Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Problema:l’incompatibilità della professione dell'agente immobiliare.
In questi giorni sto sentendo (corregetemi se sbaglio) certi cicalecci, certi brusii, certi parlottiì a mezza voce circa l’esitenza di alcuni timidi abboccamenti e colloqui preliminari, negli ambienti associativi degli agenti immobiliari, per discutere i termini di un possibile accordo per una revisione dell’incompatibilità della professione del mediatore rispetto a (quasi) tutte le altre attività dello scibile umano. Non so se la cosa sia vera oppure una mia infondata impressione.
Che la faccenda sia vera oppure una boutade, quello che dico qui sotto rimane valido, comunque.
Premesso che un mio parere non conta niente in merito e anticipato il fatto che non sono nemmeno parte in causa, comunque dico e ribadisco che, personalmente, difenderei a spada tratta il profilo dell’incompatibilità della mediazione immobiliare a scanso di equivochi e di fraintendimenti linguistici, lessicali e di punteggiatura.
Subodoro un pericolo per l’intera categoria degli agenti immobiliari.
Ci vuole poco a intendere l’incompatibilità favorevolmente in entrata; infatti gli ordini professonali hanno il potere contrattuale ma, sopratutto, le aderenza politiche per inserirsi allegrissimamente nella dialettica e di piegarla facilmente a loro favore. E allora la diga cederebbe di schianto e… buonanotte ai suonatori!!!
Meglio non svegliare il can che dorme.
Adesso gli agenti immobiliari sono senza più il ruolo ma con un misero registro ma pieni zeppi di obblighi e di doveri.
Brutta situazione. Vogliamo peggiorarla?
Si fa così:fare scoppiare il problema dell’incompatibilità e scoprire, alla fine della giostra, di essersi ritrovati sicuramente senza l'incompatibilità, ugualmente imbottiti di oneri e di doveri ma con geometri, architetti e avvocati che dettato legge e fanno i loro comodi dentro il vostro ufficio in piena legalità.
Non si è forse gioito pochi anni fa della “promessa assoluta” del mantenimento del ruolo perché i politici avevano gridati ai quattro venti che esso sarebbe stato tutelato e difeso a spada tratta? Eravate tutti contenti e felici di questo impegno preciso, eravate andati a letto la sera tutti soddisfatti e leggeri.
Salvo poi risvegliarsi la mattina madidi di sudore e senza più la propria identità professionale –il ruolo- persa, chissà, nel buco nero di qualche incubo.
Ecco, questa è la nostra classe politica. Questo il loro costume. Questi i suoi comportamenti. Vogliamo fornire loro la possibilità di rifare lo scherzetto con l'istituto dell’incompatibilità?
Ma certo, se fosse possibile ritornare alla situazione come era scritta nella formulazione iniziale della legge 39 del ’89, prima della riforma integrativa del 2001, dove l’incompatibilità in uscita era a maglie più larghe, mentre quella in entrata nel ruolo (ex ruolo) era ugualmente strettissima, forse sarebbe meglio. Magari ci sono A. I. di mattina che desiderano fare gli assistenti sociali il pomeriggio…e i baristi la sera.
Ma io personalmente starei in guardia. In vento non è favorevole.
Io mi batterei forsennatamente solo per liberare la professione dai troppi lacci e laccioli che l’appesantiscono e la rendono gravosa.
Meglio avere un solo obbiettivo concreto e perseguirlo fino alla fine. Con tenacia.
 

Miriam D'Aprile

Membro Attivo
Agente Immobiliare
sono d'accordo in grandi linee, però non è neanche giusto che non si può essere operativi a livello imprenditoriale in altri settori del commercio industria.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto