brina82

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Buongiorno, ho un quesito su cui dibattere.

Si deve compravendere un compendio immobiliare costituito da:

- corte comune
- appartamento
- locale commerciale
- locale artigianale
- diversi locali abusivi, da demolire

In sostanza un intero fabbricato, circondato da corte. L'edificio è degli anni 60 e risulta condonato (sono state rilasciate le concessioni in sanatoria).

Tuttavia vi sono delle difformità interne da non sottovalutare, tra cui, rispetto alla planimetria del condono, risulta assente un muro di spina (strutturale, poiché parliamo di 30-40cm di spessore).

Io sono un consulente del proprietario (ho ricontrollato tutta la documentazione urbanistica e catastale, avendo anche provveduto a sistemare delle cose); non essendo possibile eliminare quel muro portante, ho suggerito di ripristinare lo stato dei luoghi secondo quanto autorizzato, ma il proprietario vorrebbe evitare la spesa (strano!), dal momento che è tutto da ristrutturare e in effetti l'acquirente, consapevole di tutto, ci dovrà mettere le mani, non con una semplice "romanella". Acquisterebbe così e gli starebbe bene. Tuttavia fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, per cui il venditore vorrebbe tutelarsi il più possibile, evitando però di mettere le mani al portafogli per fare questi lavori preliminari (la botte piena e la moglie ubriaca, per intenderci).

Già gli ho detto di non prendere caparre e riscuotere tutto a rogito (senza mutuo, ovviamente).

Gli immobili sono fatiscenti quindi stavo pensando di produrre anche una perizia giurata con foto, altrimenti, secondo voi, potrebbe bastare una dichiarazione nel rogito, indicando del tipo che "l'immobile necessita di ristrutturazione importante; le strutture sono vetuste e sono presenti tracce di umidità di risalita ecc., e di questo si è tenuto conto nella determinazione del prezzo di compravendita".

Vengo al punto. Con riferimento alle difformità, non volendo ripristinare lo stato autorizzato, che armi ha il venditore per tutelarsi?

Solitamente parte venditrice dichiara che rispetto a quanto autorizzato non sono state effettuate modifiche che avrebbero necessitato di una pratica comunale, e già questa sarebbe una dichiarazione non corretta, tuttavia la dichiarazione che si rende in merito alle planimetrie catastali di norma viene "condivisa" anche con parte acquirente, del tipo (riporto lo stralcio di un atto):

La parte venditrice dichiara la conformità dei dati catastali e delle planimetrie richiamate allo stato di fatto, ed in particolare che non sussistono difformità rilevanti tali da influire sul calcolo della Rendita Catastale o da integrare l'obbligo di presentazione di nuove planimetrie.
Detta planimetria viene giudicata conforme allo stato di fatto anche da parte acquirente.

Ciò significa che se nei disegni assentiti è presente il muro, ma che nella realtà non c'è, dal rogito in poi la palla passa nelle mani del nuovo proprietario... che avendo dichiarato anche lui la conformità, poi non potrebbe più impugnare l'atto per renderlo nullo o per richiedere indietro parte dei soldi...

Cosa ne pensate? Grazie.
 

GEO_DGE_1

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Ti dico che dipende solo dalla parte acquirente:

- visto fare atti nel 2021 di alloggio che non si poteva regolarizzare nonostante in condominio (hanno fatto 2 righe tra le parti)

- visto citare mio cliente per avere venduto 5/6 anni fa 2 monolocali, di cui 1 non aveva la metratura minima di 28 mq, gli mancava 1,5 mq circa. Mio cliente aveva comprato anni prima gli alloggi e non li aveva mai toccati ma è stato con il cerino in mano!!!! Chiesti danni eccc, mio cliente ha pagato un forfait per non andare in causa
 

francesca63

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Diciamo che, se l’acquirente è consapevole di tutto, si può anche fare, ma serve una buona dose di fiducia nell’acquirente stesso.
Naturalmente condivido in pieno il suggerimento di non firmare nulla e non prendere caparra, ed eventualmente andare direttamente a rogito.
Ma direi anche che , da venditore, sarei disposto a fare l’atto solo se fossi certo che il progetto dell’acquirente è fattibile, proprio per non rischiare di subire conseguenze (cioè richieste di danni a causa degli abusi presenti ) se per qualche motivo non fosse possibile realizzare quanto sperato.
Quanto sarebbe la spesa per ripristinare lo stato dei luoghi ?
 

