Sergio Caruso

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Agente Immobiliare
nuovi sviluppi dell’inchiesta di sanremo

Truffe sui mutui, la Procura:
«No ai santuari inviolabili»
Colpo inferto al gruppo di truffatori che nell’arco degli ultimi tre anni ha architettato un colossale raggiro ai danni di banche e società finanziarie facendo leva su prestiti e mutui ipotecari, per un importo complessivo di oltre sei milioni di euro
«Non ci sono santuari intoccabili e questa inchiesta lo dimostra». Il procuratore della Repubblica, Roberto Cavallone, non si smentisce. Appena arrivato a Sanremo, lo scorso gennaio, era stato chiarissimo: criminalità organizzata, riciclaggio e truffe finanziarie saranno terreno di battaglia giudiziaria. E a quattro mesi dal suo insediamento al secondo piano di via Anselmi, la procura ha messo a segno il primo importante colpo. Quello inferto mercoledì mattina al gruppo di truffatori che nell’arco degli ultimi tre anni ha architettato un colossale raggiro ai danni di banche e società finanziarie facendo leva su prestiti e mutui ipotecari, per un importo complessivo di oltre sei milioni di euro
Ieri, nel corso della conferenza stampa, Cavallone e il pm che ha coordinato l’indagine, Antonella Politi, hanno ribadito la complessità dell’operazione e sottolineato il ruolo dei diversi soggetti. In particolare quello della cooperativa sociale che arruolava le teste di legno.


«Al posto di aiutare le persone disagiate che facevano riferimento alla struttura, sfruttavano ex tossicodipendenti ed emarginati a scopo di lucro , utilizzandoli per operazioni illecite che consentivano al gruppo di introitare ingenti somme di denaro», ha spiegato la Politi. Dagli atti dell’inchiesta risulta chiaro quali fossero i principali destinatari delle plusvalenze, cioè la differenza tra i finanziamenti ottenuti dalle banche e il reale valore degli immobili acquistati. Mauro Bellone e Daniela Arnaldi, titolari dell’Immobiliare Daniela, con sede a Sanremo, insieme alla commercialista di Albenga Ester Tomati, vengono considerati le menti pensanti dell’organizzazione, mentre Rossella Tassinari, responsabile della coop La Fabbrica dei Sogni, è definita figura insostituibile nel meccanismo di reclutamento del «materiale umano». Secondo gli inquirenti, buona parte del denaro frutto delle truffe sarebbe finito nelle loro tasche.

Ma il ruolo più significativo, sul quale sono stati raccolti i maggiori elementi indiziari e probatori, risponde al nome di Anna Patrizia Brambilla, l’intermediatrice finanziaria che avrebbe istruito buona parte delle pratiche per l’ottenimento di mutui e prestiti al consumo per l’acquisto di auto di lusso. Le fiamme gialle parlano di «figura chiave». E la copiosa documentazione sequestrata durante la perquisizione del suo alloggio, a Milano, avrebbe non solo confermato lo spessore del suo ruolo, ma anche aggiunto ulteriori elementi a supporto dell’accusa. A cominciare la computer portatile occultato nel cestello della lavatrice e le decine di chiavette Usb contenenti copia di numerose istruttorie che riconducono alle truffe. Singolari, inoltre, le circostanze dell'arresto della Brambilla. Reduce da un lungo soggiorno negli Stati Uniti, la donna è stata presa in consegna dai finanzieri all’aeroporto della Malpensa, pochi minuti dopo essere sbarcata dall’aereo. Gli inquirenti hanno scoperto che, nonostante una denuncia dei redditi decisamente modesta, la Brambilla è riuscita di recente ad acquistare una villa da favola alle Bahamas ed era in procinto di comprarne una seconda di analogo valore. In casa, in un cassetto, custodiva 35 mila dollari, che le sono stati sequestrati. Investiti nell’arcipelago caraibico i proventi dell’organizzazione? Questo la finanza non lo dice, ma il sospetto è quello e in quella direzione sono stati avviati nuovi accertamenti.

Accertamenti probatori già conclusi, invece, quelli che hanno portato al coinvolgimento di due notai, indagati a piede libero per concorso in truffa aggravata. Dopo Antonio Marzi, titolare di uno dei più importanti studi notarili di Sanremo, dall’inchiesta emerge anche il nome di Walter Gentile, notaio di Bordighera in pensione da un paio d’anni. Tra il 2005 e il 2007, sarebbero una ventina i rogiti operati nel suo studio, preceduti dalla stipula del contratto di mutuo tra le banche e gli acquirenti degli immobili. In teoria il compito del notaio è di prendere atto della documentazione, valutarne completezza e autenticità, per poi sancire la volontà dei contraenti. L’obiezione è: come potevano sapere Marzi e Gentile, che i mutui erano stati concessi sulla base di false buste paga, documentazione reddituale contraffatta e perizie tecniche gonfiate? Sul punto la Finanza rimanda al fascicolo processuale di cui nella misura cautelare vengono riportati solo alcuni stralci. Resta il fatto - fanno intendere gli inquirenti - che la sistematicità delle operazioni che vedevano protagonisti gli stessi soggetti avrebbe dovuto destare qualche sospetto e indurre i due notai a esercitare maggiori controlli sulla veridicità della documentazione.

L’ultimo capitolo sul quale arrivano risposte “blindate” da parte della procura riguarda le banche. Sono e restano parte offesa, per un danno complessivo di quasi cinque milioni di euro, tuttavia appare quanto meno singolare che per ottenere un mutuo anche modesto un normale cittadino sia costretto a fornire consistenti garanzie (oltre all’ipoteca sull’immobile), mentre per i finanziamenti poi finiti nel mirino della procura abbiano aperto la borsa senza particolari cautele.

Il pm Politi: «Al momento non risultano complicità all’interno degli istituti di credito». Al momento.
 
Beh, un mio conoscente è stato raggirato e sono certa l'allegra banda fosse composta da notai, intermediari di banche e via dicendo. Non ho più parole e ciò che mi fa più rabbia è che ora rischia di trovarsi senza un tetto sopra il capo.
 

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