il periodo di ferie. Tra reperire il professionista e il tempo per la pratica, mi sa che non ci siamo.
La domanda è questa: può il notaio obbligarmi a produrre questi documenti? Mi risulta che il notaio, in merito alla regolarità edilizia dell'immobile, non fa che riportare quanto dichiarato dalle parti, e non ha l'obbligo di verificare i titoli edilizi. Sul certificato di morte, poi, mi pare un po' esagerato: ha in mano le successioni e i codici fiscali, da cui risulta che mio nonno era classe 1903 e mia nonna classe 1910. Di cos'altro ha bisogno per essere certo che sono morti?
Per caso è da trascrivere l'accettazione di eredità? Per la conservatoria, sono necessari...
 

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