Chay

Membro Junior
Privato Cittadino
Ciao a tutti, la faccio breve anche se avrei trilioni di domande.
Ho acquistato la casa in cui abito senza sapere che la cucina del dannato ristorante, oltre ad un locale magazzino, è proprio sul cortile comune.
Si tratta di case vecchie di inizio 900, una sorta di corte attualmente spartita in case semi indipendenti. Come abbiamo fatto ad acquistare comunque? Grazie a ex prorietari e agenzia truffaldine che piazzavano gli appuntamenti solo di mattina a ristorante chiuso e che alla domanda “cosa c’è in quei box” rispondevano “locali di deposito del ristorante che sta un civico più avanti.

Ora la questione è che trattasi di un ristorante di cui non mi infastidisce la clientela (che siede altrove) quanto il rumore assordante delle stoviglie sbattute ogni volta che quella dannata porta resta aperta per il caldo estivo.

La domanda è la seguente: esiste qualche legge o regolamento per cui la porta di una cucina di attività di ristorazione debba restare chiusa? Siamo 3 famiglie con bimbi nella corte e siamo tutti stufi della situazione (anche perché trattasi di zona residenziale molto molto tranquilla).

Grazie a chiunque volesse aiutare!
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
esiste qualche legge o regolamento

L'unica normativa esistente, che vi consenta di avviare un'azione, non temeraria, per cercare di risolvere questo vostro problema, è quella che regola i rumori molesti.

Posto che la normativa definisce rumori molesti tutti quelli che avvengono durante le ore dedicate al riposo e alla quiete e che superano i 3,5 decibel;

Se il Vostro vicino, esercita la propria attività di ristorazione rispettando le norme, gli orari e i parametri dettati, nessuno può impedirgli immissioni di fumo, di calore, esalazioni, rumori eo scuotimenti, perche' questi non superano la normale tollerabilità.
 

Chay

Membro Junior
Privato Cittadino
L'unica normativa esistente, che vi consenta di avviare un'azione, non temeraria, per cercare di risolvere questo vostro problema, è quella che regola i rumori molesti.

Posto che la normativa definisce rumori molesti tutti quelli che avvengono durante le ore dedicate al riposo e alla quiete e che superano i 3,5 decibel;

Se il Vostro vicino, esercita la propria attività di ristorazione rispettando le norme, gli orari e i parametri dettati, nessuno può impedirgli immissioni di fumo, di calore, esalazioni, rumori eo scuotimenti, perche' questi non superano la normale tollerabilità.
Intanto grazie! Il fatto è che - a porte chiuse - non ci sono ragioni per lamentarsi. Quando la porta è aperta, invece, si superano di gran lunga i 3,5 db, ancor più se pensiamo che mi svegliano il bimbo nonostante gli infissi col doppio vetro chiusi.

C’è un modo per dimostrare questo superamento della soglia dei decibel?
 

schisanoa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Il limite dei 3.5dB è inteso rispetto al rumore di fondo. Ma bisogna coinvolgere l’ARPA e far fare i rilievi. Non so se ci sono altre strade percorribili, a meno di rumori molto più forti di quei 3.5dB rispetto al rumore di fondo
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
un modo per dimostrare questo superamento della soglia dei decibel?

Se fate parte dello stesso contesto condominiale, la via più semplice, riservata e più economica, è quella di coinvolgere incaricando l'amministratore, ad occuparsi dei rilievi.
Circostanza che avviene spesso, ad evitare confronti diretti o peggio ancora liti condominiali, per la presenza e la rumorosità delle apparecchiature esterne dei climatizzatori.

Se non fate parte dello stesso contesto e ciascuna delle compagini condominiali è amministrata da professionisti diversi, potresti provare lo stesso ad ingaggiare il tuo amministratore, perché si rivolga al suo collega ad intervenire in via informale, per rimediare o quantomeno contenere il problema.

Tutte le altre strade percorribili, nelle vie formali, ti esporranno ai rischi e ai costi.

