kanthima

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Privato Cittadino
Salve gentili amici,
Ho stipulato il mese scorso un contratto d'affitto transitorio 12 mesi riguardante la mia prima casa sulla quale pago regolare mutuo.
Nell 'appartamento dato in affitto io detengo regolare residenza ed al momento non ho intenzione di toglierla a meno che non sia un obbligo. L'inquilino a cui ho affittato non ha altresi' intenzione di portarvi residenza, cosi' mi ha detto.
La domanda e' quindi: posso io mantenere la residenza nel suddetto appartamento nonostante vi sia un contratto di locazione transitorio,oppure ho l'obbligo di spostarla?
Dal punto di vista fiscale vorrei essere a posto e non aver problemi futuri, di eventuali cartelle esattoriali.
Se mantengo la residenza quindi potrei essere considerato evasore?
Tutto cio' pur sapendo che:
La residenza di una persona è determinata dalla sua abituale e volontaria dimora in un determinato luogo, ossia dall'elemento oggettivo della permanenza in tale luogo e dall'elemento soggettivo della volontà di abitarvi stabilmente, rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle normali relazioni sociali, la cui prova può essere fornita con ogni mezzo.
 

Architetto

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Puoi mantenere la residenza e portare la domiciliazione dove dimori ... così come farà inversamente il tuo inquilino ... non vedo nessuna evasione ... devi però ricordare che con la domiciliazione non ti arriva tutta la posta ... ad esempio gli AG e/o racc. particolari arrivano alla residenza e non al domicilio ...:)
 

kanthima

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Privato Cittadino
Grazie architetto.
La risposta del mio commercialista ,proprio oggi via mail e' stata che devo necessariamente spostarla la residenza, in quanto la legge prevede che non sarebbe la mia abituale dimora.Mi ha fatto capire invece che avrei potuto lasciarla tranquillamente solo se avessi fittato una porzione dell'immobile.
Io risiedo all'estero e non ho intenzione di iscrivermi A.I.R.E. in quanto 2 volte l'hanno torno sempre in Italia e necessito di visite sanitarie che l'iscrizione ai residenti estero non mi garantirebbero.
Detto cio',lei rimane quindi sempre della stessa idea che posso mantenerla pur avendo affittato l'intero immobile con contratto transitorio? Per me sarebbe importantissimo mantenerla, ovviamente rispettando la legge! Da quello che ho capito dalla sua risposta posso mantenere la residenza e l'inquilino ci puo' mettere il suo domicilio.
Mi riconferma?
Cordiali saluti.
 

CheCasa!

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Agente Immobiliare
Grazie architetto.
La risposta del mio commercialista ,proprio oggi via mail e' stata che devo necessariamente spostarla la residenza, in quanto la legge prevede che non sarebbe la mia abituale dimora.Mi ha fatto capire invece che avrei potuto lasciarla tranquillamente solo se avessi fittato una porzione dell'immobile.
Io risiedo all'estero e non ho intenzione di iscrivermi A.I.R.E. in quanto 2 volte l'hanno torno sempre in Italia e necessito di visite sanitarie che l'iscrizione ai residenti estero non mi garantirebbero.
Detto cio',lei rimane quindi sempre della stessa idea che posso mantenerla pur avendo affittato l'intero immobile con contratto transitorio? Per me sarebbe importantissimo mantenerla, ovviamente rispettando la legge! Da quello che ho capito dalla sua risposta posso mantenere la residenza e l'inquilino ci puo' mettere il suo domicilio.
Mi riconferma?
Cordiali saluti.

Secondo me puoi mantenere la residenza.
Non richiede le agevolazioni per l'IMU, così non rischierai contenzioso con il fisco.
 

Architetto

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Professionista
A mio parere come @CheCasa! puoi, anzi, visto che risiedi all'estero a maggior ragione puoi mantenere la residenza e trasportare la domiciliazione.
Per il commercialista, bisogna vedere perchè insiste nel voler trasportare la residenza, forse perchè avete un'attività? ...
 

kanthima

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Privato Cittadino
Salve,
Si ho un attivita', ma sono semplice socio accomandante.Nella societa' non rientra l'immobile in questione.Il commercialista non insiste affatto, anzi ,e' stato molto vago e mi ha fatto intendere che nemmeno lui ne ha la certezza ,liquidandomi in malo modo scrivendomi che e' molto impegnato e facendomi chiaramente capire che non aveva tempo di rispondere al mio quesito.La sua risposta mi e' arrivata solo dopo settimane e solo dopo che ho l'ho sollecitato a rispondermi.Pazzesco!!! Capisco che e' periodo di UNICI da compilare pero'...
Quindi io farei fede alle risposte di che casa e Architetto, mantengo la residenza nell'immobile che ho affittato!
Qualora l'inquilino si dimostrasse una "brava persona" per questi 12 mesi,e' mio intento per il prossimo anno fargli un regolare contratto 4+4. Anche in questo caso posso mantenere la residenza oppure,visto che non e' piu' un transitorio la devo necessariamente spostare???
Vi ringrazio infinatamente, siete piu' disponibili e mi auguro affidabili del mio commercialista!!!
 