brina82

Membro Storico
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Diciamo che, se l’acquirente è consapevole di tutto, si può anche fare, ma serve una buona dose di fiducia nell’acquirente stesso.
Naturalmente condivido in pieno il suggerimento di non firmare nulla e non prendere caparra, ed eventualmente andare direttamente a rogito.
Ma direi anche che , da venditore, sarei disposto a fare l’atto solo se fossi certo che il progetto dell’acquirente è fattibile, proprio per non rischiare di subire conseguenze (cioè richieste di danni a causa degli abusi presenti ) se per qualche motivo non fosse possibile realizzare quanto sperato.
Quanto sarebbe la spesa per ripristinare lo stato dei luoghi ?
Spesa per ripristino circa 10-15k.

Vendita a 220k, ma ne avrebbero voluti 270k...

Secondo te, nel momento in cui parte acquirente giudica le planimetrie conformi allo stato dei luoghi, come potrebbe poi affermare il contrario?
 

GEO_DGE_1

Membro Attivo
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Spesa per ripristino circa 10-15k.

Vendita a 220k, ma ne avrebbero voluti 270k...

Secondo te, nel momento in cui parte acquirente giudica le planimetrie conformi allo stato dei luoghi, come potrebbe poi affermare il contrario?
Che lui non è un tecnico e gli sembravano a posto ma poi ha fatto controllare

Diciamo che, se l’acquirente è consapevole di tutto, si può anche fare, ma serve una buona dose di fiducia nell’acquirente stesso.
Naturalmente condivido in pieno il suggerimento di non firmare nulla e non prendere caparra, ed eventualmente andare direttamente a rogito.
Ma direi anche che , da venditore, sarei disposto a fare l’atto solo se fossi certo che il progetto dell’acquirente è fattibile, proprio per non rischiare di subire conseguenze (cioè richieste di danni a causa degli abusi presenti ) se per qualche motivo non fosse possibile realizzare quanto sperato.
Quanto sarebbe la spesa per ripristinare lo stato dei luoghi ?
Il problema a mio avviso si pone poi quando l'acquirente non riuscirà a vendere nuovamente e/o presentare pratiche edilizie per ristrutturare, ma nel caso che ho prospettato era insanabile in quanto tutto il condominio era più alto del consentito
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Che lui non è un tecnico e gli sembravano a posto ma poi ha fatto controllare
Il problema a mio avviso si pone poi quando l'acquirente non riuscirà a vendere nuovamente e/o presentare pratiche edilizie per ristrutturare, ma nel caso che ho prospettato era insanabile in quanto tutto il condominio era più alto del consentito
Esatto. Per questo motivo ho scritto che io preferirei accertarmi che il progetto dell’acquirente fosse realizzabile, a livello di permessi.
Grazie per il feedback tuttavia la cosa non è poi così grave (ovviamente solo io ve lo posso dire): in fondo per regolarizzare la cosa il nuovo proprietario dovrebbe ritirare su il muro e poi fare una semplice CILA per regolarizzare il resto, trattandosi praticamente solo di difformità INTERNE (la cubatura è quella, in sostanza, a parte qualche locale esterno completamente abusivo, da demolire, e non riportati neppure nelle planimetrie).
 

GEO_DGE_1

Membro Attivo
Professionista
Grazie per il feedback tuttavia la cosa non è poi così grave (ovviamente solo io ve lo posso dire): in fondo per regolarizzare la cosa il nuovo proprietario dovrebbe ritirare su il muro e poi fare una semplice CILA per regolarizzare il resto, trattandosi praticamente solo di difformità INTERNE (la cubatura è quella, in sostanza, a parte qualche locale esterno completamente abusivo, da demolire, e non riportati neppure nelle planimetrie).
Eh allora digli di regolarizzare e tirare giù le aggiunte e stia sereno
 

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