Buongiorno, nel mese di marzo tramite l'agenzia immobiliare, ho proceduto ad una proposta di acquisto di un immobile dove il venditore dichiara testualmente quanto segue :
a) in ordine alle conformità dell'immobile alle vigenti norme urbanistico / edilizie ( compresa la parte impiantistica) e catastali. CONFORME
Nel preliminare redatto all' inizio del mese successivo dal notaio indica che il proprietario deve esibire relazione tecnica integrata planimetrica e catastale e non menziona la conformità degli impianti. Successivamente, dopo un sopralluogo fatto con un tecnico di impresa di costruzioni, l'impianto elettrico risulta essere l'originale degli anni '70 senza mai essere stato adeguato alle varie normative di legge se non la messa a terra collegata con il condominio. Fatto presente sia al proprietario che all'agente immobiliare di questa discrepanza rispetto a quanto indicato nell'atto di compravendita ritengono che la conformità è inerente alle norme vigenti dell'epoca e non attuali e pertanto l'impianto va bene così e non va adeguato. Chiedo hanno ragione loro?
Sinceramente mi sento preso in giro, anche perchè ho chiesto più volte di parlare con il notaio ma è sempre indisponibile. Per quanto riguarda il notaio sebbene ha redatto il preliminare ha detto di non volere nulla per il preliminare è un favore che ha fatto in maniera del tutto gratuita e che trattasi di un atto tra i privati, ma comunque ha voluto 500 euro di caparra per il rogito. Francamente non mi sento più garantito dal notaio credo che il venditore ed il notaio si conoscono bene. Ho intenzione di cambiare notaio, posso pretendere la restituzione della caparra? Grazie per le due risposte.
a) in ordine alle conformità dell'immobile alle vigenti norme urbanistico / edilizie ( compresa la parte impiantistica) e catastali. CONFORME
Nel preliminare redatto all' inizio del mese successivo dal notaio indica che il proprietario deve esibire relazione tecnica integrata planimetrica e catastale e non menziona la conformità degli impianti. Successivamente, dopo un sopralluogo fatto con un tecnico di impresa di costruzioni, l'impianto elettrico risulta essere l'originale degli anni '70 senza mai essere stato adeguato alle varie normative di legge se non la messa a terra collegata con il condominio. Fatto presente sia al proprietario che all'agente immobiliare di questa discrepanza rispetto a quanto indicato nell'atto di compravendita ritengono che la conformità è inerente alle norme vigenti dell'epoca e non attuali e pertanto l'impianto va bene così e non va adeguato. Chiedo hanno ragione loro?
Sinceramente mi sento preso in giro, anche perchè ho chiesto più volte di parlare con il notaio ma è sempre indisponibile. Per quanto riguarda il notaio sebbene ha redatto il preliminare ha detto di non volere nulla per il preliminare è un favore che ha fatto in maniera del tutto gratuita e che trattasi di un atto tra i privati, ma comunque ha voluto 500 euro di caparra per il rogito. Francamente non mi sento più garantito dal notaio credo che il venditore ed il notaio si conoscono bene. Ho intenzione di cambiare notaio, posso pretendere la restituzione della caparra? Grazie per le due risposte.