vavy

Membro Attivo
Tu sei proprietario e ne puoi fare ciò che vuoi.

:ok: esattamente!
si tutela il diritto della madre - proprietaria - di fare quello che vuole con il proprio immobile. è cmq tutelato anche il figlio che - ove non in grado di sostentarsi - dovrà essere alimentato dalla madre che - se nn ritiene di passargli dei soldi - sarà tenuta ad accoglierlo in casa propria. Non voglio indagare - non è questa la sede - le ragioni che pure ci saranno anche se nn necessariamente fondate per cui la madre nn vuole più il figlio in casa.
 

e_l_e

Membro Attivo
Privato Cittadino
... ecco un'altra stortura della nostra legge: un 18enne può andare via da casa, ma i genitori non possono cacciarlo se è un delinquente o un fannullone.

Aggiunto dopo 1 :



Non è così semplice: il venditore dichiara in atto che la casa è libera... pertanto è responsabile: deve prima occuparsi di liberarla, cambiare la serratura e, poi, vendere.

Quante volte si leggono annunci in cui si vendono appartamenti occupati....magari bisognerà rinunciare ad un po' di guadagno, ma lasciando il diciottenne al suo destino di occupante e cercandosi una località lontana e impervia, si guadagnerà in qualità della vita e in soldoni risparmiati per il bamboccione da tutelare:^^::^^:
 

Seya

Membro Attivo
Professionista
Roba da matti, ragazzi qua si sta perdendo il senso della misura, vuoi vedere che per un figlio che fa capricci io acquirente non posso appropriarmi della casa che ho acquistato dalla VERA proprietaria (la madre)?
Questi so problemi madre-figlio.padre che esula dalla compravendita, non scherziamo su, addirittura si deve chiudere in casa e che fa?sbatte i piedi?il lavoro c'è seppur umile c0è basta solo voler lavorare, al sud da noi c'ìè gente di mezza età che piuttosto di stare a piangersi addosso , si mette a lavorare nei call center. Facciamo i seri
 

Risolutore

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
E' nell'interesse dell'acquirente conoscere lo stato di diritto, prima di procedere con la compravendita.
La questione posta in partenza è molto delicata perchè si tratta di due diritti costituzionalmente garantiti che entrano in contrasto:
1. Il diritto della proprietà privata (art. 43)
2. I doveri genitoriali (art. 30)

La proprietà non è una forma di sovranità sui beni, ma è un diritto che deve armonicamente inserirsi nel più ampio contesto sociale e non contrastare con esso. Per il proprietario vi sono non solo diritti (o meglio facoltà, espressione del diritto di proprietà), ma anche doveri, che renderanno il diritto di proprietà non solo utile per il proprietario, ma anche per la società.
Le limitazioni cui va incontro il proprietario di immobili o fondi, sono fondamentalmente di due categorie:
1. Limiti imposti per ragioni di pubblico interesse.
2. Limiti imposti per salvaguardare i concorrenti diritti di altri soggetti privati.

La legge determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. Nei casi previsti dalla legge, la proprietà può essere espropriata per motivi di interesse generale. Compare quindi il riconoscimento costituzionale del diritto di proprietà, accanto alla necessità di trovare un equilibrio con la sua funzione sociale, che fa sì che vengano presi in considerazione interessi differenti da quelli del proprietario.

La norma di carattere generale (832cc) vieta al proprietario di compiere atti di emulazione che sono "atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri" (divieto di atti emulativi).
Il proprietario, infatti, del suo bene, può farne ciò che vuole, ma non può compiere degli atti allo scopo di arrecare danno ad altri.
Pertanto, qualora non vi sia una reale e perentoria necessità contingente del venditore di poter fruire del valore del bene immobile verranno anteposti i diritti del singolo che conciliano con gli interessi di carattere pubblico, ovvero il diritto di un domicilio per agevolare il pieno sviluppo della persona e garantire la pubblica sicurezza (un senzatetto è potenzialmente pericoloso a causa delle manifeste condizioni di indigenza).

Conseguentemente, un giudice, prima di autorizzare un provvedimento di sfratto coattivo da parte delle forze dell'ordine, per far sloggiare i figli del venditore, valuta il caso specifico e potrebbe non autorizzarlo ove si presentino determinate condizioni.

Pertanto un acquirente poco attento a queste dinamiche potrebbe andare incontro a serie difficoltà nel liberare l'immobile legittimamente acquistato, il quale potrà eventualmente chiedere la revoca del contratto di vendita per inadempienza dei termini con restituzione delle somme versate (ma sono grane inaspettate cui sarebbe meglio evitare di ritrovarsi coinvolti).

Per concludere, i consigli da dare ad un compratore sono:
- Informarsi sulle dinamiche familiari del proprietario, per accertarsi che nell'immobile non risiedano, o siano domiciliate, altre persone che potrebbero avanzare diritti nei confronti del venditore (esempio figli non indipendenti economicamente, e poco importa che abbiano 30/40 o addirittura 50 anni).
- Inserire clausola di scioglimento nel caso l'abitazione non venisse consegnata "libera" entro una certa data.
- Eventualmente, una clausola di risarcimento per ogni giorno trascorso oltre il termine di consegna previsto (esempio 100euro/giorno).
 

manukka

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
purtroppo no, i genitori possono vendere la casa ma devono provvedere anche al mantenimento del ragazzo anche se maggiorenne fino a che lui stesso non sia in grado di farlo da solo.
Secondo il costante orientamento della Corte di Cassazione, inoltre, il dovere di mantenimento dei figli non cessa al raggiungimento della maggiore età di essi: infatti, i figli che hanno compiuto la maggiore età, ma non sono economicamente indipendenti, hanno ugualmente diritto ad essere mantenuti dai genitori, i quali devono provvedere in base alle proprie disponibilità economiche.
poi dipende anche dall'eta' del ragazzo, una cosa e' se ha 19 anni, un'altra se ne ha 40.
Conseguentemente, il genitore che non intende più contribuire al mantenimento dei figli maggiorenni, deve dimostrare che essi svolgono un’attività lavorativa che permette loro di essere economicamente autosufficienti, ovvero che essi non prestano alcuna attività lavorativa per loro colpa (ad esempio, per il rifiuto ingiustificato di proposte di lavoro adeguate
ciao



buonasera, se i genitori non aiutano il figlio che vive in stato precario, lo buttano fuori di casa, e non hanno mai aiutato economicamente (reato) il figlio puo´fare querela e ottenere tutti gli arretrati ? in questo momento mio padre , proprietario della casa, ha deciso di venderla e non dice le sue intenzioni...sicuro non fará donazionene nulla....il figlio in questione puo fare querela del mantenimento e assistenza morale non dato? attraverso di una quota della vendita della casa?
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Evitiamo di scrivere sciocchezze. Il padre può fare ciò che vuole delle sue proprietà e il figlio se non è disabile o minorenne che vada a cercarsi un lavoro. Altro che querele per presunti danni morali o materiali.
 

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