Studio Roversi

Membro Attivo
Professionista
Se parliamo non di soggettività fiscale, ma civilistica, mentre il domicilio (centro degli affari e degli interessi) non richiede la presenza fisica della persona sul territorio italiano, la residenza, non ncessariamente coincidente con quella fiscale, è, secondo il Codice Civile, l'abituale e volontaria dimora, cioè il luogo dove si svolge in modo abituale, che comunque non viene meno per assenze temporanee per studio, lavoro, ecc., la permanenza fisica della persona con l'intenzione o la volontà di dimorarvi, intenzione o volontà che l'ufficio di Anagrafe ha il dovere di accertare. Nel caso concreto, come può kanthima mantenere la residenza civile all'interno dell'unità immobiliare se non vi dimora più abitualmente, avendo tra l'altro locato l'intero immobile a soggetti terzi? Al di là degli innegabili vantaggi fiscali (interessi passivi sul mutuo, IUC ecc.), esiste l'obbligo giuridico di adeguare le risuiltanza anagrafiche alla reale, e non fittizia, situazione di fatto.
 

CheCasa!

Moderatore
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Agente Immobiliare
Se parliamo non di soggettività fiscale, ma civilistica, mentre il domicilio (centro degli affari e degli interessi) non richiede la presenza fisica della persona sul territorio italiano, la residenza, non ncessariamente coincidente con quella fiscale, è, secondo il Codice Civile, l'abituale e volontaria dimora, cioè il luogo dove si svolge in modo abituale, che comunque non viene meno per assenze temporanee per studio, lavoro, ecc., la permanenza fisica della persona con l'intenzione o la volontà di dimorarvi, intenzione o volontà che l'ufficio di Anagrafe ha il dovere di accertare. Nel caso concreto, come può kanthima mantenere la residenza civile all'interno dell'unità immobiliare se non vi dimora più abitualmente, avendo tra l'altro locato l'intero immobile a soggetti terzi? Al di là degli innegabili vantaggi fiscali (interessi passivi sul mutuo, IUC ecc.), esiste l'obbligo giuridico di adeguare le risuiltanza anagrafiche alla reale, e non fittizia, situazione di fatto.

Dopo aver accordato la residenza, raramente il comune verifica che l'abitazione venga effettivamente occupata da chi sostiene di farlo. Se chi sostiene di farlo non fruisce, come consigliato nel precedente post, di alcun vantaggio fiscale (non recupera gli interessi, non richiede di pagare la IUC come abitazione principale) non avrà alcun problema.

Non mi risulta che esista alcun tipo di sanzione in merito al mantenimento da parte del proprietario della residenza in un immobile che sia oggetto di locazione.
 

dormiente

Membro Senior
Agente Immobiliare
Mi sembra che l'esigenza di kanthima di mantenervi la residenza, da come ha esposto nei quesiti successivi, siano dettati più dalla diffidenza nei confronti del conduttore, che da una sua reale esigenza di mantenervi la residenza.

Dopo aver accordato la residenza, raramente il comune verifica che l'abitazione venga effettivamente occupata da chi sostiene di farlo. Se chi sostiene di farlo non fruisce, come consigliato nel precedente post, di alcun vantaggio fiscale (non recupera gli interessi, non richiede di pagare la IUC come abitazione principale) non avrà alcun problema.

Non mi risulta che esista alcun tipo di sanzione in merito al mantenimento da parte del proprietario della residenza in un immobile che sia oggetto di locazione.
E' il Comune che controlla quello che arriva dopo, ossia il conduttore, se il conduttore vi sposta la sua residenza e da non dimenticare che il Comune controlla a tappeto anche i contratti transitori, che rientrano negli accordi territoriali.
 
Ultima modifica di un moderatore:

CheCasa!

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A mio parere come @CheCasa! puoi, anzi, visto che risiedi all'estero a maggior ragione puoi mantenere la residenza e trasportare la domiciliazione.
Per il commercialista, bisogna vedere perchè insiste nel voler trasportare la residenza, forse perchè avete un'attività? ...

Auguri Archietto... :torta: era da un po' che non ti si leggeva!
Ben tornato!
 

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