Resta intesa la possibilità, di cercare di risolvere il problema senza coinvolgere nessuno, rivolgendosi con le buone maniere al diretto interessato.
Sempre ammesso che tra di voi non versiate già in una condizione di belligeranza.

In fondo, da quanto sei venuto a riferire, per risolvere il problema basterebbe tenere chiusa una porta.
 

Chay

Membro Junior
Privato Cittadino
Se fate parte dello stesso contesto condominiale, la via più semplice, riservata e più economica, è quella di coinvolgere incaricando l'amministratore, ad occuparsi dei rilievi.
Circostanza che avviene spesso, ad evitare confronti diretti o peggio ancora liti condominiali, per la presenza e la rumorosità delle apparecchiature esterne dei climatizzatori.

Se non fate parte dello stesso contesto e ciascuna delle compagini condominiali è amministrata da professionisti diversi, potresti provare lo stesso ad ingaggiare il tuo amministratore, perché si rivolga al suo collega ad intervenire in via informale, per rimediare o quantomeno contenere il problema.

Tutte le altre strade percorribili, nelle vie formali, ti esporranno ai rischi e ai costi.

Resta intesa la possibilità, di cercare di risolvere il problema senza coinvolgere nessuno, rivolgendosi con le buone maniere al diretto interessato.
Sempre ammesso che tra di voi non versiate già in una condizione di belligeranza.

In fondo, da quanto sei venuto a riferire, per risolvere il problema basterebbe tenere chiusa una porta.
In realtà si tratta di tre famiglie, due abitano proprio sopra il locale cucina e annesso ristorante ed io e la mia famiglia nella casa a fianco alla cucina. Non si tratta quindi di condominii e non ci sono amministratori…

Questa sera, complice il caldo, la porta è proprio spalancata e a noi sembra di avere le camere da letto in mezzo alle stoviglie sbattute.
Ho deciso di percorrere la via della civiltà e ho parlato con la proprietaria: in bella maniera mi ha detto che non può chiuderla perché non può far morire i dipendenti di caldo. Noi siamo con le finestre chiuse, non oso immaginare quando con il caldo le dovessimo aprire.

Mi riferisce che non hanno altre finestre se non una minuscola e che non saprebbe come aiutarci, “ai rumori si fa l’abitudine”.

Mi chiedo se non mi resti altra via che spostare le camere in mansarda o vendere la casa e andarmene.

Davvero un ristorante può restare con un portone spalancato in questo modo? È a norma una cucina senza possibilità di areazione oltre al portone d’ingresso?
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
in bella maniera mi ha detto che non può chiuderla perché non può far morire i dipendenti di caldo

Probabilmente non saprà, che per combattere la calura, hanno inventato i condizionatori.

Questa sera, complice il caldo, la porta è proprio spalancata e a noi sembra di avere le camere da letto in mezzo alle stoviglie sbattute.

Se non sei riuscito con le buone, e in alcuni momenti il rumore è così invasivo come dici, quando ciò si manifesta, puoi sempre rivolgerti ai vigili urbani, perché intervengano per un controllo, restando a vedere che cosa succede.
Ovvero che si decida, di quanto sia meglio mantenere chiusa la porta, per evitare turbative peggiori della calura.

Ti basterà fare una semplice telefonata al commissiarato di zona, esattamente come accade per gli schiamazzi notturni e non, come quelli che avvengono nelle zone di "movida".

Se con due o tre segnalazioni telefoniche e i rispettivi interventi, ancora non si producono effetti, puoi provare segnalando il problema alla ASL o, se si rende necessario o vuoi alzare ancor di più il livello dello scontro, fino a rivolgerti ai NAS.
Che hanno potere di intervenire in qualsiasi ora del giorno e della notte, in ogni posto dove si vende, si produce, si somministra o si deposita prodotti destinati all'alimentazione.

Entrambi gli organismi, consentono per tramite della loro modulistica, ad avviare i procedimenti on line.
Presso le ASL mi pare sia consentita pure la forma anonima.
 

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