fabio maggi

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Privato Cittadino
Salve a tutti,

sono Fabio, di Pavia.
Vi pongo la mia questione.
Nel 2015 mio padre mi ha donato due case, una dove abitiamo ora, e una seconda casa affittata, spendendo ben 4 mila euro....
il donante si è tenuto l'usufrutto, per cui in caso di vendita serve la firma sia mia (nuda proprietà) che del donante (usufrutto).
Credo che sia un dato essenziale.
Sono rimasto figlio unico essendo mancata mia sorella nel 2004.
Quindi lo stato di famiglia siamo io e mio padre (mia madre è mancata due anni fa).

Ho sentito che le case donate sono di difficile vendita.
Mi chiedevo quindi - non si sa mai - se conviene rescindere la donazione (spendendo quanti altri soldi...?) o mantenere lo stato attuale delle cose.

Anche perché la seconda casa ho necessità di venderla in breve tempo, la prima un domani non so, e non vorrei trovarmi nell'impossibilità di vendere degli immobili.

Ho sentito di assicurazioni per le donazioni, altre cose simili, non so cosa fare....

Grazie per ogni parere,
Fabio
 

Rudyaventador

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Credo che a livello di registro sia indifferente se effettuare il consolidamento in capo a te o consolidare "inversamente" (uso un termine impropriamente ma rende il concetto a prescindere dall azione giuridica necessaria ) in capo al donatario, ed a mio avviso rimarrebbe la condizione migliore per porre in vendita l immobile da parte del "ex" donante.

Dal punto di vista del terzo acquirente non cambierebbe la percezione del rischio dato che il donatario rinunziante all'usufrutto , avrebbe sempre la facoltà di revoca.

Circa la polizza non viene percepita come garanzia, tranne se l acquisto viene effettuato con leggerezza, poichè interviene sempre a seguito di un contenzioso , e ad ogni modo non puo evitare un contenzioso essendo questo promosso dal donatario revocante.
 

Avv Luigi Polidoro

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Professionista
Ciao @fabio maggi , le maggiori difficoltà derivanti dalla provenienza donativa dell'immobile sono connesse alle vicende ereditarie.
L'unico erede di tuo padre sei tu, essendo purtroppo venute a mancare sia tua madre che tua sorella.
Nel tuo caso, forse, la risoluzione della donazione potrebbe non essere necessaria.
Tuttavia potrebbe aiutarci qualche altro utente, con maggiore esperienza specifica. Provo a taggare qualcuno: @Rosa1968 , @Umberto Granducato , @Bagudi , @ingelman ....
 

Rudyaventador

Membro Attivo
Professionista
Ciao @fabio maggi , le maggiori difficoltà derivanti dalla provenienza donativa dell'immobile sono connesse alle vicende ereditarie.
L'unico erede di tuo padre sei tu, essendo purtroppo venute a mancare sia tua madre che tua sorella.
Nel tuo caso, forse, la risoluzione della donazione potrebbe non essere necessaria.
Tuttavia potrebbe aiutarci qualche altro utente, con maggiore esperienza specifica. Provo a taggare qualcuno: @Rosa1968 , @Umberto Granducato , @Bagudi , @ingelman ....
Concordo essendo quanto dici molto ragionevole , ma non sottovaluterei la diffidenza di un terzo il quale "per tabulas" ha sempre il rischio aperto. Dall altro un eventuale mutuo potrebbe non venire concesso.
Indubbio che gli Agenti immobiliari abbiano esperienze di prassi , e comunque un notaio sarebbe sicuramente opportuno da consultare prima di procedere , anche per valutare i costi dovendo in questo caso il donante comunque effettuare la rinunzia del usufrutto .
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
L'unico erede di tuo padre sei tu, essendo purtroppo venute a mancare sia tua madre che tua sorella.
Nel tuo caso, forse, la risoluzione della donazione potrebbe non essere necessaria.
Vero anche se in parte
Ai fini della commerciabilità la donazione resta sempre e comunque un problema.
(le polizze sono un palliativo che non tutti accettano e comunque sono onerose)

Se il Donante è in vita e soprattutto nel caso del nostro amico che ha postato il quesito sicuramente è consigliabile la risoluzione della donazione per mutuo consenso.
Retrocedere di comune accordo tra donante e donatario riportando l'immobile nella situazione di diritto originaria prima della donazione.

Essendo un atto non traslativo ma bensì che annulla il precedente non è soggetto ad imposta di registro (non c'è un corrispettivo in denaro) ma bensì ad imposta fissa pari ad Euro 200 (oltre le spese del Notaio che deve comunque fare un atto e trascriverlo).

L'unico dubbio è il seguente
Tu parli di donazione di due immobili ed immagino sia stata fatta con un unico atto
Se così molto probabilmente con la risoluzione per mutuo consenso annulli l'atto e quindi entrambi gli immobili ritorneranno in capo al Babbo (donante)

(Però come detto giustamente dall' @Avv Luigi Polidoro tu sei comunque l'unico erede)
 

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